[go: nahoru, domu]

Socialismo

ideologia politica di sinistra

Citazioni sul socialismo e sui socialisti.

Bandiera rossa, simbolo del socialismo

Citazioni

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  • Alla violenza il socialismo deve gli alti valori morali grazie ai quali porta la salvezza al mondo moderno. (Georges Sorel)
  • Anche il socialismo è una creazione del cattolicesimo e della sua essenza! Anch'esso, come del resto l'ateismo che gli è fratello, ha avuto origine dalla disperazione e in contrapposizione al cattolicesimo come rivendicazione della morale, per subentrare nel ruolo di potere morale, ruolo che la religione ha perduto, per appagare la sete spirituale dell'umanità assetata e salvarla non per mezzo di Cristo, bensì anch'esso per mezzo della forza! Anch'esso vuole instaurare la libertà mediante la violenza, e realizzare l'unione dei popoli per mezzo della spada e del sangue! 'Non devi credere in Dio, non devi possedere proprietà alcuna, non devi avere una tua personalità, fraternité ou la mort, bisogna tagliare due milioni di teste!' È stato detto: li riconoscerete dalle loro opere! (Fëdor Dostoevskij, L'idiota)
  • Anche se le economie socialiste, comprese quelle guidate da partiti comunisti in varie parti del mondo, sono state gravate da problemi economici e politici (ivi compresa l'oppressione), i fini e gli obiettivi che hanno in passato attratto la gente verso il socialismo restano a tutt'oggi importanti come lo erano cinquant'anni fa. I concetti di giustizia sociale sono costantemente riemersi anche dopo che erano stati indeboliti dalle difficoltà incontrate nei diversi progetti di attuazione. (Amartya Sen)
  • Che cosa è il socialismo?
    Vedremo che cosa è il socialismo, ma il vocabolo stesso ci dice quale è il tema centrale della dottrina. Perché in «socialismo», c'è il vocabolo «sociale» che è l'aggettivo corrispondente al sostantivo «società». Si può dunque essere certi che nel socialismo, esiste un primo riferimento all'idea di società. Ed è perciò che il socialismo si oppone innanzitutto all' individualismo, come la società si oppone all'individuo. (Louis Salleron)
  • Come sarebbe bello il socialismo senza i socialisti. (Filippo Turati)
  • Compassione non è debolezza, e preoccuparsi dei più sfortunati non è socialismo. (Hubert H. Humphrey)
  • Deve essere nostro compito realizzare ed avviare una via italiana al socialismo. (Palmiro Togliatti)
  • Di democrazia, di governo di popolo non ve ne potrebbe essere che in regime socialistico, quando, essendo socializzati i mezzi di produzione e di vita, il diritto di tutti a intervenire nel reggimento della cosa pubblica avesse a base e garanzia l'indipendenza economica di ciascuno. (Errico Malatesta)
  • Dobbiamo dire di sì al socialismo, alla parola e tutto. [...] Assistenza sanitaria per tutti, porre fine al debito degli studenti, un approccio diverso alla guerra al terrore, porre fine alla detenzione di massa. (Jim Carrey)
  • Dodici anni della mia vita di partito sono o dovrebbero essere una sufficiente garanzia della mia fede socialista. Il socialismo è qualche cosa che si radica nel sangue. Quello che mi divide ora da voi non è una piccola questione, è una grande questione che divide il socialismo tutto. (Benito Mussolini)
  • È impazienza. Impazienza. Ecco cos'è il socialismo. Una furia dell'adesso. (George Steiner)
  • È un grave errore pensare che Hitler scendesse (o fosse costretto a scendere) a compromessi con il capitalismo, che non fosse un «vero» socialista. Niente affatto: sia lui che il suo partito condannarono il Capitalismo Internazionale con la stessa energia con cui combatterono il Comunismo Internazionale. E la storia delle classi lavoratrici lungo tutto il Novecento e quasi ovunque mostra che erano disposte a tollerare, e perfino ad ammirare, i capitalisti di successo, purché fossero i «loro» capitalisti.
