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Teatri Uniti: differenze tra le versioni

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L'affiancamento della [[produzione cinematografica]] all'attività teatrale costituisce la reale specificità di Teatri Uniti, presente in numerose opere quali ''[[Morte di un matematico napoletano]]'' (Gran Premio della Giuria a Venezia 1992), ''[[L'amore molesto (film)|L'amore molesto]]'' (Cannes 1995) di Mario Martone, ''[[Il verificatore]]'' (Venezia 1995) e ''[[Gorbaciof|Gorbaciòf]]'' (Venezia 2010), di Stefano Incerti, ''[[L'uomo in più]]'' (Venezia 2001) e ''[[Le conseguenze dell'amore]]'' (Cannes 2004), di Paolo Sorrentino, ''[[Quijote]]'' (Venezia 2006) di Mimmo Paladino, ''Grido'' (Roma 2006), di [[Pippo Delbono]], ''[[Napoli 24]]'' (Torino 2010). Possono essere inoltre ricordati diversi film sul teatro, come ''Rasoi'' (1993), ''Finale di partita'' (1996), oltre al monologo de ''L'altro sguardo'' (1996), ''L'uomo di carta'' (1996), ''Delirio amoroso'' (2005), ''Chiòve'' (2007).
 
Un lavoro continuato, in tal senso e con ancora altre premesse, da Massimiliano Pacifico e Diego Liguori, che firmano regia e fotografia di 394 ''Trilogia nel mondo ''(2011), il documentario (anche titolo del cofanetto, film e libro, pubblicato nella collana Feltrinelli Real Cinema), con cui si ricostruiscono i quattro anni della lunga tournée internazionale dello spettacolo ''Trilogia della villeggiatura'' di Goldoni, diretto e interpretato da Toni Servillo. Un film che si fa racconto di un viaggio; 394 tappe, in tante città come Berlino e Mosca, Parigi e New York, Madrid e Istanbul, attraverso le quali Toni Servillo e la sua compagnia realizzano una sintesi tra pubblici, luoghi, culture e stili di vita diversi.
 
Con il film di ''Sabato, Domenica e Lunedì'' (del 2004) di Eduardo De Filippo, in scena al [[Teatro Mercadante]] di Napoli, la regia televisiva di [[Paolo Sorrentino]] offriva un esempio di unione tra i due linguaggi. Una sintesi tra [[teatro]] e [[cinema]] che continua ancora, firmato da Paolo Sorrentino, dell'eduardiano ''Le voci di dentro''.