Emma è uno dei romanzi della maturità di Jane Austen, incentrato sul fraintendimento in amore. L’ho trovato più lento e meno appassionante di OrgoglioEmma è uno dei romanzi della maturità di Jane Austen, incentrato sul fraintendimento in amore. L’ho trovato più lento e meno appassionante di Orgoglio e pregiudizio o di Ragione e sentimento, anche se soprattutto nella seconda parte - quando il lettore ha avuto tempo di familiarizzare con i molti personaggi e le dinamiche tra loro - la narrazione si fa più incalzante e coinvolgente. Il mio problema principale con questo romanzo ha riguardato la protagonista Emma, una ragazza poco più che ventenne la quale, rimasta padrona assoluta della casa dove vive dopo il matrimonio della sorella, si trova a gestire il piccolo mondo che le ruota intorno con una buona volontà intrisa di presunzione. Emma è viziata, sicura di sé, testarda, a tratti davvero fastidiosa: a sua discolpa però c’è da dire che ha anche un buon cuore, e questo traspare in maniera evidente nella seconda parte del romanzo. Alcuni personaggi sono a mio avviso eccessivamente caricaturali, ma nel complesso il microcosmo che si crea è anche il contesto ideale per far emergere la figura e il carattere di Emma, che nella sua apparente leggerezza e superficialità rispecchia l'alta società dell’epoca, annoiata e distratta. Se cercate emozioni forti e azione, non penso che tra i titoli della Austen questo faccia al caso vostro, ma se invece pregustate una vicenda di paese, fatta di intrighi amorosi, fraintendimenti, pettegolezzi, e non poca critica sociale - benché ottimamente velata - allora Emma è il romanzo che cercate. ...more
Un classico che conosci da sempre per fama ma che non hai mai avuto occasione di leggere: questo è stato per me Lo strano caso del dottor Jekill e delUn classico che conosci da sempre per fama ma che non hai mai avuto occasione di leggere: questo è stato per me Lo strano caso del dottor Jekill e del sig. Hide. Una lettura breve che conoscevo solo per sommi capi ma che nonostante tutto è riuscita a stupirmi. ...more
È stato quasi un dolore fisico arrivare alla fine di questa storia, che mi ha emozionato, fatto sognare, riflettere ed arrabbiare moltissimo -non soloÈ stato quasi un dolore fisico arrivare alla fine di questa storia, che mi ha emozionato, fatto sognare, riflettere ed arrabbiare moltissimo -non solo per molte delle scelte e delle convinzioni della protagonista, ma soprattutto perché in molte di queste ho rivisto me stessa. Seppure terribilmente doloroso (o forse proprio per questo?) lo ritengo a mani basse la miglior lettura del 2022 e uno tra i romanzi più belli e feroci che abbia mai letto....more
Credo di essere contenta di non aver letto Sostiene Pereira al liceo o in qualunque altro contesto che mi avrebbe portato a percepire questa lettura cCredo di essere contenta di non aver letto Sostiene Pereira al liceo o in qualunque altro contesto che mi avrebbe portato a percepire questa lettura come un’imposizione, perché questo romanzo è un grande inno alla libertà. La sua forza non sta nella grandezza del protagonista, bensì proprio nel suo essere un uomo normale, pieno di rimpianti e debolezze, che al principio crede di non poter fare altro che restare a guardare lo scorrere della Storia, tenendo per sé i suoi pensieri e le sue emozioni. In poche pagine Tabucchi è riuscito a creare un romanzo che mi ha affascinato e colpito, indimenticabile. Non ho le competenze né il desiderio di indagare più a fondo quest’opera, sappiate solo che mi è piaciuta tantissimo - e credo che iniziarla senza saperne niente non farà che accrescere la meraviglia. ...more