    Mussolini, Hitler, Perón, Stalin furono tutti socialisti nazionalisti, con l'accento che batteva sul secondo termine. Nel 1870, e ancora decenni più tardi, sembrava impossibile che il nazionalismo e il socialismo si sarebbero mai alleati. Eppure, se si pensa all'onnipresenza dello Stato sociale, oggi siamo tutti nazionalsocialisti, almeno in un certo senso. (John Lukacs)
  • Ebbene, anche per la pace la posizione dei cattolici è in antitesi stridente con la nostra [i socialisti]. Aspettano la redenzione dalla grazia, essi, invocano la buona volontà dei santi, quando sarebbe più opportuno fare appello a quella degli uomini. Per essi vale solo l'autorità, la rivelazione, la parola di Dio, poiché pongono la scaturigine dei fatti umani fuori dell'uomo, in una volontà suprema che tutto abbraccia e tutto giudica, e spartisce il torto o la ragione al lume di una semitica concezione del bene e del male che può valere per gli schiavi, non per gli uomini. Noi non aspettiamo nulla da altri che da noi stessi; la nostra coscienza di uomini liberi ci impone un dovere, e la nostra forza organizzata lo attua. Solo ciò che è opera, conquista nostra, ha valore per noi, diventa parte di noi stessi, non ciò che viene elargito da un potere superiore, sia esso lo Stato borghese, o sia la Madonna della Consolata. Non è quindi solo la ripugnanza per il rito, per l'esteriorità, per il simbolismo ormai vuoto di ogni contenuto di fede che, a malgrado gli sforzi dialettici di qualche abile casuista, ci tiene lontani dal cattolicismo. È l'antitesi insanabile delle idee. (Antonio Gramsci)
  • I socialisti sono come Cristoforo Colombo: partono senza sapere dove vanno. Quando arrivano non sanno dove sono. Tutto questo con i soldi degli altri. (Winston Churchill)
  • Il capitalismo produce bestie, il socialismo produce uomini. (Fidel Castro)
  • Il fantasma del socialismo, del comunismo, [...] dimora anche oggi nei sogni insanguinati dei borghesi in tutte le longitudini e latitudini della terra. Avanti, diventiamo con ulteriore determinazione il loro incubo permanente. (Dīmītrios Koutsoumpas)
  • Il futuro dell'umanità non è la barbarie ma il socialismo. (Sōtīrios Zarianopoulos)
  • Il grande errore morale del socialismo consiste nella risoluta negazione che il desiderio dell'uomo di migliorare le condizioni sue e dei suoi e di prendersi la responsabilità e l'iniziativa di tale miglioramento appartenga all'ordine naturale delle cose almeno allo stesso titolo del desiderio di identificarsi con la comunità e di servire ai suoi fini. (Wilhelm Röpke)
  • «Il lavoro non deve essere sfruttamento d'un uomo ad opera di un altro uomo, che detiene nelle sue mani il capitale e il potere politico» disse il Socialismo. Va bene, ma quando si è dato il capitale in mano allo Stato e lo Stato in mano a capi «proletari», cessa il lavoro di essere sfruttamento di uomini da parte di altri uomini? (Luigi Grande)
  • Il socialismo, al nostro tempo, non è una conquista dei socialisti; il socialismo moderno è il figlio degenere del capitalismo. E così sarà negli anni a venire. (John Kenneth Galbraith)
  • Il socialismo è la filosofia della colpa altrui. (Nicolás Gómez Dávila)
  • Il socialismo è nella sua essenza più profonda e nel suo pensiero più generale, e non solo una sua forma casuale e particolare di attuazione, un sistema di vita che respinge l'ideale cristiano di libero amore fraterno e lo sostituisce con la realizzazione statale-giuridica, e quindi, forzata, della giustizia sociale. (Semën Ljudvigovič Frank)
  • Il socialismo è portare avanti tutti quelli che sono nati indietro. (Pietro Nenni)
  • Il socialismo è un lusso che tutti oggi si possono permettere. (Marcello Marchesi)
  • Il socialismo in cui credo è quello in cui ciascuno lavora per ottenere lo stesso obbiettivo e ciascuno condivida il successo, se viene raggiunto: è così che vedo il calcio, è così che vedo la vita. (Bill Shankly)
  • Il socialismo non è altro che il passo avanti che segue immediatamente il monopolio capitalistico di Stato. O, in altre parole: il socialismo non è altro che il monopolio capitalistico di Stato messo al servizio di tutto il popolo e che, in quanto tale, ha cessato di essere monopolio capitalistico. (Lenin)
  • Il socialismo non è nato per innalzare muri. Socialismo significa tendere la mano agli altri e insieme ad essi convivere pacificamente. Non è il sogno di un visionario ma un preciso progetto politico. (Good Bye Lenin!)
