Coordinate: 45°14′N 11°52′E

Conselve

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Conselve
comune
Conselve – Stemma
Conselve – Bandiera
Conselve – Veduta
Conselve – Veduta
Duomo di San Lorenzo
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Veneto
Provincia Padova
Amministrazione
SindacoUmberto Perilli (lista civica) dal 13-6-2022
Territorio
Coordinate45°14′N 11°52′E
Altitudinem s.l.m.
Superficie24,29 km²
Abitanti9 927[1] (31-8-2021)
Densità408,69 ab./km²
FrazioniPalù, Beolo
Comuni confinantiArre, Bagnoli di Sopra, Cartura, San Pietro Viminario, Terrassa Padovana, Tribano
Altre informazioni
Cod. postale35026
Prefisso049
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT028034
Cod. catastaleC964
TargaPD
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona E, 2 466 GG[3]
Nome abitanticonselvani
Patronosan Lorenzo martire
Giorno festivo10 agosto
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Conselve
Conselve
Conselve – Mappa
Conselve – Mappa
Posizione del comune di Conselve all'interno della provincia di Padova
Sito istituzionale

Conselve (Conselve in veneto[4]) è un comune italiano di 9 927 abitanti della provincia di Padova in Veneto, posto in pianura a circa 20 chilometri a sud dal capoluogo.

Geografia fisica

Il territorio del Comune di Conselve si trova nella sezione centrale della Bassa Padovana. Il municipio si trova a circa 20 km in linea d'aria dalla Laguna di Venezia, a 33 km dal Mare Adriatico, e a 9 km dalla Rocca di Monselice, minore elevazione dei Colli Euganei, facilmente visibili nelle giornate limpide.

Nel territorio comunale non sono presenti fiumi o canali rilevanti, ma solo un reticolo idrografico minore (di scolo e/o di bonifica). Conselve fa parte del cosiddetto "Bacino Scolante"[5]: le acque che scorrono nel Comune prendono diverse direzioni, ma tutte raggiungono la Laguna di Venezia tramite il nodo idraulico di Ca' Bianca, e non arrivano al mare tramite il Fiume Adige o il Bacchiglione, i due fiumi principali più prossimi.

Mappa altimetrica del Comune di Conselve

Il territorio comunale ha un'elevazione massima di quasi 8 metri sul livello del mare nei pressi di Via Levà, vicino al confine con San Pietro Viminario, mentre l'elevazione minima del territorio è (se si esclude il livello dei fiumi) alla fine di Via Beolo, a quasi - 1 metro sotto il livello del mare. Queste aree sono considerabili come una depressione e tale situazione idro-morfologica non è singolare, ma comune nelle aree di pianura alluvionale della Bassa Padovana o del Polesine. La condizione depressionaria del territorio fa sì che sia necessaria la funzione di idrovore per evitare l'impaludamento e l'allagamento dei terreni.

Il centro storico comunale e i principali quartieri sono tutti siti nella parte più alta del territorio, mentre le aree più basse ospitano attività agricole o l'ampia zona industriale.

Da un punto di vista litologico, il sottosuolo è esclusivamente composto da elementi sedimentari, in gran parte sabbie, limi, e argille, più localmente torbe[6].

Clima

In verde le aree agricole, in grigio quelle costruite.

Conselve, come buona parte della Pianura Padana, ha un clima temperato umido con estate calda (Cfa) secondo la Classificazione dei climi di Köppen. Gli inverni sono raramente nevosi e spesso nebbiosi (a causa del fenomeno dell'Inversione termica) molto comune nelle aree altimetricamente più basse. Le precipitazioni sono abbastanza regolari lungo l'anno e le estati sono calde e spesso afose.