Non penso di aver letto libri che contengono una satira più accanita e palese di Casa Desolata. L’autore ha demolito, con i molti personaggi disfunzio Non penso di aver letto libri che contengono una satira più accanita e palese di Casa Desolata. L’autore ha demolito, con i molti personaggi disfunzionali e a tratti esagerati, svariati aspetti della società londinese dell’epoca verso i quali traspare un accanimento feroce. In primis, le lungaggini burocratiche cui erano sottoposti i procedimenti legali: i protagonisti sono tutti invischiati in una causa paradossale, Jarndyce contro Jarndyce, che si trascina da così tanto tempo che se n’è persa memoria e nessuno spera più in una risoluzione, ma anzi gli avvocati coinvolti puntano a tirarla più per le lunghe possibile per aumentare le parcelle - che immancabilmente finiscono per prosciugare l’intero patrimonio conteso ancor prima che questo venga assegnato. Accanto ai personaggi principali, esempi quasi ineccepibili di virtù e di bontà - e per questo a tratti un po’ piatti - ne agiscono molti altri più meschini e caricaturali, che esagerano alcuni aspetti della società bene dell’epoca: il rapporto con il denaro, il voler apparire, la moda, la rispettabilità, la Gran Corte, le attività caritatevoli - tutto viene fatto a fettine dalla penna di Dickens. La narrazione procede molto lentamente, perdendosi in divagazioni sui personaggi e lunghe descrizioni di luoghi e situazioni; non posso dire che sia stata una lettura facile o scorrevole. Anche il mistero cui si accenna nella sinossi è ben poca cosa rispetto all’impostazione complessiva del romanzo, che si presenta più come un romanzo di formazione che non come un’indagine, anche se le sue atmosfere cupe e lugubri richiamano certe ambientazioni noir. Casa Desolata è stata una vera e propria esperienza di lettura che mi ha accompagnato per quasi un mese; non posso dire di averla amata come ho fatto con altri capolavori di Dickens quali Grandi Speranze, David Copperfield o Oliver Twist, ma sono molto contenta di averla scoperta e portata a termine. ...more
4,5 stelle. Come molti, anche io credevo di sapere già tutto di Dracula senza neppure mai aver letto il romanzo: la fama del personaggio è tale che ci4,5 stelle. Come molti, anche io credevo di sapere già tutto di Dracula senza neppure mai aver letto il romanzo: la fama del personaggio è tale che ci sembra già di conoscere la sua storia. Non potevo sbagliarmi di più. Ho scoperto elementi sorprendenti grazie a questa lettura, legati sia ai personaggi che all’ambientazione delle vicende, per non parlare dello stile epistolare con cui Stoker ha scelto di narrare questa storia. Ho amato molto le brevi parti ambientate in Transilvania, anche per la potenza delle descrizioni che mi hanno fatto quasi sentire il profumo dei boschi e il silenzio di quelle vallate fredde e ombrose. Poco dopo la metà del romanzo la storia cala di ritmo, per poi riprendere in gran carriera sul finale: se ho un appunto da fare, probabilmente riguarderebbe le lunghe discussioni tra i protagonisti ‘cacciatori’ che avvengono dopo la metà del romanzo, e che avrei preferito fossero un po’ più snelle. Altro però non c’è da dire: Dracula è davvero un gran romanzo, da cui traspare senza veli il contesto reale in cui l’autore l’ha scritto - società, tecnologia, idee e valori. ...more
Thoreau è principalmente noto per il suo grande capolavoro autobiografico Walden, ovvero vita nei boschi. Camminare è un breve saggio in cui l’autore Thoreau è principalmente noto per il suo grande capolavoro autobiografico Walden, ovvero vita nei boschi. Camminare è un breve saggio in cui l’autore raccoglie tutti i pensieri che gli sono sorti in seguito alla sua scelta di esistere in quanto « uomo della natura e non della società » : questa sua filosofia di vita è quasi una religione dei boschi e il suo modo di praticarla è proprio quello che si traduce in un atto semplice, ma che esiste da secoli: il camminare. Camminare è un pamphlet che può essere considerato una sorta di vademecum, non solo per i viaggiatori già in confidenza con il movimento e l’incessante vagare, ma anche per chi ha bisogno di una scintilla che ridia nuova linfa alla propria vita. È un libro per chi ha bisogno di ritrovare sé stesso e crede che per farlo sia necessario un viaggio in Tibet, e non sa ancora che per salvare ogni giorno l’anima dall’indifferenza alla bellezza e alla meraviglia esiste una cura che si chiama natura, disponibile a due passi da casa. ...more