  • Il socialismo non significa miseria e privazioni, ma distruzione della miseria e delle privazioni, organizzazione di una vita agiata e civile per tutti i membri della società. (Stalin)
  • Il socialismo per sua natura deve essere alternativo al sistema capitalistico. Se perde questa caratteristica cessa di esistere. (Felipe González)
  • «Il socialismo puzza di formaggio», disse un giorno il nostro professore alludendo agli scandali delle cooperative rosse. (Leo Longanesi)
  • Il socialismo reale ha impaurito il capitalismo più di qualsiasi critica. La critica del capitalismo, per radicale che possa essere, non è ancora il socialismo. La critica il capitalismo la può sopportare, ma il socialismo, comunque lo si voglia oggi definire, significa la soppressione dei rapporti di produzione capitalisti. (Erich Honecker)
  • Il vizio inerente al capitalismo è la divisione ineguale dei beni; la virtù inerente al socialismo è l'eguale condivisione della miseria. (Winston Churchill)
  • L'individualismo è ciò che vogliamo raggiungere attraverso il socialismo. (Oscar Wilde)
  • L'obbiettivo socialista mira al bene universale della nazione e, nell'interesse di quell'obbiettivo, ognuno di noi dovrà rinunciare a qualche suo desiderio personale nell'immediato, in vista di un maggiore benessere nel prossimo futuro. L'accelerazione dello sviluppo generata dai surplus, o l'estensione dei servizi sociali a tutta la comunità, recano vantaggio a un maggior numero di persone rispetto all'incremento dei salari destinati a determinate categorie di lavoratori. (Kwame Nkrumah)
  • L'unico modo in cui possiamo impedire il Socialismo è attraverso un cambiamento vasto come il Socialismo. Se sosteniamo la proprietà privata, dobbiamo distribuire la proprietà, seminandola dappertutto con assoluta severità, come fece la Rivoluzione francese. Se vogliamo preservare la famiglia, dobbiamo rivoluzionare la nazione. (Gilbert Keith Chesterton)
  • L'utopia socialista è indubbiamente un prodotto delle contraddizioni del capitalismo. Gli scandali del capitalismo non si sono attenuati dai tempi di Marx e di Engels, anzi si sono drammaticamente accentuati ed estesi su scala mondiale. (Peter Schneider)
  • La competizione tra capitalismo e socialismo non va temuta: le ragioni del secondo sono più forti di quelle del primo. (Marco Rizzo)
  • La democrazia, sciolta dalle necessarie pastoie dell'autorità e dell'ordine infranto nel 1789, e il giudaismo, a cui la museruola viene tolta dalla Rivoluzione Francese, hanno regalato all'umanità l'indesiderabile rampollo del capitalismo. E il capitalismo, divenuto adulto, ha prodotto a sua volta, nel suo commercio con la democrazia, un altro rampollo, il socialismo.
    La grande contesa che sembra dividere l'umanità contemporanea in due campi irriducibili situati apparentemente agli antipodi l'uno dell'altro, la contesa tra capitalismo e socialismo, si rivela solo una contesa tra due sètte di una stessa chiesa scomunicantisi reciprocamente. (Emmanuel Malynski)
  • La dottrina del socialismo non è una scienza ma un'utopia. (Peter Schneider)
  • La fonte delle organiche deficienze del movimento socialista era anche da cercarsi nella visione fatalistica di una rivoluzione che sarebbe dovuta giungere per un sviluppo automatico, quando il capitalismo fosse arrivato all'ultimo grado della sua maturazione. (Palmiro Togliatti)
  • La libertà senza socialismo è privilegio, ingiustizia; il socialismo senza libertà è schiavitù, barbarie. (Michail Bakunin)
  • La produzione per l'arricchimento privato priva gran parte del popolo dei beni e dei servizi prodotti. Se, quindi, dobbiamo mantenere la nostra promessa al popolo e realizzare il programma sopra esposto, il socialismo è la nostra sola alternativa , poiché esso assume la proprietà pubblica dei mezzi di produzione, della terra e delle sue risorse, e l'impiego di questi mezzi per soddisfare i bisogni del popolo. (Kwame Nkrumah)
  • Le questioni, che si riferiscono all'ordine sociale, sono oggidì le più importanti, e insieme le più difficili e complicate. I nemici del popolo, padroni del suolo e del denaro, che menano agiata e deliziosa la vita, levarono un grido d'orrore contro qualsiasi disegno di riforma a pro del ceto povero e lavorante; ed appellarono con ridicoli clamori ai diritti inviolabili della proprietà e della famiglia, per iscongiurare lo spettro minaccevole del socialismo. (Cristoforo Bonavino)
