Comincio col dire che per me questo non è il momento giusto per leggere dei post-apoclittici (mi deprimono anche se abbiamo superato la fase del lockdComincio col dire che per me questo non è il momento giusto per leggere dei post-apoclittici (mi deprimono anche se abbiamo superato la fase del lockdown). Inoltre, secondo me lo scopo per cui è stato scritto questo libro è fallito, in quanto ci fa vedere, sì, scene disperate, di annientamento della civiltà - con i paesi del terzo mondo, non coinvolti nella guerra atomica che alla fine cercano di aiutare le due superpotenze come possono - ma allo stesso tempo ci dà un barlume di speranza grazie allo spirito di adattamento dei sopravvissuti che sembrano aver dimenticato i loro cari. Ora che metà della popolazione del paese era morta, la morte stessa era trascurabile, a meno che prendesse qualcuno caro e vicino., Che poi è quello che sembra essere accaduto durante la pandemia: chi si trovava in una zona relativamente sana e non conosceva nessuno dei contagiati e, soprattutto, dei morti, pensava solo a superare la noia di dover restare in casa, senza spendere un pensiero per quelli che sembravano solo dati statistici. Essendo ambientato in un'America degli anni '60, questo romanzo, col tempo, è diventato praticamente un ucronico piuttosto che un post-apocalittico, e forse proprio per questo non risulta stonato, superato, come accade invece a romanzi distopici dello stesso periodo che immaginano tecnologie che all'epoca sembravano avanzatissime, ma che adesso sono più che obsolete....more
Un racconto che ha quasi dell'incredibile (ma che, invece, come dice il sottotitolo è una storia ancora possibile) e che ci fa domandare se esista quaUn racconto che ha quasi dell'incredibile (ma che, invece, come dice il sottotitolo è una storia ancora possibile) e che ci fa domandare se esista qualcuno che sia completamente innocente per tutto ciò che gli è accaduto intorno o se invece, non abbia contribuito con le sue azioni e le sue parole a influenzare o addirittura modificare la vita degli altri. In tutta innocenza... o anche no....more
Più su della media rispetto ai miei precedenti con Maigret, Il cane giallo è un'indagine ambientata in Bretagna, con diversi crimini - ma un solo omicPiù su della media rispetto ai miei precedenti con Maigret, Il cane giallo è un'indagine ambientata in Bretagna, con diversi crimini - ma un solo omicidio - che si susseguono nella cittadina di Concarneau. Il sindaco vorrebbe che arrestasse subito un barbone, le cui impronte delle scarpe - gigantesche - si trovano quasi in ogni luogo del crimine, assieme a un misterioso cane giallo. La folla, inferocita e convinta che il colpevole sia lui, cerca di farsi giustizia sommaria, colpendo però solo il cane. Ma Maigret scoprirà cosa c'è sotto... Come al solito non ho gradito il fatto che Simenon si tenga per sé tutto, senza lasciare quasi indizi per il lettore, in modo che Maigret possa fare la sua rivelazione a sorpresa alla fine. Ma per lo meno, in questo romanzo, a un certo punto Maigret fa un riepilogo per il sindaco della città, con crimini e sospettati. E già è qualcosa. E poi... ma quanti puntini di sospensione... !...more
Una lettura davvero gradevole e divertente, che si svolge tutta online, su Whatsapp o via mail e che mi ha ricordato molto Tootsie, il film degli anniUna lettura davvero gradevole e divertente, che si svolge tutta online, su Whatsapp o via mail e che mi ha ricordato molto Tootsie, il film degli anni '80 con Dustin Hoffman e Jessica Lange. (E immagino che il film sia stato in parte d'ispirazione, visto che alla fine viene anche citato... Ma io già lo avevo pensato!) Nata su un blog di cucina, tra ricette regionali romane e liguri, l'amicizia tra Francesca e Maria (ovvero Fabio) cresce e si sviluppa, con svolte - non tanto - inattese. Una sorta di Le ho mai raccontato del vento del nord all'italiana, anche più credibile, se vogliamo, in cui la passione per la cucina, - sempre più attuale, visti i sempre più frequenti programmi TV a essa dedicati - serve come punto d'incontro. Chissà se ci sarà un seguito. A me piacerebbe tanto....more