Dopo anni di rifiuto legati alla brutta esperienza del liceo ho finalmente letto per intero 1984. Non sono nessuno per giudicare un’opera di tale caraDopo anni di rifiuto legati alla brutta esperienza del liceo ho finalmente letto per intero 1984. Non sono nessuno per giudicare un’opera di tale caratura, però mi sembra giusto esprimere il mio pensiero una volta conclusa la lettura: è quello che il Partito non permetterebbe e che tra le righe Orwell ci invita a fare. Il romanzo e’ sicuramente una pietra miliare nel panorama letterario che ha dato l’input chiave per lo sviluppo del genere distopico; è anche un testo estremamente potente di fronte al quale non si può restare indifferenti - il genio di Orwell ha saputo preannunciare cose a venire nemmeno poi troppo lontane dalla nostra realtà attuale. La prima parte del libro è molto coinvolgente: si è introdotti all’esistenza dei protagonisti e al mondo in cui si ritrovano a vivere, un mondo spaventosamente inquietante e a tratti simile al nostro. La porzione centrale rallenta molto il ritmo della narrazione, che torna a ingranare sul finire della seconda parte - quando le vite dei protagonisti prendono una piega irreversibile. Nonostante non abbia gridato al capolavoro una volta girata l’ultima pagina, sono contentissima di aver letto questo romanzo e credo che mi sarà anche molto utile in futuro sia dal punto di vista personale che nell’approccio ad altri testi di genere distopico. ...more
Ho fatto molta fatica a leggere La Nausea, che avevo iniziato lo scorso anno, poi abbandonato e infine ripreso non molto tempo fa. Riconosco la grandeHo fatto molta fatica a leggere La Nausea, che avevo iniziato lo scorso anno, poi abbandonato e infine ripreso non molto tempo fa. Riconosco la grandezza dell’opera, anche per averla studiata in maniera abbastanza approfondita a scuola, e certamente alcuni brani scavano a fondo nel lettore - ma a me non ha parlato come avevo sperato. Ci sono dei bellissimi passi sull’esistenza, la coscienza e il senso della vita, e traspare quello sbandamento esistenziale che accomuna anche molti ragazzi e giovani adulti di oggi, ma purtroppo per me non è stata la lettura folgorante che credevo di trovare....more
Pretendere di mettere parola su un pilastro mondiale della letteratura quale è Moby Dick e’ al di la’ della mia portata e fuori dalle mie intenzioni. Pretendere di mettere parola su un pilastro mondiale della letteratura quale è Moby Dick e’ al di la’ della mia portata e fuori dalle mie intenzioni. Ci sono opere di fronte alle quali non si trovano le parole adatte a esprimere quello che si pensa, opere che riempiono l’anima nel profondo e di cui si può solo stare certi di non scordarsi più. Moby Dick è per me una di queste, in misura ancora maggiore perché da piccola ne avevo letto una versione ridotta che non mi aveva coinvolta per niente e per anni ho creduto che non avrei mai dato neanche una possibilità all’opera integrale. Dire cosa sia Moby Dick e’ difficile, perché è un lavoro che mescola il viaggio per mare del romanzo d’avventura, la zoologia, l’umorismo, l’epopea e la tradizione biblica senza veramente essere nessuno di questi. Leggere questo libro è stata un’avventura e una sfida emozionante che sembrava essere stata fatta apposta per me in quel momento. Il potere dei grandi classici. Anche le parti ‘scientifiche’ da molti ritenute noiose hanno un loro perché e un loro fascino associati al contesto, e diventano secondo me quasi indispensabili. Non posso che ringraziare tutte quelle recensioni positive che nel tempo mi hanno fatto riavvicinare piano piano a quest’opera fino a spingermi a leggerla di nuovo. ...more
Mansfield park rappresenta un romanzo particolare e anomalo rispetto ad altri grandi classici della Austen, soprattutto per quanto riguarda la protagoMansfield park rappresenta un romanzo particolare e anomalo rispetto ad altri grandi classici della Austen, soprattutto per quanto riguarda la protagonista Fanny Price che a differenza di altre eroine precedenti come Elisabeth Bennet o Elionor Dashwood, è una donna totalmente passiva, vittima della riconoscenza verso la famiglia e dell’amore. Proprio per il fatto di essere la più pacata e riflessiva tra i personaggi creati dalla penna della Austen, è anche l’unica che riesce ad avere sempre la giusta prospettiva di ciò che la circonda, non