  • Nella mente di lord Thunderclap il socialismo era un altro sostantivo che significava un'indagine maligna. Non aveva idea di che piccole creature innocue, malcontente, dottrinarie fossero i socialisti, e quale limitata area del problema sociale avessero sempre esplorato. Credeva per davvero che avessero un piano vigoroso e chiaro, pronto ad essere messo in pratica a beneficio dell'umana società lavoratrice, una strenua società competente, pronta a cacciar fuori dall'esistenza lui e i suoi simili. In qualsiasi momento oramai avrebbero potuto farglielo saltare addosso. Lottava selvaggiamente nell'oscurità contro quella convinzione, ma essa lo dominava. Era forse l'unico uomo vivente in Inghilterra che credesse nel socialismo fino a quel punto. (H. G. Wells)
  • Non bisogna volere la libertà perché poi arriverà il socialismo. Se prima si discute di altri più ambiziosi obiettivi, rovesciare il mondo, instaurare il socialismo, il risultato è che si apre la strada alla reazione fascista come puntualmente accadde. (Claudio Martelli)
  • Nulla più del socialismo messianico, del socialismo che mira all'età dell'oro, alla città del sole, alla perfetta giustizia, nulla più di tale socialismo ripugna alla concezione cristiana. Il cristianesimo, per la sua insuperabile pregiudiziale pessimistica, non può neppur concepire la totale salvazione e liberazione degli uomini sulla terra, e in virtù di un ordinamento terreno. L'inferno è la sanzione della carità violata. Solo la pena può realizzare la giustizia. La condanna eterna è la grande forza di disciplina del mondo. (Giovanni Spadolini)
  • Per fare bene il socialista bisogna essere milionario. (Ignazio Silone)
  • Per molti, che hanno imparato un poco come i pappagalli lo teorie socialiste, il «capitalismo» spiega tutto ed è cagione di ogni male che si osserva nell'umano consorzio. Altri discorre della «terra libera», che veramente nessuno ha mai veduto; e ci si narra che tutti i mali della società nacquero il dì in cui «l'uomo fu separato dai mezzi di produzione». Quando sia stato quel dì non si sa; forse fu quello in cui Pandora aprì il vaso, oppure quello in cui il lupo e l'agnello discorrevano. (Vilfredo Pareto)
  • Per molti socialisti, ogni guaio, piccolo o grande, che possa toccare all'uomo è sicura conseguenza del "capitalismo". (Vilfredo Pareto)
  • Quando i leader socialisti si incontrano, per lo più non viene fuori nulla di molto intelligente. (Wolfgang Schäuble)
  • Quell'ideologia era ingannevole perché sosteneva: "Se fai la rivoluzione, le cose cambieranno". Ma questa era un'ideologia collettiva che non considerava la complessità umana. Per me sognare una società socialista va bene, ma in realtà, l'irregolarità della coscienza umana rende questo sogno impossibile. Il socialismo è diventato la vittima di quella generazione in tutto il mondo. Il socialismo è stato semplificato e distorto. Sembrava che per diffondere il socialismo nel mondo bastasse diventare socialisti. Ma non si è mai capito che la generazione che voleva il socialismo, che aveva persino l'urgenza di fare la rivoluzione, voleva cambiare gli altri e non se stessa. [...] L'elite degli anni '70 non contemplava il cambiamento al suo interno, mirava solo a cambiare i lavoratori, parlare a loro nome, a nome dei contadini, a cambiare i contadini, ma mai a cambiare se stessa. Molti leader etiopi e africani non hanno mai affrontato una metamorfosi personale. Erano convinti di conoscere la verità e volevano cambiare il mondo. Per me, è stato questo a creare il caos. (Haile Gerima)
  • Quello che ha segnato la Rivoluzione d'Ottobre, ed è un fatto inconfutabile, è il fatto che il futuro dell'umanità è il socialismo. È il sistema che all'interno dell'evoluzione sociale storica creerà le nuove relazioni sociali, quelle socialiste, avendo al centro della sua attenzione l'uomo e la soddisfazione di tutte le sue esigenze. (Dīmītrios Koutsoumpas)