Paesaggio

Secondo la Classificazione dei Comuni secondo le Ecoregioni d'Italia[7], Conselve è classificata nella sottosezione Pianura Padana Centrale. Il paesaggio, facente parte della pianura aperta a Nord del Fiume Adige,[8] è piatto e presenta tracce di alvei e meandri abbandonati, ventagli e canali di esondazione. In particolare, le ricerche paleoidrografiche dimostrano come l'antico alveo del Fiume Adige passasse proprio al di sotto dell'attuale centro storico conselvano fino addirittura all'Alto Medioevo[9][10]. Lo "Scolo Sardellon Sorgaglia" e gli "Scoli Sorgaglia di Palù e Fossona" sono due corsi d'acqua conselvani vincolati dall'Art. 142, Codice dei beni culturali e del paesaggio per interesse paesaggistico.

Il 21% del territorio è "consumato", ovvero costruito od occupato da coperture permanenti (come le strade)[11]. Buona parte della superficie territoriale è composta da campi coltivati, in cui domina la coltivazione del mais, a cui seguono, in ordine, il frumento, la soia, e la vite. Celebre è in particolare il vino DOCG Bagnoli Friularo, coltivato in soli 14 Comuni della Provincia di Padova; la strada che attraversa il territorio del disciplinare DOCG attraversa Conselve ed è denominata "Stradon del Vin Friularo", parte delle "Strade del vino e dei prodotti" della Regione Veneto[12]. La viticoltura nelle campagne conselvane ha origini antichissime: viene introdotta dai Benedettini nell'XI secolo, che bonificarono molte delle terre ora coltivabili. Risalirebbe a questo periodo anche l'introduzione tra le colture del celebre Raboso del Piave, con il quale oggi si ottiene il Friularo DOCG. La sua piena affermazione si ebbe nel successivo periodo veneziano, nel XV secolo, quando con il decadimento della potenza commerciale della Serenissima nell'area del Mediterraneo e del Vicino Oriente l'importazione dei vini greci diminuì drasticamente, offrendo una possibilità di sviluppo ai vini locali. Era inoltre un vino con forte acidità, che ne permetteva la conservazione per lunghi periodi durante i viaggi in mare (veniva chiamato, appunto, "vin da viajo"). Dopo una crisi della viticoltura dovuta alla soppressione degli ordini religiosi conseguente alle Campagne napoleoniche, la viticoltura ritorna a dominare il paesaggio conselvano grazie alle varietà sia francesi sia autoctone.

Storia

Periodo romano

Olla vitrea del II secolo d.C. rinvenuta a Conselve ed esposta ai Musei Civici di Padova

I primissimi documenti relativi al territorio comunale, risalenti al 954, parlano di Caput Silvae e Caput Silvis, cioè un luogo posto all'inizio delle foreste. Non vi sono fonti esplicite riguardo al territorio nel periodo romano, ma dalle ricerche archeologiche si assesta una presenza demografica ancora scarsa nel periodo repubblicano, poi maggiore in quello imperiale (si segnala il ritrovamento di una splendida olla vitrea, ritrovata casualmente a seguito di attività agricole e ora conservata nei Musei civici di Padova[13]). Da ricerche archeomorfologiche del territorio è possibile evidenziare il sorgere di una centuriazione nel territorio che da Padova arriva fino a Conselve; alcuni segni di tali centuriazioni sono ancora visibili nell'ortogonalità di alcune strade e canali[14]. Le attività agricole della centuriazione dovettero comunque scontrarsi con la presenza di paludi, acquitrini, e soprattutto del corso non regimato di fiumi, come quello dell'Adige: tra l'età del Bronzo e l'Alto Medioevo un suo ramo - o il corso completo - passava proprio di qui. Con molta probabilità, l'antica Via Annia passava per Conselve, per poi raggiungere Agna che da essa ha ricevuto il nome.

Il Medioevo e le Signorie

L'Alto Medioevo è un periodo turbolento per il Conselvano. Con la vittoria di Carlo Magno sui Longobardi nel 774, i Franchi diedero vita alla Marca trevigiana (territori governati da un marchese con alle dipendenze duchi e conti) e Conselve finì sotto questa giurisdizione. Fu proprio Carlo Magno, con l’appoggio della Chiesa, a effettuare un riordinamento politico – amministrativo dei territori conquistati, investendo il clero di privilegi ed immunità. Già nel 912 il vescovo di Padova ottenne da Berengario del Friuli, Re d'Italia, di dotarsi di torri e castelli a protezione degli Unni, che saccheggeranno la cittadina solo due anni più tardi.

