Blu (azienda)

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Blu è il nome di una società di telecomunicazioni nata nell'agosto 1999 in Italia da una partnership fra Società Autostrade, British Telecom, Distacom, Edizione Holding, Mediaset, BNL (Banca Nazionale del Lavoro), Italgas e Palatinus.

Storia

Il 15 maggio 2000 Blu attiva i suoi servizi di comunicazione mobile trasmettendo il segnale con rete GSM (Global System for Mobile Communications) propria a Milano e, grazie ad accordi di roaming nazionale, con rete GSM di altri operatori in tutta Italia. Primo gestore in Italia e secondo in Europa a lanciare il servizio GPRS (General Packet Radio Service), è uno dei più veloci start-up nel mondo delle telecomunicazioni: a gennaio 2001, a meno di 10 mesi dal lancio, Blu raggiunge i 900.000 clienti e a marzo dello stesso anno supera il traguardo del milione di unità, grazie al fatto che Blu era l'unica compagnia che offriva la possibilità di "comporre" a piacimento il proprio numero telefonico. Il 7 agosto 2001, al fine di ampliare l'offerta commerciale, la compagnia telefonica acquisisce la licenza per la telefonia fissa. L'azienda continua la sua crescita: a fine 2001, Blu ha conquistato 1.600.000 clienti - superando così di oltre il 40% le previsioni aziendali - e una quota di mercato sulle nuove attivazioni del 13%.

La licenza di operatore, rilasciata dal Ministero, era la numero 61, valida per le comunicazioni attraverso il sistema GSM (sulla banda di frequenza 1800 MHz) successivamente integrata dalla licenza 227 per l'impianto di una rete di interconnessione.[1]

Le tariffe Blu ricaricabili

  • Blu Open
  • Blu Open Express
  • Superblu
  • Blu Playtime

Chiusura

Blu - che nel 2000 sceglie di avventurarsi nell'asta per le licenze UMTS (Universal Mobile Telecommunications System), per poi ritirarsi improvvisamente per mancanza di capitale - vede Mediaset vendere, a fine 2001, le quote in suo possesso a British Telecom e, quasi contemporaneamente, il Gruppo Benetton disinvestire sulla propria partecipazione. L'operatore telefonico entra così in una fase di progressiva smobilitazione: il 6 agosto 2002 il CdA Blu dà il via libera al break-up dell'azienda, optando per la cessione del parco clienti (4% del mercato italiano) e del marchio a Wind Telecomunicazioni S.p.A., dei ponti radio a Omnitel Pronto Italia S.p.A. (successivamente Vodafone Omnitel N.V., nota come Vodafone Italia), del capitale sociale a TIM S.p.A. (Gruppo Telecom Italia S.p.A.) e di altri rami aziendali a H3G S.p.A.

Blu spegne il suo segnale l'8 ottobre 2002 sparendo definitivamente dal mondo delle comunicazioni.

Note

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