Una serie di storie sull'utilizzo dei robot a partire dalla fine del XX secolo, per arrivare agli anni '50/'60 del XXI. A narrare queste storie è SusaUna serie di storie sull'utilizzo dei robot a partire dalla fine del XX secolo, per arrivare agli anni '50/'60 del XXI. A narrare queste storie è Susan Calvin, la specialista in psicologia dei robot della U.S. Robots & Mechanical Men Corp., che viene intervistata sulle sue esperienze. Ci sono episodi in cui i robot "si ubriacano" perché le leggi della robotica contrastano tra loro. Poi, pian piano, i robot si fanno sempre più sofisticati tanto da arrivare a soppiantare l'uomo anche in compiti impensabili, come quello di procuratore distrettuale. L'episodio che mi è piaciuto di più (oltre, naturalmente al primo, quello di Robbie e Gloria) è stato Secondo ragione, in cui QT-I (Cutie) si convince che sia impossibile che un essere superiore come lui sia stato creato dall'uomo, e comincia a credere di essere stato generato dal Convertitore di Energia, che diventa una divinità - il Padrone -, di cui lui è il profeta, e a cui fa "convertire" (come se si trattasse di una religione) tutti i robot operanti, divenendo effettivamente il direttore della Sezione in cui Mike Donovan e Greg Powell si trovano soppiantati, per lo meno fino alla fine del loro turno, quando possono tornare sulla Terra e vengono sostituiti da Franz Muller, che si troverà a sua volta alle prese con Cutie, il robot cartesiano... (Io esisto perché penso…)
Le leggi della robotica: 1. Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno. 2. Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge. 3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima e con la Seconda Legge.
Incredibile. Attiro i pettegoli come le mosche. Da tutta Europa, arrivano. Devo incominciare a metterlo sul menù. Caffè, euro 0.80. Cappuccino, euro 1Incredibile. Attiro i pettegoli come le mosche. Da tutta Europa, arrivano. Devo incominciare a metterlo sul menù. Caffè, euro 0.80. Cappuccino, euro 1.00. Sputtanamento di persone mai viste né conosciute, offre la casa.
Divertente questa indagine tra pettegolezzi, briscole e tecnologia al BarLume. E, come al solito, quando si parla di tecnologia, è impressionante vedere quanti passi abbia fatto in undici anni......more
Che dire? È un autentico capolavoro: la storia della Georgia e di Atlanta - prima durante e dopo la ricostruzione della Guerra Civile Americana - vistChe dire? È un autentico capolavoro: la storia della Georgia e di Atlanta - prima durante e dopo la ricostruzione della Guerra Civile Americana - vista dal punto di vista di Rossella O'Hara, una figlia della classe privilegiata di piantatori del Sud che è fatta però di una tempra ben diversa rispetto alle altre donne - e anche agli altri uomini - della sua classe. Forse grazie ai genitori che ha, forse a causa delle esperienze di vita o al suo tenace amore per Ashley e alla promessa che gli ha fatto, Rossella lotta con le unghie e con i denti per non cedere alla fame, per proteggere se stessa, Tara e tutti i suoi abitanti ma anche e soprattutto Melania e il figlio di Ashley. Rossella si ama, si odia, si ammira, si disprezza, ci si immedesima in lei perché la sua forza è quella che tutti vorremmo avere in circostanze analoghe. E pensare che quando termina Via col vento, Rossella ha solo ventotto anni, praticamente tutta la vita davanti. Eppure quante esperienze ha già vissuto, quante perdite ha già subito. Di questo romanzo mi è piaciuto molto il suo non essere "politically correct" - una cosa che detesto dei libri recenti, a scapito della precisione storica. Ho apprezzato poco invece la traduzione, che ho trovato datata e con una consecutio temporum poco precisa. Ho visto che Mondadori ha aggiornato l'edizione, correggendo alcuni tempi verbali secondo il gusto moderno (ho scaricato il campione del Kindle - 2016 - e ho confrontato le due edizioni). Ma questa edizione del 1989 a volte mi ha davvero irritata....more