solo della sua vita, ma anche di quella di tutti coloro che le stanno intorno. Ha un occhio vigile e attento che la aiuta a prendere sempre le giuste decisioni, ma che può renderla a volte noiosa all'occhio del lettore. Tuttavia nonostante il carattere passivo, Fanny riesce sempre a farsi valere nel momento più opportuno e a mantenere ferma la sua posizione a costo di schierarsi contro la famiglia e contro lo zio, verso il quale però nutre una profonda riconoscenza e un timore reverenziale. Tema dominante del romanzo è il matrimonio con le sue convenzioni sociali, interessi economici e gerarchie: Mansfield Park non sarà "frizzante" come Orgoglio e Pregiudizio ma costituisce uno splendido affresco della società inglese a cavallo tra Settecento e Ottocento. E' un romanzo che scorre lentamente, per lettori costanti e senza fretta di arrivare al dunque - che di fatto è intuibile già dalle prime pagine. La bellezza sta tutta nel come una grande autrice come la Austen ci arriva. ...more
Se avete amato il cartone animato della Walt Disney non aspettatevi di ritrovarne le fila tra queste pagine: il romanzo di Dumas non ha quasi nulla a
Se avete amato il cartone animato della Walt Disney non aspettatevi di ritrovarne le fila tra queste pagine: il romanzo di Dumas non ha quasi nulla a che fare con la storia che abbiamo visto da piccoli alla televisione, e la maggior parte dei personaggi esterni alla banda che compare nel cartone fa la sua comparsa nelle ultime 20 pagine o poco più. Non è possibile ritenere Robin Hood uno dei romanzi più riusciti di Dumas, che ha senz’altro scritto di meglio; ma la fama legata al personaggio porta a perdonare molte cose a una trama che procede a scatti, con grandi lacune temporali e decisioni assolutamente poco assennate da ambo le parti. Posso affermare di essere rimasta abbastanza indifferente fino alle ultime 50 pagine quando una rapida accelerata nel tempo della storia mi ha fatto presagire che di lì a breve avrei letto qualcosa di sgradito, che ha in effetti smontato il mio mito infantile del personaggio di Robin. A costo di parere troncato nel nulla, avrei preferito un finale aperto che non ci rivelasse il destino dei nostri eroi. ...more
Il professore è un romanzo ancora molto acerbo, per certi versi ingenuo a causa della sua linearità, ma in cui si percepisce già la forza comunicativaIl professore è un romanzo ancora molto acerbo, per certi versi ingenuo a causa della sua linearità, ma in cui si percepisce già la forza comunicativa dello stile della Brönte che ho adorato in Villette. Molti sono i punti in comune con quest’ultimo romanzo, come la tematica, le ambientazioni e la linea di fondo della trama, cambiano però il narratore - maschile ne Il professore, femminile in Villette - e ovviamente è diversa la maturità nel concepire una trama avvincente e non prevedibile, visti gli anni e l’esperienza intercorsi tra la stesura dei due testi. Non c’è quindi da stupirsi se si comparano i due romanzi e il confronto non regge: questo è stato il primo lavoro dell’autrice, pubblicato postumo perché ritenuto non all’altezza sia da lei stessa che dagli editori. Niente di eccezionale quindi, però se siete amanti del genere e degli altri romanzi della Brönte, toccare con mano il punto di partenza permetterà di apprezzare ancora di più tutto quello che è venuto dopo. ...more
Dopo più di dieci anni tornare alla prosa e alle avventure di Verne è stato un piacere immenso, che mi ha ricordato la grande trepidazione con la qualDopo più di dieci anni tornare alla prosa e alle avventure di Verne è stato un piacere immenso, che mi ha ricordato la grande trepidazione con la quale avevo letto romanzi come I figli del capitano Grant o L’isola misteriosa. A parte la grande bravura di Verne nel tratteggiare personaggi indimenticabili e fortemente eccentrici, mi mancavano le descrizioni così accurate ma intriganti dei più remoti e selvaggi luoghi della terra, quel giocare sempre sul filo dell’impossibile che permette ai suoi personaggi di tirarsi sempre fuori dalle situazioni più assurde. E poi, il finale, uno spettacolo. Sarò un’ingenua ma davvero la via d’uscita io non l’avevo nemmeno intravista. ...more
