16 millimetri

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Il 16 millimetri è un formato cinematografico, introdotto nel 1923 dalla Eastman Kodak[1] come pellicola cinematografica per uso amatoriale.

Cinematografia

Il 16 mm, agli inizi, aveva una doppia perforazione laterale ed era, ovviamente, muto. Il set per cimentarsi con il cinema in casa comprendeva una cinepresa, un proiettore ed un treppiedi, e costava poco più della metà del prezzo di una Ford T.

Con l'invenzione del sonoro fu introdotta la versione monoperforata (usata ancora oggi): su un lato della pellicola trovò così posto la colonna sonora, dapprima ottica, poi in seguito anche magnetica.

Oggi il 16 mm è divenuto un formato professionale, considerata l'elevatissima risoluzione fornita dal suo fotogramma (superiore anche all'HDTV), ed è adoperato da molte produzioni cinematografiche quando l'utilizzo del 35 mm risulta proibitivo per via dei suoi costi.

In particolare si è affermato il Super 16 mm.

Note

  1. ^ Stefano Masi, «EASTMAN, George»,, su treccani.it, Enciclopedia del Cinema (2003) Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani, 2003. URL consultato il 7.9.2013.

Voci correlate

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