Bussi è ormai diventato il mio autore di gialli preferito, anche se un po' mi dispiace essere talmente avvezza alle sue dinamiche che questa volta aveBussi è ormai diventato il mio autore di gialli preferito, anche se un po' mi dispiace essere talmente avvezza alle sue dinamiche che questa volta avevo intuito già quasi tutto. Ciò non toglie che questo romanzo mi sia piaciuto davvero tanto, tanto, anzi forse di più, perché mi sembra di aver collaborato alle indagini e mi è stato tutto ben chiaro, malgrado la solita complessità presente nei gialli di Bussi. Le cinque stelle sono assicurate, sebbene non mi abbia spettinata con la solita soluzione imprevedibile, che getta in aria i pezzi del puzzle ormai completato, facendoli ricadere sotto una forma nuova. ...more
Un romanzo storico che parla di un episodio poco conosciuto della seconda guerra mondiale: il trasporto verso la salvezza di un paese neutrale di cittUn romanzo storico che parla di un episodio poco conosciuto della seconda guerra mondiale: il trasporto verso la salvezza di un paese neutrale di cittadini turchi - molti dei quali ebrei - dalla Francia occupata dai nazisti sulla carrozza di un treno che attraversò tutta l'Europa da Parigi a Istanbul, passando addirittura per Berlino. I personaggi principali sono Selva, una giovane turca, figlia di un pascià ottomano, e suo marito Rafo Alfandari, un ebreo turco, che si trovano a Parigi perché hanno voluto sposarsi malgrado l'avversione delle loro famiglie, ma si trovano a vivere un incubo. Nel frattempo, in Turchia, Sabiha, la sorella maggiore di Selva, prova un terribile senso di colpa per la gelosia provata dalla sorella fin da quando è nata, per la gioia che aveva provato nel saperla lontana da casa, in un'altra nazione, rinnegata dal padre, con cui Selva aveva un rapporto molto intenso prima di innamorarsi di Rafo. Adesso per Sabiha è di fondamentale importanza che Selva riesca a tornare in Turchia. Sabiha è sposata con Macit, che ha un incarico governativo. Tramite il lavoro di Macit e le sue discussioni con amici e famigliari, la Kulin ci fornisce una panoramica abbastanza chiara di quella che era la situazione politica in Turchia in quel periodo. Molto bella la figura di Nazim Kender, ispirata liberamente a quella di Necdet Kent, il viceconsole francese a Marsiglia, che rischiò la vita per salvare tutti gli ebrei di origine turca dalle grinfie dei nazisti, fornendo loro passaporti turchi. Nel romanzo Kender addirittura sale sul treno che sta per portare alcuni ebrei nei campi di concentramento quando viene a sapere che Rafo è stato preso, e fa di tutto per far scendere tutti gli ebrei turchi - e non solo - che sono su quel treno. (Si tratta in effetti di un episodio realmente accaduto a Kent, solo che ovviamente non era coinvolto Rafo)....more
Primo caso per il vicequestore (non chiamatelo commissario, è un appellativo superato!), Rocco Schiavone, romano in trasferta in Val d'Aosta che mal sPrimo caso per il vicequestore (non chiamatelo commissario, è un appellativo superato!), Rocco Schiavone, romano in trasferta in Val d'Aosta che mal si adatta al gelo e alla neve con cui continua a distruggere le sue amate Clark's; un personaggio di un'ironia affilata che spesso sconfina nel sarcasmo, un'etica tutt'altro che impeccabile e diversi scheletri nell'armadio (oltre che un fantasma che gli circola per casa). Mi è piaciuto molto, anche se avevo già individuato il/la/i colpevole/i. O forse proprio per questo, perché preferisco partecipare alle indagini, altrimenti che gusto c'è a leggere un giallo? Comunque continuerò a leggere la serie e poi vedrò anche i telefilm con Giallini (è inutile, R.S. ha la sua faccia ormai, credo che mai attore sia stato tanto perfetto per un personaggio). ...more