Mai avrei pensato di appassionarmi così tanto a una lettura da molti ritenuta insipida, o comunque non all’altezza del più famoso Orgoglio e PregiudizMai avrei pensato di appassionarmi così tanto a una lettura da molti ritenuta insipida, o comunque non all’altezza del più famoso Orgoglio e Pregiudizio. Probabilmente si è trattato del libro giusto al momento giusto, comunque l’immersione totale nella società inglese di fine settecento mi ha molto giovato. La vicenda parallela di due delle tre sorelle Dashwood ha innegabilmente un qualcosa di didascalico, come se la Austen avesse voluto con questo romanzo tessere le lodi della Ragione a discapito del Sentimento. Ho comunque apprezzato tantissimo i dialoghi e le molte circostanze che oggi farebbero davvero sorridere, ma che per le ragazze di allora rappresentavano la normalità; è stato un salto nel passato, ma un passato estremamente raffinato e affascinante, capace ancora oggi di far sognare giovani donne un po’ all’antica come me. ...more
**spoiler alert** Da dove cominciare per scrivere di uno dei romanzi più citati – non importa se a sproposito – della letteratura mondiale? Forse dal **spoiler alert** Da dove cominciare per scrivere di uno dei romanzi più citati – non importa se a sproposito – della letteratura mondiale? Forse dal fatto che è il libro che più mi ha coinvolto tra tutti quelli che ho letto appartenenti alla letteratura russa, nonostante alcuni aspetti possano renderne la lettura a tratti poco scorrevole. Infatti l’azione si svolge negli ambienti spesso sordidi di una Pietroburgo soffocata dall’afa; i personaggi stessi faticano a stimolare empatia, anche perché spesso non mostrano approfondite sfaccettature (il buon Razumichin, l’astuto giudice istruttore Porfirij, il volgare Lužin); e la presenza di molti argomenti di riflessione – l’importanza di essere in pace con se stessi, le dinamiche familiari, la critica sociale ecc - rallentano la lettura. E poi c’è lui, Raskolnikov che invece di sfaccettature ne mostra fin troppe in un alternarsi di momenti di esaltazione e altri fortemente depressivi che finiscono per far entrare il lettore nella sua mente, il che non è certo un’esperienza piacevole. La sua parabola ricorda molto quella dell’uomo comune e forse per questo colpisce così tanto: giovane e dai grandi progetti incendiari, il protagonista deve ben presto fare i conti con la realta e le sue più prosaiche caratteristiche, dimostrandosi non all’altezza della sua ambiziosissima immaginazione. A partire dal delitto che commette: nato da una complessa teorizzazione sulla sua minor gravità visto che libera la società dal peso di un’usuraia, si rivela un banale omicidio per soldi in cui, per intervento dell’imponderabile, finisce in mezzo un’innocente. Favorito dalle circostanze, ma incapace di sopportare la drammaticità dell’accaduto, Raskolnikov dissemina indizi e affermazioni in un crescendo paranoico che pare avere l’unico scopo di farlo scoprire – come molti dei moderni assassini senza volto – tanto che il paziente Porfirij può lasciare che sia il tempo a portarlo all’autoaccusa. La sofferenza fisica che tormenta il protagonista – tra febbri e lunghe giornate immobile sul divano della sua miserabile camera in affitto - non è altro che la manifestazione del suo malessere morale, acuito dall’impossibilità di ricambiare l’affetto disinteressato di madre e sorella, nonché dall’amore inatteso di Sofja, figlia dell’ubriacone Marmeladov la cui famiglia viene beneficiata nell’inconscio tentativo di compensare il male fatto. In fondo, il vero castigo per Raskolnikov è il tormento a cui viene sottoposto dalla sua coscienza angosciata sia dal sangue versato, sia dall’incapacità di sostenere la situazione, tanto che una certa serenità pare farsi largo solo dopo l’arresto e il trasferimento in Siberia. Nella sua affannosa lotta con se stesso, il protagonista è in continuazione al centro della scena e sparge attorno a se l’inquietudine che lo attanaglia. Ma nonostante tutto questa lettura si è dimostrata un tassello fondamentale della mia conoscenza della letteratura russa, che mi ha fatto intravvedere la possibilità di