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Risonanza magnetica funzionale: differenze tra le versioni

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Da più di cento anni, è noto che le variazioni del [[flusso sanguigno]] e dell'ossigenazione sanguigna nel cervello ([[emodinamica]]) sono strettamente correlate all'attività neurale. Quando le cellule nervose sono attive, consumano l'[[ossigeno]] trasportato dall'[[emoglobina]] degli [[globulo rosso|eritrociti]] che attraversano i [[capillare sanguigno|capillari sanguigni]] locali. Effetto di questo consumo di ossigeno è un aumento del flusso sanguigno nelle regioni ove si verifica maggiore attività neurale, che avviene con un ritardo da 1 a 5 secondi circa. Tale ''risposta emodinamica'' raggiunge un picco in 4-5 secondi, prima di tornare a diminuire fino al livello iniziale (in genere scende anche sotto di esso): si hanno così, oltre che variazioni del [[flusso sanguigno cerebrale]], anche modificazioni localizzate del [[volume sanguigno cerebrale]] e della concentrazione relativa di ossiemoglobina (emoglobina ossigenata) e deossiemoglobina (emoglobina non ossigenata).
 
L'emoglobina è [[diamagnetismo|diamagnetica]] quando ossigenata ma [[paramagnetismo|paramagnetica]] quando non ossigenata e il segnale dato dal sangue nella [[risonanza magnetica nucleare]] (RMN) varia in funzione del livello di ossigenazione. Questi differenti segnali possono essere rilevati usando un'appropriata sequenza di impulsi RMN, ad esempio il contrasto [[Blood Oxygenation Level Dependent]] (BOLD). Maggiori intensità del segnale BOLD derivano da una riduzione della concentrazione di emoglobina non ossigenata, dal momento che la [[suscettività magnetica]] del sangue risulta avere un valore più vicino a quello dei tessuti.

Mediante analisi con scanner per [[imaging a risonanza magnetica]], usando parametri sensibili alla variazione della suscettività magnetica, è possibile stimare le variazioni del contrasto BOLD, che possono risultare di segno positivo o negativo in funzione delle variazioni relative del flusso sanguigno cerebrale e del consumo d'ossigeno. Incrementi del flusso sanguigno cerebrale, in proporzione superiori all'aumento del consumo d'ossigeno, porteranno ad un maggiore segnale BOLD; viceversa, diminuzioni nel flusso, di maggiore entità rispetto alle variazioni del consumo d'ossigeno, causeranno minore intensità del segnale BOLD.
 
La scoperta dei principi chiave della risonanza magnetica funzionale e del segnale BOLD è accreditata a [[Seiji Ogawa]] e [[Kenneth Kwong]].