Charles Williams

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Charles Walter Stansby Williams (Londra, 20 settembre 1886 - Oxford, 15 maggio 1945) fu uno scrittore britannico.

Charles Williams fu figlio di Walter Williams, impiegato, e di Mary Wall. Nel 1901 vinse un sussidio per l'University College di Londra, cominciò a studiare là l’anno seguente; ma nel 1904 fu obbligato a ritirarsi per via della mancanza di fondi da parte della famiglia (che doveva sostenere il padre ammalato). Nel 1917 sposò Florence Conway, da lui chiamata Michal, perché non credeva nel senso delle poesie e si vergognava quando lui le recitava ad alta voce, magari in un pub immerso nel silenzio.

Charles aiutò più che poté il padre morente, dedicava parte del giorno a lui, per lo più passeggiando assieme e chiacchierando. Da Michal ebbe un figlio, Michael, nel 1922.

l'Ordine dell'Alba Dorata

Era un devoto membro della Chiesa d’Inghilterra, ma si interessava pure di magia. Verso i 30 anni fece qualche studio sulle credenze e pratiche di quel ramo semi-magico del Cristianesimo noto come Rosacrocianesimo. Su invito di un capo di questa "setta", A. E. Waite, fu introdotto nell’organizzazione iniziatica chiamata The Order of the Golden Dawn (l’ordine dell’Alba Dorata). I primi affiliati indulsero a presunte pratiche magiche, tra questi ve n’era uno che dichiarava di di praticare riti necromantici sui cadaveri ottenuti attraverso la sua professione, mentre un altro fu il mago nero Aleister Crowley, la Grande Bestia. Vi furono anche alcuni membri fra certi ministri del culto con tendenze magiche.

Lo stesso Waite non praticava magia, né incoraggiava gli altri a farlo. Per questo motivo vi furono frequenti liti e, dopo parecchi scismi, formò un proprio tempio. Charles Williams lo seguì. Per essere ammessi a questa "sottosetta", pare che fosse necessario recitare questa formula: <<La mia anima vaga nel Buio, cercando la Luce della Conoscenza Occulta, e io credo che in quest’Ordine si possa ottenere la Conoscenza di quella Luce.>>

Charles dovette anche giurare di tenere il segreto sui riti, sotto pena di una corrente ostile che sarebbe stata indirizzata verso di lui, se non avesse avuto fede per la parola data. Probabilmente dovevano essere abbastanza innocui, essendo basati:

  • sulla Massoneria (di cui Waite era entusiasta);
  • su un vago misticismo cristiano1 con idee dell’alchimia;
  • sul Tetragramma, il nome ebraico di Dio che, usato nelle cerimonie, si riteneva avesse poteri magici;
  • sui talismani e sulle carte dei tarocchi (specie gli Arcani Maggiori), temi di grande studio presso Waite;
  • nell’Albero sacro del Sephiroth, un diagramma (derivato dallo Zohar ebraico) che associava alle parti del corpo sono associate a particolari qualità dello spirito e della mente;

Come già detto, Waite scoraggiò The Golden Dawn dal praticare la "Magia", ed era alquanto intransigente nello sconfinare della Magia presso la Goetia. Questa fu la ragione per cui Aleister abbandonò l’Ordine poco dopo la sua costituzione, preferendo invece esercitare la "Goetia" associata a violenze ed assunzioni di droghe.


la "Goetia"

Nel 1910, Waite fece pubblicare il Book of Cerimonial Magic che comprende un certo numero di incantesimi, tra i quali:

  • per diventare invisibili
  • invocazione di Lucifero
  • come causare l’apparizione di tre signore o di tre signori nella propria stanza dopo cena

Ma Waite presenta questo materiale sotto forma di indagine scettica, quindi è più probabile che Williams acquistò la sua ampia conoscenza della "Goetia" da altre fonti. «Nessuno può fare molto più che decidere in che cosa credere.» dice un personaggio dei suoi romanzi, e questo è perfettamente ciò in cui credeva pure Williams. Egli aveva scelto di credere al cristianesimo, ma si trattava di una scelta consapevole. Per ciò che riguardava la stregoneria o la magia nera, egli evitava di prendere una decisione analoga. Se ne serviva nei suoi libri e, senza chiedere ai lettori - vero o falso? -, esistevano semplicemente. Così, pur distaccandosi dalla Golden Down e abbandonando l’Ordine, il simbolismo e la conoscenza dell’occulto che egli aveva acquistato durante la sua adesione al gruppo rimasero preziosi per lui. Sia perché la magia era il polo opposto, la cosa segreta (secondo Waite), del cristianesimo, sia perché la sua mente era indirizzata al sapere dei poli opposti degli argomenti e delle fedi. Giunse persino a scrivere "Witchcraft", un Inno a Satana analizzandolo come polarità opposta di Cristo. Egli, tra le molte pagine, scrisse questi versi (rivolti a Dio):

«Padre nostro che fosti nei cieli,
solitaria è la via che conduce a Te;
e a stento dopo lungo cammino
potremo giungere alla nostra meta.»

l'Arcinaturale

In tutti i suoi scritti degli anni venti emerge qualcosa di soprannaturale, o Arci naturale, come preferiva definirlo. Con il passare degli anni, egli arrivò a percepire che nessuna barriera dev’essere infranta perché naturale e soprannaturale coesistano. Faccio alcuni suoi stessi esempi. Un autobus che scende rumorosamente sembra una lunga e stretta bara nella quale egli viaggia, con la Morte come compagna. Un marciapiede della strada può improvvisamente liquefarsi mostrando la “più solida costruzione sotterranea” dell’eterna Città di Dio. Un appuntamento all’angolo di una strada può non avere mai luogo perché l’altra persona può incidentalmente scivolata in un’altra dimensione temporale. E nello svolgere delle semplici mansioni domestiche –accendere il fuoco, fare il bagno, o scendere in cantina a prendere qualcosa – egli si imbatte in uno stuolo di apparizioni. I gradini della cantina portano direttamente all’Inferno, il fiammifero che appicca il fuoco è la fiamma che consuma il rogo su cui è immolata Giovanna d’Arco, e anche l’acqua del bagno, apparentemente innocua, è il mare in cui gli uomini stanno annegando. Queste ultime esperienze sono descritte in una poesia – ironicamente - che porta il nome di "Domesticity". Oltre a riflettere l’interesse di Williams riguardo il soprannaturale, dimostrano ciò che stava acquistando importanza nella sua mente. Tutto era cominciato quando, a causa del tremito delle mani, fu dichiarato non idoneo per partecipare alla Grande Guerra. Due suoi amici più cari invece morirono ed egli pensò che si fossero sacrificati per lui: quel pensiero stava diventando un incubo. Al mattino, il tintinnio delle tazze di tè sul tavolo della colazione gli riportava davanti l’immagine dei boccali di stagno che passavano di mano in mano mentre i soldati morenti invocavano da bere nella terra di nessuno.

Morte

Nel 1939, a causa della guerra, si trasferì a Oxford, insieme con il personale della University Press, la casa editrice presso la quale lavorava. Nel 1944 l’Università d’Oxford gli conferì la laurea honoris causa. Morì il 15 maggio 1945, a soli 58 anni.


Bibliografia

Collegamenti esterni