arrivare ad amarla - cosa che altri libri non erano riusciti a fare. Resta il fatto che Raskolnikov è e sarà sempre un antieroe indimenticabile al quale è scomodo sentirsi vicini....more
**spoiler alert** Romanzo di amore, abbandono e illusione, mostra la forza e allo stesso tempo la grande debolezza dei sogni. Il protagonista e' un gi**spoiler alert** Romanzo di amore, abbandono e illusione, mostra la forza e allo stesso tempo la grande debolezza dei sogni. Il protagonista e' un giovane Sognatore che vive solitario in un mondo d’immaginazione tutto suo, e passa le lunghe notti estive a girovagare per la città. Una notte incontra Nasten'ka, una ragazza che abita con una nonna oppressiva e aspetta con ansia il ritorno dell’amato che l’anno precedente le aveva promesso di sposarla. Passano le notti, quattro per la precisione e, visto che “l’amato” non torna, il nostro protagonista decide di dichiararsi a Nasten'ka e iniziare a progettare la loro vita insieme. Ma non tutto va come previsto e il finale struggente e inaspettato annienta il sogno d’amore e di vita che si configurava all'orizzonte. Non posso dire di aver amato questo libro; sono d’accordo con molte riflessioni che l’autore fa sull’amore e sul rapporto con gli altri in generale, ma non riuscirò mai a perdonare - ne’ a comprendere - il comportamento della ragazza. Anche i personaggi presentano tratti comportamentali così estremi da risultare poco credibili, irreali, per cui non si riesce a sentirli vicini. Questo è però il primo romanzo di Dostoevskij che leggo, e non credo di potermi permettere di credere che anche tutto il resto della sua produzione sia di questo stampo. Intendiamoci, il libro mi è piaciuto abbastanza ma non rientra certo tra i miei classici preferiti. Sono comunque sollevata dal fatto di essermi resa conto che la prosa non è così pesante e pomposa come quella di Nabokov in Lolita, che avevo trovato davvero ostica. Credo che col tempo recupererò anche altre opere di questo autore. ...more
4,5 stelle. Meglio tardi che mai, finalmente anch’io ho letto questo imperdibile classico della letteratura inglese. La cosa pazzesca è il fatto che p4,5 stelle. Meglio tardi che mai, finalmente anch’io ho letto questo imperdibile classico della letteratura inglese. La cosa pazzesca è il fatto che pur avendo studiato l’opera al liceo non ricordavo quasi nulla eccetto la “natura” particolare del ritratto, quindi sono riuscita a gustarmi appieno la storia senza il sapore del già sentito... a volte l’odio nei riguardi di una materia lascia anche qualcosa di buono. Sono rimasta positivamente colpita da questo romanzo sia per le atmosfere cupe e brumose che ben si addicono a questo periodo, sia per la profondità dei temi, trattati in maniera sublime e senza mai ricadere nel banale. Troviamo infatti riflessioni indirette ma molto efficaci sulle principali paure e ossessioni degli uomini di tutti i tempi: lo scorrere inesorabile del tempo, l’invecchiare, il morire, il senso della vita, la bellezza, la ricerca del piacere. Il personaggio di Dorian è l’incarnazione vivente del mito dell’eterna giovinezza e l’emblema dell’ipocrisia che stava alla base della “società bene” dell’età vittoriana, dove ciò che contava erano solo le apparenze. Trovo che tutto questo sia un discorso attualissimo perché anche oggi nell’epoca del consumismo si tende sempre a cercare di salvare a ogni costo la propria reputazione, mostrando solo alcuni e selezionati aspetti del proprio essere. Il ritratto di Dorian Gray ribalta la concezione di bellezza e quella di edonismo portandole all’estremo, mostrando l’altra faccia della medaglia: alla fine il messaggio è forte e chiaro, senza mai pretendere di essere didascalico. Non tutto ciò che è bello è anche giusto e buono, è l’anima delle persone che consente di gustare appieno la vita e giungere alla felicità: infatti, dal momento che questa è corrotta Dorian non riesce più a godersi i piaceri della vita ne’ la sua eterna giovinezza; l’innocenza persa risulta più importante di tutto il resto. ...more
“Spero che sarà una sciocca; è la cosa migliore che possa essere una ragazza in questo mondo: una bella, piccola, sciocca.”