Un noir in cui - anche se potrebbe sembrare strano - si fa il tifo per i kattivi, per i killer e i piccoli delinquenti che in realtà cercano giustiziaUn noir in cui - anche se potrebbe sembrare strano - si fa il tifo per i kattivi, per i killer e i piccoli delinquenti che in realtà cercano giustizia o fanno solo il loro mestiere, al contrario degli altri, quelli che KATTIVI lo sono davvero, con la K e tutte le altre lettere maiuscole. E mi sono ritrovata con la quarta quando diceva: Questo di Robecchi è un giallo e una commedia, tra Scerbanenco e le canzoni di Enzo Jannacci. E l'ho giustificato anche se ogni tanto il cinismo è un po' forzato e di cattivo gusto, perché si tratta di discorso indiretto libero, e le tutte metafore e le battute sarcastiche le ho attribuite a Carlo Monterosso - noto autore (pentito) di programmi trash - più che all'autore....more
Molto scorrevoli questi gialli nordici di Camilla Lackberg (anche se lei ha la pessima abitudine di cambiare punto di vista sul più bello, senza avverMolto scorrevoli questi gialli nordici di Camilla Lackberg (anche se lei ha la pessima abitudine di cambiare punto di vista sul più bello, senza avvertire!). Sì, qui le indagini erano concentrate su una sola famiglia e c'erano degli indizi molto forti che facevano immaginare qualcosa su* possibil* colpevol*. (E poi io diffido sempre dei predicatori e di tutte le loro famiglie...) Poi c'è tutta la trama orizzontale che è interessante e che fa pensare: - A quanti gradi muoiono di caldo in Svezia? Perché due anni fa, quando sono stata in Inghilterra, erano sull'orlo del suicidio per 32° (e poi sono tornata a casa e quell'estate i nostri termometri hanno toccato persino i 51° - OK, al sole, però...) - Ma quanto sono cafoni 'sti svedesi? Cioè, tu ti autoinviti a casa di un parente o di un amico e 1) Non porti nulla per sdebitarti almeno un po'? O, come minimo, non ti offri di fare tu la spesa? 2) Pretendi di essere servito e riverito come se fossi in albergo (aggratis, per giunta)? 3) Non aiuti neanche un po' la padrona di casa, che ha il pancione di otto mesi? Giuro che ero basita... E questa sarebbe una nazione di persone civili?...more
Retelling di Emma di Jane Austen in chiave moderna narrato alternativamente dalle voci dei due protagonisti, Cam (Emma) e Tyler Knight (Knightley), chRetelling di Emma di Jane Austen in chiave moderna narrato alternativamente dalle voci dei due protagonisti, Cam (Emma) e Tyler Knight (Knightley), che sono due compagni di casa a New York. Cam lavora in un bar annesso a una libreria e fumetteria, Tyler è un ex giocatore di football che si è infortunato all'ultimo anno di college e non è mai riuscito a diventare professionista come i suoi compagni di squadra; così ha continuato a lavorare nel campo, facendo da procuratore per molti atleti professionisti, in particolare giocatori di football (come Jerry Maguire). Entrambi i protagonisti vengono fuori da storie difficili, sono stati lasciati brutalmente da persone insensibili ma, mentre Tyler prova qualcosa per Cam, lei continua a pensare che lui è troppo per lei e lo vede - o meglio, cerca di limitarsi a vederlo - solo come amico, e intanto cerca per tutti il compagno ideale, basandosi sia sull'oroscopo che sui gusti di letture e drink. In particolare cerca qualcuno per la sua amica Bayleigh, l'equivalente di Harriet Smith, puntando su un barman sexy e tatuato anziché sul contabile che lavora nello studio di Tyler, il magrolino Martin, che a Bayeigh sembra piacere molto. Diciamo che, a parte qualche parallelismo (la scenata di Mr. Knightley a Emma per aver maltrattato Miss Bates - che non c'è - è riferita a un episodio che riguarda appunto Martin e Bayleigh) e l'antipatia di Cam, che è addirittura più intollerabile di quella di Emma, mi aspettavo qualche legame in più con il romanzo di Jane Austen, anche visto il nome della serie. Che so, per esempio una storia segreta tra Adrienne, la rappresentante commerciale della Nike - che dovrebbe o potrebbe essere forse l'equivalente di Jane Fairfax? - con uno dei giocatori di football sponsorizzati dall'azienda, che lei cerca di nascondere corteggiando Tyler... Poi, se pur inizialmente Cam è frizzante e un po' arrogante, quando si rende conto di voler stare con Tyler diventa troppo dimessa e insicura, cosa che Emma non sarebbe stata mai! Inoltre non ho gradito più di tanto i riferimenti sessuali troppo espliciti, e non parlo delle scene hot, che ci stanno pure (anche se con il racconto in prima persona sono sempre un po'... meh), ma proprio certi discorsi di una volgarità che mi ha lasciata un po' interdetta. ...more
