[go: nahoru, domu]

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Più volte citata nei poemi omerici quale patria di [[Neleo]] e del figlio [[Nestore (mitologia)|Nestore]], rimasta per lungo tempo non identificata e riconosciuta con molta probabilità solo in alcuni scavi del 1955-1958 ad [[Epanò Englianos]], località della [[Messenia]] occidentale, a 18 km dalla città odierna di [[Navarino (Grecia)|Navarino]].
 
== Storia ==
{{S sezione|argomento=storia}}
 
Fu conquistata dagli [[Ateniesi]] nel [[425 a.C.]] sotto la guida di [[Demostene (militare)|Demostene]].
 
== Descrizione ==
Sulla sommità di una collina sono infatti stati scoperti resti di due palazzi del periodo miceneo.
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Pilo, [[Tirinto]], [[Micene]] e [[Sparta|Lacedemone]], le quattro città più importanti del [[Peloponneso]] all'epoca micenea parteciparono alla [[guerra di Troia]]; Pilo era guidata dal vecchio e saggio re [[Nestore (mitologia)|Nestore]] che insieme ad [[Agamennone]] chiamarono tutti i re greci per la conquista della rocca di Troia. Nestore inviò a Troia circa 90 navi e secondo Omero Nestore fu tra gli unici a tornare in patria sano e salvo.
 
[[File:Pilo003.jpg|thumb|left|''Palazzo di Nestore'' - Bagno della Regina]]Alcune parti del palazzo verso sud-ovest sono visitabili; vi si trova un vestibolo che dà accesso ad una grande sala<ref>Säflund G., ''Sacrificial banquets in the 'Palace of Nestor'''. Opuscula Atheniensia, 1980, 13.</ref>. Il nucleo principale è quello centrale, dove una serie di tre atrii monumentali porta al [[megaron]], la sala del trono si allineano ambienti destinati a magazzini, dispense, abitazioni e, nella parte anteriore, il famoso archivio composto di mille tavolette scritto in [[scrittura lineare B|lineare B]].
Le ricerche iniziarono nel [[1939]] da [[Carl Blegen]] e proseguirono tra il [[1952]] ed il [[1965]] con [[Spyridon Marinatos]].
Sono stati portati alla luce due palazzi che cronologicamente coincidono con le tradizioni leggendarie legate all'affermazione prima di [[Neleo]] e successivamente del figlio [[Nestore (mitologia)|Nestore]].
Sono stati ritrovati resti antichissimi, anteriori al [[1300 a.C.]], un palazzo databile al [[1280 a.C.]] ed un successivo palazzo databile al [[1250 a.C.]], distrutto nel [[1200 a.C.]]-[[1190 a.C.]]
 
Alcune parti del palazzo verso sud-ovest sono visitabili; vi si trova un vestibolo che dà accesso ad una grande sala<ref>Säflund G., ''Sacrificial banquets in the 'Palace of Nestor'''. Opuscula Atheniensia, 1980, 13.</ref>. Il nucleo principale è quello centrale, dove una serie di tre atrii monumentali porta al [[megaron]], la sala del trono si allineano ambienti destinati a magazzini, dispense, abitazioni e, nella parte anteriore, il famoso archivio composto di mille tavolette scritto in [[scrittura lineare B|lineare B]].
 
La parte del palazzo verso nord-est appare costituita dai resti di un'officina per riparazioni e di un'armeria.
 
[[File:Pilo003.jpg|thumb|left|''Palazzo di Nestore'' - Bagno della Regina]]
Il settore di sud-est costituisce l'''appartamento della regina'', con un ''megaron'' riccamente decorato e comprende anche una stanza da bagno.<ref>Riccardo Guglielmino, ''Atlante di Archeologia'', Utet, Torino, 1998, pag. 422.</ref>
 
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Nella zona sono state portate alla luce numerose [[Thòlos|tombe a tholos]], tra cui la ''Grave Circle'' situata a 150 metri a sud dal palazzo.
Fu conquistata dagli [[Ateniesi]] nel [[425 a.C.]] sotto la guida di [[Demostene (militare)|Demostene]].
 
== Gli scavi ==
Le ricerche iniziarono nel [[1939]] da [[Carl Blegen]] e proseguirono tra il [[1952]] ed il [[1965]] con [[Spyridon Marinatos]].
Sono stati portati alla luce due palazzi che cronologicamente coincidono con le tradizioni leggendarie legate all'affermazione prima di [[Neleo]] e successivamente del figlio [[Nestore (mitologia)|Nestore]].
Sono stati ritrovati resti antichissimi, anteriori al [[1300 a.C.]], un palazzo databile al [[1280 a.C.]] ed un successivo palazzo databile al [[1250 a.C.]], distrutto nel [[1200 a.C.]]-[[1190 a.C.]]
 
== Curiosità ==
La caverna delle [[stalattite|stalattiti]] situata presso l'[[acropoli]] è stata identificata con la grotta in cui, secondo una leggenda, [[Ermes]] nascose i buoi rubati ad [[Apollo]].