Fu dunque necessario per il territorio dotarsi di un sistema di potere maggiormente strutturato e di un fortilizio per difendere la comunità dagli attacchi esterni. Il castello di Conselve sorse dunque al limitare del paese, in quella che è (non a caso) l'attuale Via Castello. I primi signori del posto furono i Conti, protetti dai masnadieri: nel 963, per meriti di guerra, Inghelfredo Conti ricevette dall'imperatore Ottone II i castelli di Conselve e Cartura, mentre nel 983 Inghelfredo Conti Lazara venne confermato signore di Conselve dall'imperatore Ottone III e poté costruire il suo palazzo vicino al castello, entrambi poi andati distrutti nel corso della storia. Nel 1026 Orso, vescovo di Padova, donò alle monache di San Pietro Apostolo in Padova le terre della pieve di San Lorenzo di Conselve. Oltre ad essere centri di vita religiosa e di cultura i monasteri erano anche grande aziende e centri di bonifica a cui fanno capo innumerevoli attività artigiane e di trasformazione dei prodotti della terra.

Nel 1177 Aldobrandino, un conselvano che militava nell'esercito di Barbarossa, sfidò a duello Enrico, un commilitone tedesco che aveva accusato gli italiani di vigliaccheria. Il combattimento si svolse a Padova (forse fuori Porta Santa Croce, forse in una delle piazze) davanti all'esercito schierato e in presenza dello stesso imperatore che consentì questo duello davanti alla folla padovana. Aldobrandino vinse in maniera schiacciante, tanto che Barbarossa lo nominò cavaliere e anche conte. L'episodio è stato rievocato annualmente (fino al 2017) in una manifestazione paesana[15].

In questo periodo nelle immediate vicinanze di Padova e a sud della città si addensano i centri abitati tra i quali prevalgono alcuni economicamente più importanti perché sede di mercato o perché meglio difendibili. Si formano così parecchi distretti di signoria, laici ed ecclesiastici, spesso anche in lotta tra loro; si citano ad esempio le importanti famiglie dei Da Baone, signori di Pernumia e Conselve, i Da Carrara, signori di Carrara San Giorgio, e gli Estensi di origine longobarda, marchesi di Este. L’affermarsi della signoria di Ezzelino Da Romano (1237 – 1256) arrestò lo sviluppo della vita politica e civile in Padova e nei territori contermini. Nel 1256 Ezzelino da Romano fece circondare Conselve di fossati per impedire ai soldati di Filippo Fontana, arcivescovo di Ravenna e inviato di papa Alessandro IV, di attaccarlo direttamente. Nonostante ciò vi fu un primo scontro a Conselve, catastrofico per il tiranno e per la città che venne completamente rasa al suolo, cui seguì un'altra sconfitta a Pernumia. Alla sua caduta tornarono ad incrementarsi i commerci, le attività artigianali, la produzione agricola e l’allevamento dei cavalli.

Seguì il tormentato periodo della signoria Carrarese dal 1318 al 1405 nel quale tutto il padovano, diventato punto nevralgico degli scontri tra i vari stati sovraregionali in via di formazione (la Repubblica di Venezia, gli Scaligeri di Verona, i Visconti), fu oggetto di guerre, saccheggi, incendi, devastazioni e pestilenze. Per esempio, dopo che l'aveva usata per dispiegarvi le truppe in vista dell'attacco a Padova, nel 1325 Cangrande della Scala bruciò Conselve e i paesi limitrofi: la popolazione venne uccisa o imprigionata, beni e raccolti razziati. Tanto grave fu quell'attacco che per 65 anni la gente del Conselvano rimase numericamente un terzo rispetto a prima.

Nel 1338 Marsilio da Carrara lascia in testamento alla cittadina di Conselve la frazione di Palù, che entra ufficialmente a far parte della storia del paese.

