Albanesi

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Albanesi
 
Luogo d'origineAlbania (bandiera) Albania
Popolazionecirca 7.000.000
Linguaalbanese

(dialetti: gegë, toskë)

Religione[1][2]
Distribuzione
Albania (bandiera) Albania2.994.667[3]
Kosovo (bandiera) Kosovo1.825.000
Grecia (bandiera) Grecia1.000.663
Italia (bandiera) Italia482.627[4]
Turchia (bandiera) Turchia1.300.000
Macedonia del Nord (bandiera) Macedonia del Nord509.000[5]
Germania (bandiera) Germania505.000
Svizzera (bandiera) Svizzera370.000[6]
Regno Unito (bandiera) Regno Unito320.000
Canada (bandiera) Canada220.300
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti201.118[7]
Paesi Bassi (bandiera) Paesi Bassi100 000
Montenegro (bandiera) Montenegro[8]81 100
Serbia (bandiera) Serbia65 000
Svezia (bandiera) Svezia65 000
Belgio (bandiera) Belgio[9]60 300
Francia (bandiera) Francia50 000
Austria (bandiera) Austria20 000[6]
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina25 300
Croazia (bandiera) Croazia34 000
Egitto (bandiera) Egitto14 000
Danimarca (bandiera) Danimarca38 000
Australia (bandiera) Australia30 200
Bulgaria (bandiera) Bulgaria10 000
Slovenia (bandiera) Slovenia[5]26 100
Norvegia (bandiera) Norvegia37 000
Finlandia (bandiera) Finlandia5 000
Lussemburgo (bandiera) Lussemburgo4 800
Spagna (bandiera) Spagna25 400
Ucraina (bandiera) Ucraina4 400
Sudafrica (bandiera) Sudafrica2 000
Russia (bandiera) Russia> 1 000

Gli albanesi (in albanese: shqiptarët) sono un gruppo etnico dell'Europa sudorientale, che vive in Albania e nei Paesi confinanti. La lingua parlata è l'albanese. Buona parte degli albanesi vivono in Albania e in Kosovo, paesi in quali compongono l'assoluta maggioranza, mentre altri gruppi autoctoni numericamente importanti risiedono in Italia, Macedonia, Kosovo, Montenegro e Grecia. Molti albanesi, soprattutto immigrati, risiedono oggi in Italia, Stati Uniti, Germania e Turchia.

Origine

Origine del termine

Shqiptar - 1913

All'estero sono conosciuti come albanesi, ma il termine usato in albanese è shqiptar, derivante da shqip che intende sia l'aquila, shqipe, sia l'insieme di persone che parlano la stessa lingua, shqiptoj nel senso di pronunciare o parlare, da cui viene formato anche Shqiperia, letteralmente "Paese delle Aquile". Questo termine apparve solo durante la dominazione turca, sostituendo il nome Alban o Arban (dalla stessa radice si formarono anche altre denominazioni simili, tra cui arber, arbëreshë, arbëror, arvanitas, ecc.), nome con cui tale popolo è conosciuto nel resto del mondo. La denominazione di alban aveva origine dalla gente illirica degli Albanoi che si stanziava sull'Albania centrale.

Origine degli albanesi

Sull'origine degli albanesi ai diversi storici sono giunti poche fonti. La tesi tenuta in piedi da diversi albanologi è quella di una probabile origine illirica. Visto che le fonti storiche non trattano di movimenti e migrazioni degli albanesi, che dovrebbero aver occupato quei territori, la tesì probabile è quella di una presenza autoctona sui Balcani. A sostegno di questa tesi si aggiunge anche la somiglianza grammaticale e lessicale della lingua albanese con il latino e greco antico, probabilmente dovuto alla vicinanza territoriale, alla conquista romana di quelle terre e la presenza di colonie greche. Inoltre, molti elementi culturali albanesi, hanno elementi comuni con altre culture presenti in quelle regioni, e escludono un'origine fuori dai Balcani. Il Kanun per esempio, il codice che disciplinava gli albanesi, aveva punti condivisi con gli Illiri per quanto riguardava i legami di sangue e le dispute tra clan, mentre buona parte della famiglia era costituita in modo simile ai Romani. L'epos albanese, che è stato tramandato oralmente e cantato dai rapsodi, ambientato intorno al VII e VIII secolo, tratta di guerre contro i barbari e tribù di slavi, e molte zone storiche nell'epos corrispondono a diverse regioni soprattutto in Croazia, Montenegro, Kosovo e soprattutto nord dell'Albania.