Un romanzo complesso, che affronta tantissimi temi, ma che soprattutto fa immergere in quella che era l'atmosfera di una base dell'aviazione canadese Un romanzo complesso, che affronta tantissimi temi, ma che soprattutto fa immergere in quella che era l'atmosfera di una base dell'aviazione canadese negli anni Sessanta: la guerra fredda, la lotta agli armamenti e i progetti per essere i primi ad avventurarsi nello spazio e a toccare il suolo lunare. Jack MacCarthy sogna che il Canada possa dare il proprio apporto e si prodiga per collaborare, anche perché sente di aver fallito nel proprio dovere di pilota infortunandosi prima della Seconda Guerra Mondiale e non potendo partecipare ai combattimenti; per questo motivo trascura la propria famiglia e non si rende conto di quello che sta accadendo alla piccola Madeleine, la figlia di nove anni. E quando il dramma colpisce la piccola comunità di Centralia, sarà costretto a tacere ciò di cui è a conoscenza per un bene più grande a cui ormai non crede più. La storia di vite traumatizzate, lesionate, distrutte, narrata con uno stile scorrevole che fa superare le oltre novecento pagine con grande naturalezza.
Quando le storie non vengono raccontate, rischiamo di smarrirci. Inciampiamo nelle bugie, si aprono lacune come assi mancanti in una passerella. Il tempo va in frantumi e, pur sforzandoci di seguirne i pezzi come sassolini nel bosco, finiamo sempre più fuori strada. Le storie vengono sostituite dalle prove. I momenti slegati dalle epoche. I reperti sottratti all’esperienza. Dimentichiamo il conforto di un filo conduttore – di come gli avvenimenti assumono le tinte di storie più antiche dei fatti stessi. Perdiamo la memoria. Questo può far ammalare una persona. Questo può far ammalare il mondo.
Quando muore un genitore scompare un pianeta, e il cielo notturno non sarà mai più lo stesso. Questo, indipendentemente da quanto siamo adulti. Quando poi perdiamo anche l'altro, è come se restassimo perennemente senza una specie di tetto - addio riparo invisibile, prima linea di difesa tra noi e la mortalità. ...more
Questa è la storia di Herman Broder, un ebreo polacco riuscito a sfuggire ai campi di concentramento grazie a una contadina, Yadwiga, ex-cameriera a cQuesta è la storia di Herman Broder, un ebreo polacco riuscito a sfuggire ai campi di concentramento grazie a una contadina, Yadwiga, ex-cameriera a casa di sua madre, che lo nasconde per tre anni in un fienile. Herman la sposa per gratitudine e parte con lei per gli Stati Uniti, anche se lei è una "gentile"; ma si vergogna di lei, sia per la sua ignoranza (non sa leggere né parlare inglese), ma soprattutto per il fatto che non è ebrea. Nel frattempo, Herman ha una relazione con Masha, un'ebrea che è stata nei campi di concentramento assieme alla madre, Shifra Puah, una donna che fa sentire la sua presenza. Le due donne vivono nel Bronx, e almeno una volta alla settimana, Herman finge con Yadwiga di partire per andare a vendere libri ed enciclopedie in varie città degli Stati Uniti, mrntre invece si trasferisce a casa di Masha, dove la madre lo tratta come un genero a tutti gli effetti. Masha, a sua volta, è sposata, e suo marito rifiuta di concederle il divorzio, ma lei vorrebbe poter sposare Herman e avere un figlio da lui. Tamara, la prima moglie di Herman, è stata fucilata dai nazisti assieme ai loro due figlioletti, ma è riuscita a scampare per miracolo alla morte, e ricompare in America, dove va a cercare il marito. A questo punto, Herman si ritrova non solo bigamo, ma poligamo. E, se per un uomo indeciso e mentitore come Herman è già difficile riuscire a gestire una sola donna, figuriamoci come potrà riuscire a portare avanti tre matrimoni (nel frattempo Yadwiga si è convertita all'ebraismo e Masha ha divorziato dal marito e si è fatta sposare col rito ebraico), tre case, il lavoro dal rabbino per cui scrive libri e discorsi come ghostwriter (ve lo raccomando, pure quello, il rabbino), le esigenze di una suocera autoritaria come Shifra Puah, le vicine impiccione di Coney Island, che gli mettono contro Yadwiga, e chi più ne ha più ne metta. Insomma, è una commedia, ma amarissima, se si tiene presente cosa hanno già dovuto passare queste persone solo pochi anni prima......more