Nel 1388 i Conselvani che giurarono fedeltà ai Carraresi sfilarono in armi in Prato della Valle durante una parata davanti a Francesco Novello. Sempre nella stessa piazza e davanti allo stesso Signore, nove anni più tardi sventolò ufficialmente lo stendardo di Conselve: la bandiera era rossa con al centro una testa di serpente.

Sotto la Repubblica di Venezia

Quando nel 1406, successivamente alla Guerra di Padova, Conselve venne annessa alla Repubblica di Venezia si presentava spopolata e incolta, conseguenza delle guerre e della peste del 1405. In questa zona devastata diventò facile per i veneziani acquisire terre a basso costo come investimento di capitale senza apportare miglioramenti fondiari, anzi spesso accentuando lo sfruttamento di tipo feudale. A peggiorare il quadro, nel 1508 Conselve fu saccheggiata dagli Imperiali durante la Guerra della Lega di Cambrai. La povertà e l'indigenza erano fenomeni diffusi: un documento datato 1562 descrive la presenza di un ospizio intitolato a Santa Maria della Pietà e riservato alla cura di pellegrini, dei senza tetto e delle persone non abbienti[16].

Solo quando i traffici oltremare della Repubblica diminuirono, la classe dirigente veneziana rivolse il suo interesse economico all’agricoltura e si iniziò ad applicare nuovi metodi scientifici di rotazione delle coltivazioni e di organizzazione di edilizia agricola e di bonifica. Furono costituiti consorzi di proprietari terrieri con lo scopo di realizzare opere di difesa dalle acque delle terre coltivate. I monaci di Santa Giustina, ad esempio, si consorziarono con i monaci di San Michele di Candiana, con i nobili Garzoni a Pontecasale, i Foscarini a Bovolenta, i Bragadin a Terrassa ed altri per la bonifica di una vasta area del Conselvano compresa tra Pontecasale, Candiana ed Agna. Conselve viene inglobato in un unico comune, che da Battaglia Terme si estendeva fino ad Anguillara Veneta. Il Consorzio detto del Conselvano inferiore, o Bacchiglione – Fossa Paltana, era soggetto al Magistrato alle Acque. Le bonifiche si protrassero durante tutta la seconda metà del ‘500 e i primi anni del ‘600 recuperando alle colture circa 100 mila campi. A seguito dell’epidemia di peste del 1630, che decimò il 40% delle popolazioni rurali, cessarono le opere di bonifica che riprenderanno solo nel Settecento.

Oltre alle opere di bonifica, Cinquecento e soprattutto Settecento vedono la presenza del patriziato veneziano a Conselve, e la conseguente fioritura di numerose ville venete, che espletavano scopi rurali ma fungevano anche da casini da caccia e dimore di delizia. Nel 1587, inoltre, si svolse la prima fiera dei buoi, mostra annuale della durata di tre giorni, per volontà di Giovanni Lazara, vicario della Serenissima a Conselve: è l'origine della Fiera che ancora oggi si svolge ad Agosto e che ha una storia pluricentenaria.

Nei primi anni del XVIII secolo la coltura del mais aveva raggiunto nelle campagne una diffusione incontenibile riducendo e spesso cancellando pascoli e boschi. La sua alta resa unitaria, la sua maggiore rusticità rispetto al frumento e il basso costo per trasformarlo in cibo commestibile lo avevano reso l’alimento quasi esclusivo dei contadini e della popolazione urbana più povera. Nel settembre del 1768 il Senato della Repubblica Serenissima ordinò la soppressione di alcuni monasteri ed enti religiosi e la conseguente vendita all’incanto dei loro beni. Nella seconda metà del secolo si andò gradualmente diffondendo nelle campagne la grande affittanza. Nelle tenute ove prevaleva la piccola locazione, nell’ambito di proprietà molto estese, i contadini erano controllati dal fattore, o gastaldo, che riscuoteva i redditi e tutelava gli interessi del proprietario. Questo tipo di conduzione favorì il formarsi di una classe di braccianti agricoli, salariati avventizi che venivano impiegati dai fittavoli per i lavori stagionali. Si assistette quindi al diffondersi in tutto il territorio di casette bracciantili ad uno o due piani, spesso disposte a schiera, che costituivano l’alternativa al casone di canna e paglia.