Altre tesi sollevate, e in un certo punto di vista argomentate per bene, sono quelle di una origine autoctona ma derivante da diverse tribù della Dacia o Tracia, e che avrebbero mantenuto la propria lingua, a differenza dei Rumeni. Ma anche questa tesi non si può portare fino in fondo, per la stessa mancanza di fonti incontrata nella tesi illirica.

Lingua

La lingua parlata dagli albanesi è l'albanese (in albanese shqip), una lingua indoeuropea che costruisce un ramo a parte nella sua famiglia. Tradizionalmente la lingua albanese si divide in due dialetti principali: ghego e tosco. Il dialetto ghego è parlato nell'Albania del nord e dagli albanesi in Kosovo, Macedonia e Montenegro, mentre il tosco si parla nel centro e nel meridione del paese. L'albanese si pensa che sia la lingua ereditaria dell'idioma che parlavano gli antichi illiri, ma una cosa simile non si è mai riuscita a dimostrare definitivamente su prove certe, visto che l'illirico non è stato documentato come il greco e latino, nonostante abbia molti aspetti in comune visto la vicinanza territoriale.

In Albania la lingua ufficiale è il cosiddetto albanese standard, ovvero una lingua che fonde i due dialetti, anche se ha maggiori affinità, nella pronuncia e nella grammatica con il tosco, tanto da renderli difficilmente distinguibili. DI conseguenza, il dialetto del nord ha pian pian perso il suo ruolo nella società. Anche il Kosovo ha adottato come lingua ufficiale, accanto al serbo, l'albanese parlato in Albania, anche se, al di fuori dei media e delle scuole, nella vita quotidiana si parla un forte dialetto, così come in Montenegro e in Macedonia.

Un'altra lingua albanese è quella degli arbëreshë, che ha origine dal dialetto Tosco del sud del paese. Esistono differenze linguistiche tra gli italo-albanesi, residenti nel meridione d'Italia e Sicilia, con l'albanese attuale d'Albania. Infatti l'Arbërisht conserva molti termini arcaici, scomparsi nello stesso paese delle aquile, con numerose espressioni greche. Poiché questo non ci sono divari sostanziali. La lingua degli Arbëreshë costituisce un ulteriore arricchimento per il patrimonio culturale albanese, fungendo così come aggiuntivo legame tra gli albanesi d'Italia e d'Albania.

Distribuzione

Europa

Circa 6 milioni di albanesi si trovano all'interno della Penisola Balcanica, ma solo la metà di essi risiede in Albania, mentre gli altri sono divisi tra Kosovo, Montenegro, Repubblica di Macedonia, Grecia e, in misura molto minore, Bosnia, Bulgaria, Croazia, Romania, Serbia e Slovenia. Circa 1,5 milioni sono, invece, gli Albanesi che risiedono nel resto d'Europa, la maggior parte in Italia, Regno Unito, Germania, Svizzera, Svezia, Austria e Francia. L'Italia ha una minoranza storica albanese conosciuta con il nome di arbëreshë, sparsa in tutta Italia meridionale arrivando in Sicilia, alla quale si è aggiunta una forte immigrazione albanese a partire dal 1991, in seguito alla caduta del comunismo.

Kosovo e Repubblica di Macedonia

All'inizio degli anni novanta il Kosovo diventerà il teatro di molte proteste popolari, chiedendo maggiori diritti e infine anche l'indipendenza. La questione sarà portata fino ad un conflitto armato nel 1999, e si conclude nel 2008 con la dichiarazione unilaterale dell'indipendenza dalla Serbia. Anche nella Repubblica di Macedonia vi fu un conflitto violento tra gli albanesi e le autorità macedoni, cosa dovuta al malcontento dei primi riguardo alla crisi inevitabile dopo il cambio di regime. La questione si è risolta concedendo più spazio agli albanesi all'interno della vita politica macedone e il riconoscimento della lingua albanese ufficialmente accanto allo slavo-macedone. Negli anni successivi si è assistito ad una riconciliazione tra le due etnie, cosa voluta da entrambi i popoli.

