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Werner Jaeger: differenze tra le versioni

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|Epoca = 1900
|Attività = filologo classico
|Attività2 = grecista
|Nazionalità = tedesco
|PostNazionalità = , uno dei più importanti classicisti del XX secolo
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A ventisei anni, nel 1914 fu chiamato all'[[Università di Basilea]] in Svizzera, a ricoprire la cattedra che era stata di [[Friedrich Nietzsche|Nietzsche]]. L'anno dopo divenne professore ordinario a [[Kiel]], e nel 1921 passò, come successore diretto di [[Ulrich von Wilamowitz-Moellendorff|Wilamowitz]], all'[[Humboldt-Universität zu Berlin|Università di Berlino]], dove insegnò per 16 anni. Nel corso di questi anni apparvero numerose edizioni critiche, trattazioni e monografie, come ''Aristotele'' (1923), ''La posizione di [[Platone]] nella costruzione della cultura greca'' (1928) e il suo capolavoro ''[[Paideia]]'' (dal 1934).
 
Espose velatamente disapprovazione per il regime di Hitler, scatenando le ire dei seguaci nazisti, e, anche per aver sposato un'ebrea, fu rimosso dal suo incarico universitario. Jaeger dovette abbandonare poi la direzione della rivista ''[[Gnomon]]'', carica che ricopriva sin dalla sua fondazione di essa nel 1925., Nele nel 1936 emigrò negli Stati Uniti,. insegnòInsegnò dapprima all'[[University of Chicago|Università di Chicago]], e, dal 1939, ad [[Harvard]], a Cambridge ([[Massachusetts]]), dove il 19 ottobre 1961 morì. L'[[Accademia dei Lincei]] gli aveva assegnato nel 1955 il [[Premio Feltrinelli]] Internazionale per la Filosofia.<ref>{{Cita web|url = https://www.lincei.it/it/premi-feltrinelli-1950-2011|titolo = Premi Feltrinelli 1950-2011|sito = lincei.it|accesso = 17 novembre 2019}}</ref>
 
== L'operaAttività di ricerca ==
Werner Jaeger vide la civiltà greca classica come la chiave per interpretare il presente. Tutta la sua opera è pervasa dall'idea che il pensiero non deve mai venire scisso dall'agire, ma essere messo in stretta integrazione con la prassi.
 
I suoi lavori su Aristotele sonofuroni esemplarii perprimi a presentare una visione non statica del pensiero dello stagirita: mediante l'applicazione deldi un metodo cosiddetto genetico:, Jaeger si sforza di rintracciare l'evoluzione del pensiero di Aristotele, sostenendo che lo Stagirita siafosse stato all'inizio platonico, per poi distaccarsi progressivamente da Platone e dall'[[Accademia]];. lL'idea di Jaeger èera quella di ricostruire l'evoluzione del pensiero di Aristotele provando ad attribuireindividuare, sulla base di allusionirimandi (o presuntepresunti tali) a fatti contemporanei, le varie parti delle sue opere a diversi momenti della sua vita. La base da cui egliJaeger partepartiva èera lo scarto concettuale tra i frammenti dei dialoghi, che sembrano talora in contraddizione con gli scritti destinati agli auditori interni di Aristotele ( o scritti "acroamatici"), e lo stato in cui questi ultimi sono stati tramandati a noi sin dal primo editore, [[Andronico di Rodi]]:. essiSecondo sembranoJaeger infattiessi formareformano un blocco di pensiero tutto sommato omogeneo, senza ripensamenti o correzioni. Questa posizione avràsconta un'influenzail considerevolegrave difetto di essere puramente a priori, costituendo una base sulla quale leggere i testi piuttosto che essere diretta dagli stessi. Per tale motivo è stata in seguito scartata da tutti gli esegeti aristotelici, pur avendo influenzato in vario modo la storiografia della filosofia greca nel XX secolo. In effetti, sulla base delle stesse premesse, negli anni sessanta del XX secolo sia [[Gwilym Ellis Lane Owen|G. E. L. Owen]] avverseràche [[Ingemar Düring|Ingemar During]], avrebbero ambedue avversato questa tesi per sostenere quella opposta, ed ugualmente priva di riscontro nei testi, che Aristotele si sia dapprima opposto alla dottrina del maestro e che in seguito si sia riaccostato al platonismo.
 
Centrale nell'opera di Jaeger è anche l'attenzione per la problematica educativa, a cui egli dedica non solo lo scritto maggiore, ma anche un'operetta meno conosciuta, su quanto i primi cristiani presero del modello classico di ''paideia'' (v. ''infra''). ''Paideia'', in tre volumi, rappresenta lo sviluppo del mondo spirituale greco da [[Omero]] attraverso Platone sino a [[Demostene]], insecondo modoil globalemodello eddella imponente''[[bildung]]'' tedesca dell'Ottocento. Si tratta di un'ampia trattazione sia dei metodi educativi più antichi sia delle successive riflessioni filosofiche sulla natura culturale dell'educazione nella Grecia antica; educazione che Jaeger sperava potesse riportare la decaduta Europa del XX secolo ai valori delle sue origini elleniche.
 
DaCentrale ricordare, a proposito delfu suoinoltre l'interesse per il Cristianesimo deiprimitivo; primida secoliricordare, a proposito, che Jaeger fu il maggior curatore dell'edizione delle opere di [[San Gregorio di Nissa]].
 
== Opere ==
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* ''Humanistische Reden und Vorträge'' (1937)
* {{Cita libro|titolo=Demostene (Demosthenes, 1939)|edizione=Biblioteca di cultura storica n.16|editore=Einaudi|città=Torino|anno=1942}}
* {{Cita libro|titolo=Umanesimo e teologia (Humanism and Theology, 1943)|editore=Edizioni Corsia dei Servi|anno=1958}} {{Cita libro|titolo=Umanesimo e teologia |altri = presentazione di Carlo Ossola |traduttore = Luciana Bulgheroni |città = Milano |editore= Vita e pensiero|anno= 2023 |isbn = 978-88-343-5165-9}}
* {{Cita libro|titolo=La teologia dei primi pensatori greci (Die Theologie der frühen griechischen Denker, ed. ted. 1953; trad. inglese di Edward S. Robinson dal tedesco, Oxford, Clarendon Press, 1947)|trad=[[Ervino Pocar]]|editore=La Nuova Italia|città=Firenze|anno=1961}}
* ''Two Rediscovered Works of Ancient Christian Literature: Gregory of Nyssa and Macarius'' (1954)
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* {{Cita libro|titolo=Cristianesimo primitivo e paideia greca (Early Christianity and Greek Paideia, 1961)|trad=S. Boscherini|editore=Sansoni|città=Firenze|anno=1991}} - A cura di Alfredo Valvo, Collana Il pensiero occidentale, Milano, Bompiani, 2013.
* ''Gregor von Nyssa's Lehre vom Heiligen Geist'' (1966)
 
== Note ==
<references/>
 
== Bibliografia ==
* C. Franco, ''Werner Jaeger in Italia: il contributo di Piero Treves'', "Quaderni di Storia", 39, 1994, pp.&nbsp;173–193.
 
== Altri progetti ==
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== Collegamenti esterni ==
* {{Collegamenti esterni}}
 
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