Quando il 20 maggio 1782, Papa Pio VI deviò per Conselve sulla strada dall'Austria a Roma (di ritorno dall'imperatore Giuseppe II con i suoi doni) venne affrontato dal brigante conselvano Clodino, che assieme a un complice tentò a Cartura un assalto della colonna papale scortata da molti cavalieri, ma fu arrestato e condotto in carcere a Conselve. Il pontefice intanto deviò a Conselve in attesa che fossero rimesse in sesto le strade Pisane (la Monselice-Rovigo) allora in pessime condizioni. Fu il vicario di Conselve Alvise Ajaccio a provvedervi. Il Papa fece una breve sosta per il cambio dei cavalli e benedì il popolo.

Età moderna

Nella 1796 Napoleone entrò in Italia con il suo esercito per combattere l’Austria giungendo prima a Padova e poi, il 15 maggio 1797, provocando la caduta della Serenissima con la dichiarazione della “Municipalità” di Venezia. Nel 1805 il Veneto diventò parte del Regno d’Italia napoleonico. In questo periodo furono istituite le leggi sui cimiteri, sull’anagrafe e la leva militare, nel 1807 fu istituito il nuovo catasto censuario, vennero abolite le corporazioni, soppresse le parrocchie e gli enti ecclesiastici. A seguito della soppressione dei conventi i loro possedimenti furono acquistati da nuovi proprietari tra cui alcune delle famiglie esponenti della ricca colonia ebraica di Padova e dai i rappresentanti della borghesia agraria. Da “Il territorio padovano illustrato” di Andrea Gloria si traggono i nomi di alcuni proprietari di terreni in comune di Conselve: Nobile Lazara, Salom Moisè e Giuseppe, Conte Suman Pietro Tiberio, Conte Barzizza Vincenzo Paolo, Conte Papafava Alessandro e Alberto, Trieste Gabriele[17].

Carta militare dell'Impero Austroungarico (1818-1829), zona del Conselvano. Si noti la presenza di vasti acquitrini e paludi nel territorio a est della frazione Palù, dove oggi sorge la zona industriale.

Dopo il Congresso di Vienna del 1815 venne definitivamente stabilita la dominazione austriaca sugli ex possedimenti della Repubblica Veneta. Il territorio si trova in gravi condizioni di dissesto economico e produttivo, il governo austriaco intervenne con importanti interventi pubblici, ricostruzioni di strade, riorganizzazione burocratica, opere a carattere sociale e sanitario. I nuovi proprietari del Conselvano introdussero nuove colture e migliorie tecniche agrarie, come il gelso e l’allevamento dei bachi da seta, conducendo d’altro canto all’eccessiva estensione della coltura del mais a danno di altre produzioni cerealicole e dei pascoli già scarsi.

Nel 1866, dopo l’annessione del Veneto al Regno d’Italia, si continuò lo sfruttamento della terra da parte dei proprietari con conseguente impoverimento della popolazione. Ad aggravare la situazione si aggiunsero le conseguenze del grave dissesto idrogeologico provocato da decenni di abbandono delle strutture di bonifica. Nel 1882 si verificò una devastante inondazione dell’Adige e del Bacchiglione che portò nel Conselvano alla perdita della produzione agricola per due anni. Causato dal progressivo peggioramento delle condizioni di vita iniziò in questo periodo la grande emigrazione, sia stagionale sia permanente, verso altri paesi dell’Europa ma anche verso l’America e l’Australia. Bisogna attendere l’inizio del XX secolo per assistere nel Conselvano alla crescita di un’imprenditoria locale con lo sviluppo a Conselve di industrie laterizie, officine meccaniche agricole, e di alcuni piccoli insediamenti artigianali di servizio.

Conselve, come il resto d'Italia, ha subito le sorti della prima e seconda guerra mondiale, e successivamente un forte sviluppo economico dato dalla piccola e media industria.