Mi dispiace, per me solo tre stelle per questo libro, per quanto l'abbia trovato originalissimo per i suoi tempi. Non è che non abbia apprezzato la fanMi dispiace, per me solo tre stelle per questo libro, per quanto l'abbia trovato originalissimo per i suoi tempi. Non è che non abbia apprezzato la fantasia e la satira della società vittoriana - e un po' di tutte le società dall'alba dei tempi, sempre chiuse alle nuove teorie - di questo librino matematico (e filosofico), solo che il signor Quadrato mi ha annoiato un po'; mi aspettavo qualcosa di più divertente. Non ho potuto fare a meno di pensare ai terrapiattisti, e anche a QT-I di Io, Robot di Asimov, appena letto....more
Mi piace, mi piace tanto Carofiglio e il suo avvocato Guido Guerrieri, il suo sguardo disincantato sulla vita, i commenti sarcastici che tiene per sé,Mi piace, mi piace tanto Carofiglio e il suo avvocato Guido Guerrieri, il suo sguardo disincantato sulla vita, i commenti sarcastici che tiene per sé, i casi realistici di cui si occupa, che lasciano sempre l'amaro in bocca, come la vita. In questo caso si parla di violenza sulle donne e di incesto e pedofilia, argomenti durissimi, in cui la figura femminile è sempre una presunta vittima, perché quando è lei a puntare il dito e ad accusare viene processata quanto e più del presunto colpevole (presunto un corno!). E come sempre, poiché la legge non coincide con la giustizia, deve sempre accadere qualcosa di più grave perché queste presunzioni cadano drasticamente e dolorosamente....more
Ritorno a Montalbano dopo diversi anni e rimango un po' straniata dall'eccessivo uso del dialetto siciliano. Per carità, comprensibilissimo, ma è sempRitorno a Montalbano dopo diversi anni e rimango un po' straniata dall'eccessivo uso del dialetto siciliano. Per carità, comprensibilissimo, ma è sempre stato così? Ricordo che prestai Il ladro di merendine a mia zia - siciliana di nascita - e che me lo restituì dicendo che non riusciva a leggerlo per via del dialetto. Bah, sarà che sono troppo abituata alla serie, ma le sequenze narrative in dialetto non me le ricordavo, francamente. È pur vero che si tratta di un discorso indiretto libero incentrato su Montalbano, ma... E ok, il caso non è un caso, è anche piuttosto banale come soluzione, anche se questo raggiuneri Catalanotti era proprio un personaggio da studiare, eh!? E comunque sono profondamente delusa da questo Montalbano che ha continue crisi di mezza età (ancora? Ma che mezza età e mezza età, ormai un vecchio è!) e che è del tutto inaffidabile dal punto di vista sentimentale e umano....more
Un flusso di coscienza confuso, stordito di una sedicenne appartenente alla comunità mennonita di East Village in Canada. Nomi Nickel è rimasta sola cUn flusso di coscienza confuso, stordito di una sedicenne appartenente alla comunità mennonita di East Village in Canada. Nomi Nickel è rimasta sola col padre dopo che la sorella e la madre sono sparite (la madre in circostanze misteriose, tra l'altro. Nomi si augura che stia viaggiando per il mondo, libera dalla vita di comunità, ma allora perché ha trovato il suo passaporto in un cassetto?), e la sua vita sembra non avere altra prospettiva se non andare a lavorare al macello dei polli. Nomi è continuamente stonata dal fumo, dal dolore, dalla vita. Il suo è un tentativo di sfuggire alla comunità comportandosi nel modo peggiore possibile, nella speranza forse di essere "scomunicata" o allontanata in qualche modo. Avere il mal di mare in mare non è lo stesso che avere nostalgia di casa a casa....more