  • Racconto la storia di un uomo che non prende posizione: è attraversato da tutte le posizioni. Alla mattina, quando si sveglia per andare a lavorare, è comunista perché ha nel sangue il padre partigiano; è fascista in mezzo al traffico, perché per arrivare prima vorrebbe farsi strada con un missile; per fare carriera di fronte al capufficio diventa un leccapiedi socialista, se per strada incontra un africano è subito cattolico, peccato che se quel nero si permette di toccare sua figlia si trasforma in leghista arrabbiato. (Dado)
  • Siamo noi [socialisti] "gli assetati di giustizia". Siamo noi che, in nome dell'uguaglianza umana leviamo alta un'altra volta la bandiera dei poveri, dei diseredati, dei piccoli, degli umili, degli oppressi, degli avviliti, dei calpestati! Siamo noi che – innalzando un inno al lavoro produttore d'ogni ricchezza – annunziamo ai ricchi padroni del mondo il trionfo immancabile e il regno dei lavoratori; noi che ci sforziamo ad affrettare questo regno; noi i "vituperati e perseguitati per cagion di giustizia". (Camillo Prampolini)
  • «Siamo tutti socialisti!» fu la famosa esclamazione nel 1894 di Sir William Harcourt, un'esemplare figura di liberale britannico, mentre il parlamento votava l'ennesima legge di riforma sociale. Più di un secolo dopo il mondo intero è socialista, almeno nel senso che lo Stato sociale, o Stato-che-provvede, è stato accettato, quanto meno in linea di principio, e secondo modalità pratiche certo diverse, da un capo all'altro del pianeta.
    In questo senso, che un governo si dichiari oppure no socialista è quasi irrilevante; ma se un governo sia oppure no nazionalista non è affatto irrilevante. (John Lukacs)
  • Socialismo vuol dire uguaglianza, vuol dire libertà. Ma l'uguaglianza non può essere senza libertà; come la libertà non può essere senza l'uguaglianza: dunque socialismo e anarchia sono due termini dello stesso binomio, sono i due inseparabili fattori della redenzione proletaria. (Bruno Misefari)
  • Solo il Socialismo come progetto alternativo di società può battere la globalizzazione capitalistica, rifiutando le guerre e l'imperialismo di rapina che sono la causa principale della migrazione dall'Africa e dai paesi poveri. (Marco Rizzo)
  • Sono un Repubblicano tesserato e considero il socialismo una violazione del principio americano secondo cui non dovete ficcare il naso negli affari degli altri se non per fare soldi. (P.J. O'Rourke)
  • Tutti i socialisti finiscono in pratica col ricorrere al mestiere del carnefice. (Italo Svevo)
  • V'ha un socialismo buono, che, mentre accresce i beni materiali, li vuole scala ai beni dello spirito e della vita avvenire; e questo è il socialismo, lasciatemi dire la parola, cattolico. È un socialismo che cominciato con la Chiesa è andato crescendo di grado in grado, e, ai nostri giorni, ha per ordine di Divina Provvidenza, uno sviluppo e un'efficacia che non ebbe mai. Questo sviluppo, in gran parte derivato dalle industrie e dai commerci smisuratamente cresciuti tra i popoli civili, è voluto, promosso e accelerato dalla Chiesa Cattolica. Due memorabili Encicliche di Papa Leone XIII indicarono la via che esso deve percorrere, il papa presente Pio X, così particolarmente amante degli umili, lo ama di gran cuore e ne promuove il progresso. E ciò non toglie che egli d'altra parte si opponga severamente a coloro i quali, avvedendosi o no del male che fanno, si sforzano di rendere il socialismo una peste dell'umana società. Con la lusinga di rendere tutti gli uomini ricchi dei beni materiali tentano di spogliarli di beni infinitamente maggiori, che sono gli spirituali. Questo è il socialismo cattivo, che noi figliuoli della Chiesa combatteremo sempre. (Alfonso Capecelatro)
  • Colui che pensa che il socialismo sia una religione della pietà commette un grave errore. Non siamo eremita che si rifugiano nella misericordia di dare pace ad una coscienza turbata dalla miseria e dalla sofferenza, cosicché diventiamo grandi ai nostri occhi e dormiamo senza problemi. Difendere le masse defraudate non significa far loro elemosina ma chiedere i loro diritti. Noi non siamo solo interessati nell'alleviare la loro miseria ma anche nell'incrementare il loro livello di vita.