In Kosovo vivono circa 2.000.000 di persone di etnia albanese, mentre in Macedonia il numero stimato è intorno ai 500.000, ovvero un quarto dell'intera popolazione.[10][11]

Italia

La prima migrazione degli albanesi (al tempo denominati arbëreshë) avvenne subito dopo la morte di Giorgio Castriota Scanderbeg. Gli arbëresh, non volendosi chinare alla dominazione ottomana, si diressero verso le coste dell'Italia meridionale, soprattutto in Calabria e in Sicilia. Gli arbëreshë parlano un dialetto tosco che si differenzia molto dall'albanese moderno, pertanto un albanese d'Albania e uno d'Italia, se si dovessero incontrare, riuscirebbero a comprendersi. Gli Albanesi d'Italia appartengono maggiormente alla Chiesa cattolica italo-albanese, altri invece sono di religione cattolica secondo il rito latino, assorbiti dalla cultura italiana. Gli arbëreshë hanno avuto il riconoscimento dallo stato italiano come minoranza etnica, contando 80.000 individui che parlano arbërisht.

Americhe

Negli Stati Uniti il numero raggiunge i 500.000 secondo l'ultimo censimento degli Stati Uniti, tenutosi nel 2006[12]. Molti sono anche gli albanesi che vivono nell'America Latina, concentrati in Argentina, Brasile e Messico, sebbene il loro numero sia assai minore che negli Stati Uniti.

Asia e Oceania

In Australia e Nuova Zelanda risiedono in totale 12.000 albanesi[senza fonte]. Alcuni albanesi abitano anche in Cina, India, Iran, Giappone, Corea, Malaysia, Pakistan e Singapore, ma i numeri sono generalmente inferiori.

Religione

Lo stesso argomento in dettaglio: Religione in Albania.
Chiesa Ortodossa a Pogradec

La prima religione monoteista che si diffuse nelle terre dell'Illiria fu il Cristianesimo, divenendo in seguito anche la religione ufficiale. Dopo il grande scisma del 1054, gli Albanesi si trovarono divisi tra il Cattolicesimo (diffuso nel nord dell'Albania e in Kosovo), e l'Ortodossia (maggioritaria nelle zone centrali e meridionali del Paese). Durante la dominazione dell'Impero Ottomano, gran parte della popolazione accettò la conversione all'Islam, in cambio di maggiori diritti e privilegi, mantenendo tuttavia la cultura originale, basata sul Kanun testo che, nonostante fosse stato scritto da un principe cattolico, aveva carattere laico e rimase in vigore fino all'inizio del XX secolo, facendo in modo che non esistessero grandi differenze culturali tra Albanesi di diverse fedi né che vi fossero conflitti religiosi.

Nel corso del XX secolo la monarchia e poi il regime comunista decisero di intraprendere la via della secolarizzazione. A coronamento di ciò, nel 1967 fu proclamato lo Stato ateo. Di conseguenza, attualmente la maggioranza della popolazione non è religiosa. In quegli anni, infatti, tutte le confessioni cristiane e l'Islam furono proibiti ed i luoghi di culto molto spesso venivano rasi al suolo o destinati ad altri scopi. Si stima che circa il 60-75% della popolazione in Albania sia oggi classificata come non religiosa.[13]

Attualmente, nel Paese convivono pacificamente le quattro confessioni religiose tradizionali: il Cristianesimo ortodosso e cattolico, l'Islam Sunnita ed il Bektashismo, che ha il proprio centro mondiale a Tirana. Dopo l'abolizione dell'ateismo di stato, inoltre, molti giovani in Albania si sono convertiti in confessioni cristiane, particolarmente in quella cattolica.