FSF
A volte capita di legger“Spero che sarà una sciocca; è la cosa migliore che possa essere una ragazza in questo mondo: una bella, piccola, sciocca.”
FSF
A volte capita di leggere proprio il libro giusto al momento giusto. Il Grande Gatsby è stato per me un insieme di emozioni molto intense che mi ha sbalordito per la sua attualità e la sua potenza. La vicenda offre uno spaccato della società americana in un periodo particolarmente fiorente, i ruggenti anni ‘20 del secolo scorso, e si pone come riflessione non didascalica sul potere del denaro e sulla forza delle illusioni. Il protagonista è un giovane arricchito, ex militare durante il primo conflitto mondiale, che sceglie di sfruttare i soldi guadagnati in maniera illecita per cercare di fare colpo sull’unica ragazza che è convinto di aver mai amato, e che adesso è sposata con un altro. La vicenda mostra come sia potente il fascino dei sogni, al punto che nel momento esatto in cui questi vengono meno non resta più nulla. È anche spunto per ricordare di lasciare il passato dove sta, senza cercare di farlo rivivere illudendoci di poter bloccare l’avanzare del tempo. Non si vuole criticare l’atteggiamento positivo di perseguire i propri obiettivi, ma sottolineare l’importanza di valutarne l’effettivo peso e non perdere il contatto con la realtà. I toni sono spesso drammatici, lasciano poco spazio alla speranza, e nonostante in questo periodo io ne abbia particolarmente bisogno ho apprezzato Il Grande Gatsby più di quello che avrei probabilmente fatto qualche anno fa. ...more
2,5 stelle. Dei tre romanzi che ho letto di questa autrice, Il giardino segreto è quello che mi è piaciuto meno pur essendo al contempo quello più int2,5 stelle. Dei tre romanzi che ho letto di questa autrice, Il giardino segreto è quello che mi è piaciuto meno pur essendo al contempo quello più interessante dal punto di vista del profilo psicologico dei protagonisti. Mi spiego meglio: la trama è lineare e prevedibile, le parti descrittive lente e ripetitive; questo ha reso la lettura pesante e a tratti noiosa. A differenza di La Piccola Principessa o Il piccolo Lord non ci troviamo di fronte a un bambino dall’indole buona e positiva che deve fronteggiare con le sue sole forze gli ostacoli che la vita pone - in genere sotto forma di adulti tirannici o coetanei invidiosi e cattivi. I due protagonisti del Giardino Segreto sono entrambi detestabili, viziati e capricciosi: il loro non sarà un percorso di ‘lotta’ contro agenti esterni bensì contro loro stessi. La loro indole corrotta, messa a contatto con le bellezze della vita e finalmente libera dalla solitudine forzata, cambia grazie all’aiuto reciproco e all’interesse comune per un giardino segreto. Il terzo ragazzino Dickon è estremamente simbolico, un incantatore di animali che incarna tutti gli ideali di bontà, spontaneità, rispetto e purezza che mancano ai due cugini; la sua connotazione lo rende così perfetto che non può essere reale o credibile. È certo che questo libro vuole trasmettere un forte messaggio di speranza, ma a mio parere ho trovato gli altri due molto più godibili. ...more