  • I veri socialisti si considerano parte della classe lavoratrice. Il governo socialista è guidato dalla classe lavoratrice, presta attenzione a cosa essa può dare e la forgia all'interno della vita della nazione e nelle battaglie del destino, osservando i propri errori attraverso la pratica, o i dettagli della propria azione.
  • Il socialismo non significa estremismo, demagogia e esagerazioni insolenti. Non serve a calunniare gli altri. Il socialismo è un’analisi realistica ed una posizione pratica, la sua argomentazione oggettiva non deve essere affettata da desideri personali, ambizioni e influenze transitorie ma deve essere governata da uno spirito scientifico, abnegazione e onestà.
  • Gli Stati socialisti sostengono il rigoroso rispetto della sovranità di tutti i paesi. Noi ci schieriamo risolutamente contro l'intervento negli affari interni di qualsiasi Stato, contro la violazione della sua sovranità.
  • Il processo rivoluzionario mondiale si sviluppa irresistibilmente e al suo centro vi è la lotta dei due principali sistemi sociali del nostro secolo, quello socialista e quello capitalista.
  • La potenza del campo socialista è attualmente tale che gli imperialisti temono una disfatta militare nel caso di uno scontro diretto, che non va escluso. Occorre però rilevare che, nelle nuove condizioni, gli imperialisti usano sempre più frequentemente un'altra tattica, più perfida. Essi cercano gli anelli deboli del fronte socialista, puntano su un lavoro ideologico eversivo al suo interno, tentano di influire sullo sviluppo economico di questi paesi, di seminare zizzania, di introdurre delle fratture fra di essi, di incoraggiare e di fomentare i sentimenti e le tendenze nazionalistiche; mirano ad isolare singoli Stati socialisti per prenderli poi alla gola uno per uno.
  • Chi dice che i beni promessi dai socialisti, saranno, se ottenuti, tanto apprezzati da non esser posti a rischio mai più? La tradizione religiosa dice che l'uomo fu creato nel paradiso terrestre; poteva goderselo tranquillamente, ma tanto fece che lo perdette. Il paradiso che ci promettono sarà perduto un'altra volta, tranne che i socialisti posseggano il segreto di levarci il gusto del pomo.
  • «Chi vi ha detto che non sono socialista anch'io?»
    «Come ogni persona di cuore, sì; e appunto di ciò si tratta: di dire al popolo fino a qual segno è giusto e santo parlargli dei suoi diritti, ma quanto è necessario e doveroso rammentargli anche i suoi doveri.»
  • Ciò che muove il lavoratore a dichiararsi malcontento è la speranza del meglio; egli spera di lavorare sempre meno e di godere sempre più: è questa la formula della profezia socialista: il massimo dei beni col minimo dello sforzo; formula contro la quale protestano la ragione, la logica, le leggi del mondo organico e fisico dove gli effetti sono sempre rigorosamente proporzionati alle cause.
  • I socialisti serii sconfessano quei romanzieri di fervida fantasia che hanno rappresentato a modo loro la vita avvenire, ma se i pensatori non ci dicono essi quale sarà, qual è la realtà che vogliono attuare, bisogna pure, per averne un'idea, accettare l'immagine che ne dànno i romanzieri. Nel regime socialista, ciascun cittadino lavorerà non per conto suo proprio, ma per conto di tutto il consorzio, e riceverà in cambio del suo lavoro un assegno tanto largo, che non si potrà spendere tutto. Se questa sarà la sola difficoltà nello Stato futuro, potremo dire senz'altro che tutto andrà d'incanto: la somma da spendere, il modo di spenderla sarà un problema insolubile.
  • Oggi, dicono i socialisti, chi lavora da mattina a sera stenta la vita, mentre chi non fa niente nuota nell'abbondanza; domani nuoteranno nell'abbondanza tanto chi produce poco, quanto chi produce molto: ingiustizia per ingiustizia, chi non preferirà la seconda alla prima?
  • Due sono i principî che, da tempo quasi immemorabile, sono in conflitto nel governo della umana società: l'uno vuole che si dia all'individuo, al singolo cittadino la più larga sfera d'azione, la massima libertà di parola e di fatti: e questo è l'individualismo. L'altro vuole, invece, che si allarghi, si rinforzi il più che sia possibile l'autorità del potere centrale, dell'ente sociale, a scapito, magari, della libertà dell'individuo: e questo principio è alla base del socialismo.