Simboli

  • Visto che ci sono più persone di etnia albanese fuori dai confini dello stato conosciuto come Repubblica di Albania, la totalità degli albanesi della diaspora usano come principale simbolo di rappresentazione nazionale ed etnica la bandiera rossa con l'aquila bicefala al centro. La bandiera moderna, ovvero quella adottata dallo stato albanese, è la più usata. Altre versioni della bandiera sono anche quelle della bandiera usata precedentemente, come lo stemma di Scanderbeg (bandiera molto simile ma cambia solo il modo nel quale l'aquila è stata disegnata), oppure una stella bianca (o color oro) a sei punte posta sopra i due capi del volatile.
Una versione vecchia della bandiera albanese, nella quale viene ancora raffigurata una stella.
  • I colori usati durante manifesti o per arie decorazioni sono il rosso sangue e il nero. Per motivi artistici viene considerato anche il color bianco, e più raramente, il color oro. Questi colori non sono solo parte della bandiera della nazione, ma facevano parte anche degli abiti tradizionali usati dal medioevo in poi.
  • La stella con sei punte, la quale è stata usata ufficialmente per la prima volta da Scanderbeg, viene vista come un simbolo nazionale. Secondo varie interpretazioni degli albanesi, la stella era una trasformazione dovuta al simbolo del sole, che per gli Illiri era fonte della vita eterna. Nei tempi medievali, la stella a sei punte divenne un simbolo di Dio, e più tardi, dell'unità interreligiose del popolo albanese.[14]
  • La qeleshe è un copricapo di lana che è stata usata dagli albanesi dal medioevo in poi. Questo copricapo color bianco puro era usato dalla totalità degli uomini in ogni occasione, mentre per le donne in modo meno frequente visto che era adatta ad una testa con meno capelli. Il suo uso si perderà nei tempi moderni, limitandosi solo ad una figura simbolica di una persona di origini albanesi.

Personaggi celebri

Madre Teresa di Calcutta, uno dei più famosi personaggi albanesi nel mondo
  • Giorgio Castriota Skanderbeg (Gjergj Kastrioti Skënderbeu) (1405 - 1468), eroe nazionale albanese, comandante dell'esercito della Lega degli Albanesi e capo della confederazione dei principati albanesi.
  • Ismail Qemali (Ismail Qemali o Ismail Bej Vlora) (1844 - 1919), leader politico dell'indipendenza albanese dall'Impero Ottomano.
  • Gjin Pjeter Pervizi (1856 - 1914) Leader dell'isurrezione armata di Kurbin-Kroja contro i turchi (1906-1912).
  • Zef Schirò (1865 - 1927), poeta, storico, linguista, pubblicista e patriota arbereshe, studioso e attento raccoglitore delle tradizioni poetiche arbëreshë, che partecipò attivamente alla rinascita albanese; e tra i maggiori rappresentanti della tradizione culturale e letteraria albanese.
  • Zog I (8 ottobre 1895 - 9 aprile 1961), Re del Regno Albanese (1928-1939).
  • Enver Hoxha (1908 - 1985), leader politico comunista, dittatore della Repubblica Popolare Socialista dell'Albania dal 1945 al 1985.
  • Prenk Pervizi (1987-1977), Generale e Ministro della Difesa, 1943-44. Ebbe ruolo principale nell'ascesa di re Zog al trono. Risolse crisi pericolose destabilizzanti del paese (1920-1929). Osservatore militare nella guerra d'Abissinia e alle Grandi Manovre. Si ribellò alla guerra italo-greca. Si oppose ai comunisti. Rifugiato politico in Grecia, Italia e Belgio (1945-1977). Grande patriota.
  • Ismail Kadare (1936), scrittore, più volte candidato al premio nobel in letteratura.
  • Isa Boletini, capo-clan militare dei kosovari per l'indipendenza dall'Impero Ottomano.
  • Demetrio Franco, tesoriere e consigliere di Giorgio Castriota Scanderbeg, albanese-arberesh che scrisse nel 1480 il primo libro in latino sulla vita di Giorgio Castriota Scandebeg e da cui attinsero tutti gli scrittori posteriori a lui.
  • Adem Jashari (1955 – 1998), partigiano per l'indipendenza degli albanesi di Kosova, per la sua unione con l'Albania.
  • Eqrem Çabej, linguista e pubblicista delle scienze in albanologia.
  • Jim Belushi, attore americano-albanese, dal 2009 divenuto cittadino albanese.
  • Ferid Murad, biologo e chimico americano-albanese, premiato con il Nobel in Medicina nel 1998.
  • Sali Berisha, politico, medico, ex presidente della Repubblica di Albania e primo ministro della Repubblica di Albania.

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Note

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