  • Il socialismo è, fondamentalmente, l'affermazione dei diritti dell'ente sociale, in opposizione alle pretese di un individualismo estremo; è, di più, l'affermazione del principio di solidarietà, che ogni uomo sente nel suo cuore con ogni altro uomo, e che lo stesso sviluppo della vitalità individuale ha, indubbiamente, reso più forte e più profondo. Questa reazione alle esagerazioni del principio individualista, questa affermazione del principio di solidarietà fra gli uomini, sono, a mio giudizio, cose buone e sante. Questi principii, che sono alla base del socialismo, spiegano perché esso si sia diffuso rapidamente e perché incontri tante simpatie nel mondo degli studiosi.
    Senonché, anche qui non tardò a prodursi l'esagerazione, tanto che questa parola socialismo viene usata in sensi così vari e così disparati, che quasi mai se ne possa discutere senza confusione!
  • Questo socialismo assurdo, o collettivismo, o comunismo, che non di rado ama chiamarsi socialismo scientifico, è tanto lontano dalla scienza, quanto il fantastico mago medievale era lontano dal chimico odierno.
    Anzitutto, esso pretende erigere il suo edificio sulla negazione dell'iniziativa individuale nel campo della produzione. Or questa iniziativa non è solamente lo strumento di ogni civiltà, ma è un fatto altrettanto certo e positivo, quanto è certa e positiva l'esistenza dell'individuo stesso. Come si può parlare di scienza, quando si erigono sistemi sulla negazione dei fatti?
  • Il fine della nuova collettività socialista è la formazione di una comunità felice perché libera. Ciò non potrebbe essere realizzato se non con la soddisfazione dei bisogni materiali e morali dell’uomo, attraverso l’affrancamento di questi bisogni del predominio e dell’arbitrio degli altri.
  • Nella società socialista non ci sono infatti possibilità di produzione individuale al di sopra del soddisfacimento dei bisogni personali. In essa non è permesso di soddisfare i propri bisogni a spese degli altri. Le istituzioni socialiste lavorano per soddisfare i bisogni della società.
  • Nella società socialista non dovrebbero esserci salariati, ma associati, poiché i proventi sono prerogativa personale dell’individuo, sia nel caso in cui li procuri da se stesso nei limiti delle sue esigenze, sia che detti proventi costituiscano una parte della produzione nella quale l’individuo stesso è un elemento fondamentale.
  • Nella società socialista non è consentito al singolo individuo o ad altri di possedere mezzi di trasporto da noleggiare, perché questo costituirebbe un invadere i bisogni degli altri.
  • Nella nuova società socialista non si ammettono disparità nella distribuzione della ricchezza tra individui. Solo a coloro che prestano servizi generali, la società disporrà di una data parte di ricchezza in proporzione alle loro prestazioni. Le unità di ricchezza assegnate a questi individui saranno ripartite in proporzione dei maggiori servizi prestati da ciascuno di essi.
  • Dobbiamo mettere bene in chiaro che nel movimento socialista c'è posto per esseri umani, o la partita è chiusa.
  • Il motivo sottinteso di molti socialisti, credo, è semplicemente un senso ipertrofico dell'ordine. L'attuale stato di cose li offende non perché causi miseria ma perché è disordinato; ciò che essi fondamentalmente desiderano, è ridurre il mondo a qualche cosa che assomiglia una scacchiera.
  • La maggior parte dei socialisti si limita a evidenziare che una volta instaurato il socialismo saremo più felici in senso materiale e presuppone che ogni problema venga a cadere quando si ha la pancia piena. Invece è vero il contrario: quando si ha la pancia vuota non ci si pone altro problema che quello della pancia vuota. È quando ci lasciamo alle spalle lo sfruttamento e la dura fatica che cominciamo davvero a farci domande sul destino dell'uomo e sulle ragioni della sua esistenza.
  • Quando penso che forse non sarei socialista se avessi potuto scrivere una commedia in tre atti!
  • Sì. Bisognerebbe essere socialista e al tempo stesso guadagnare molti quattrini.
  • Un socialista indipendente fino a non temere di fare del lusso.
  • Il socialismo e il comunismo differiscono l’uno dall’altro solo per i livelli di sviluppo e di perfezionamento che incarnano. È in fondo uno stesso tipo di società, dotata delle medesime basi politico-economiche e ideologiche. Il socialismo è lo stadio inferiore del comunismo e riveste un carattere essenzialmente comunista; il suo perfezionamento è il comunismo. Fin d’ora sono date le condizioni, si può dire, per perfezionare la teoria del comunismo per via di generalizzazione delle esperienze dell’edificazione del socialismo.
  • Il socialismo garantisce una vita confortevole e un alto livello di civiltà alle masse popolari.
  • Il socialismo rappresenta una società fondata sulle idee rivoluzionarie della classe operaia. Quel che garantisce il suo sviluppo sono l’ideologia e la teoria cui s’ispira, più precisamente la loro pertinenza, la loro virtù rivoluzionaria e il loro realismo. Perciò il socialismo, per assicurare la sua difesa e il suo sviluppo, obbligato com’è a sostenere una lotta ad oltranza contro i suoi nemici d’ogni colore, esige che questa ideologia e questa teoria, quelle della classe operaia, siano emendate e perfezionate senza sosta in funzione delle esigenze del tempo e dei progressi della rivoluzione.
  • Il socialismo sprovvisto di basi ideologiche e di un’ideologia direttrice pertinente non può esser considerato socialismo autentico; un tale socialismo, incapace di contrastare le azioni antisocialiste degli imperialisti e degli altri reazionari, può fallire. Il caso dei paesi in cui il socialismo è crollato e il capitalismo è stato restaurato ne offre una lezione eloquente. Se il nostro socialismo progredisce vittoriosamente senza lasciarsi scuotere malgrado le incessanti manovre degli imperialisti e degli altri reazionari, è in quanto poggia e si orienta sulle idee del Juché. Se il socialismo è vitale per il nostro popolo, le idee del Juché lo sono per il nostro socialismo.
  • Se il socialismo ha fallito in vari paesi, esso nondimeno sopravvive, in quanto scienza, nello spirito dei popoli.
  • Da dove ha avuto origine il socialismo? Chi l'ha formulato? Molti sono confusi al riguardo. Noi diciamo che venne dal popolo musulmano. Diciamo che trova le sue radici nell'Islam.
  • Dichiariamo che il socialismo è una ideologia più accettabile poiché conferisce dignità all'uomo e ai suoi valori più preziosi e dà uguaglianza di diritti e opportunità per la prosperità e la felicità.
  • Il socialismo è l'unico modo per cui possiamo ottenere ciò che vogliamo. È l'unico modo che condurrà alla giustizia e l'uguaglianza fra il popolo. È l'unico modo in cui le persone possono avere gli stessi diritti. È l'unico modo in cui possiamo porrere fine alla situazione dove c'è uno sazio ed uno che crepa di fame.
    Il socialismo permettera ad ogni somalo d'ottenere cure mediche, e garantirà il lavoro ad ogni somalo desideroso di vivere la vita migliore che egli dovrebbe vivere su questo mondo. Il popolo può condividere questa vita in un modo onesto, giusto e uguale. Il Governo guiderà il popolo su questa via. Ecco di che cosa parla il socialismo - praticamente, significa lavoro e la condivisione dei beni.
    Il socialismo fornisce il modo per cui il popolo può veramente governare il suo paese; un governo capeggiato dai lavoratori e gli intellettuali. È il principio che si batte contro una manciata di persone, o gruppi di persone, che sfruttano la maggioranza e gli succhia il sangue. Questo è il socialismo.
    Il socialismo significa che la persona che fatica dovrebbe godersi i frutti della sua fatica. Non provvede niente alla persona che non ha lavorato, ma che invece ha seduto sotto l'ombra a ricevere benefici mentre il lavoro duro cade sui lavoratori e gli altri. Questo non è socialismo.
    Socialismo è l'unico modo in cui è possibile conservare ed elevare l'onore somalo, internamente ed esternamente.
    Chiunque si dirotta da questa via mette l'onore, l'unità e il progresso somalo sotto i piedi. Noi diciamo: a basso lui! Chiunque è contro il socialismo è colui che scacciammo dal suo edificio di mattoni rossi che appartiene al popolo somalo. È colui che ne siese dentro e ne fu colonizzato. Fu dietro lui che i coloni si nascondevano. È lui che si oppone al socialismo.

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