Un episodio singolare riguarda la storia delle campane del Duomo durante la seconda guerra mondiale: nel maggio del 1943 due campane vennero sequestrate per essere fuse e trasformate in armi da guerra, ma Monsignor dal Pra, dopo l'armistizio dell'8 Settembre 1943, corse di persona a ritirarle dalla Fonderia Colbachini di Cervarese Santa Croce che le aveva prese in consegna. Le seppellì nel cortile della canonica e poi, nell'agosto del 1944 le fece installare nuovamente sulla torre campanaria.

Simboli

Lo stemma è stato concesso con decreto del presidente della Repubblica dell'8 maggio 1953.[18]

«D'argento, alle sette losanghe di rosso, appuntate in banda. Ornamenti esteriori da Comune.»

Il gonfalone in uso, concesso con D.P.R. del 28 ottobre 1953[18], è un drappo trinciato di rosso e di bianco.[19]

Monumenti e luoghi d'interesse

Centro storico del Comune di Conselve (in marrone) e localizzazione delle Ville Venete (il numero si riferisce al testo di questo paragrafo).

Il centro storico di Conselve è mappato dall'Atlante dei Centri Storici della Regione Veneto e si sviluppa principalmente lungo Via Matteotti, Via Vittorio Emanuele II e Via San Valentino[20]. Si tratta di un centro storico di forma lineare ma compatto, con edifici bassi e ville (denominate in origine "case da muro", soprattutto cinque-settecentesche) che avevano un collegamento diretto con le proprie tenute di campagna, situate appena dietro gli edifici stessi. La vocazione maggiormente agricola e meno "urbana" della Conselve antica si nota anche dalla quasi totale assenza di vie porticate e di fortificazioni in muratura, entrambi presenti nei centri storici più urbani quali quelli delle vicine Monselice, Piove di Sacco o Este. Oltre ai principali edifici monumentali presenti nel nucleo storico, si trovano numerose ville di campagna, ora inserite nel tessuto urbano moderno. L'Istituto regionale ville venete conta nove ville venete nel territorio comunale[21].

Centro Storico

Ville Venete

Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello

Ca' Sagredo, ufficialmente Villa Sagredo Toderini (1), è probabilmente la più nota e rilevante villa veneta non solo di Conselve, ma anche, assieme a Villa Garzoni di Pontecasale, dei comuni del Conselvano. Venne costruita a partire dalla seconda metà del XVII secolo da Giovanni Sagredo, podestà di Padova e ambasciatore della Repubblica Serenissima presso le principali corti europee tra cui Parigi. Nato come casino di caccia, nel 1667 viene trasformato in residenza di campagna dopo che il Maggior Consiglio non convalida l'elezione a Doge della Repubblica di Venezia di Giovanni, che qui si autoesilia e frena i lavori di abbellimento della residenza[22]. La villa nel Settecento passò in eredità ai Balzan, che all'inizio dell'Ottocento la restaurarono dopo il saccheggio napoleonico, e da questi ai Toderini dei Gagliardis dalla Volta, attuali proprietari. Dell'elegante facciata si evidenziano un frontone triangolare con un'edicola a volute, e le statue che scandiscono l'edificio e che rappresentano fama, abbondanza, carità, ricchezza, agricoltura, poesia e musica, realtà compresenti nell'abitare in villa. Negli interni si conservano pregevoli decorazioni a stucco settecentesche, dalle quali prendono il nome le varie stanze: quella dei vasi, quella dello scudo, con il caminetto barocco ornato dallo stemma dei Sagredo, quella delle colonne, detta anche ionica, ed infine quella del liocorno, ove l'animale si erge a decorare la cappa del camino in pietra. Oltre la quinta costruita si apre il parco-giardino adorno di pregevoli e rare essenze.

Villa Malipiero-Moro-Zen-Schiesari (2) è oggi sede del Comune di Conselve. Il palazzo fu fatto erigere dai conti Zen di Venezia nel primo decennio del Settecento, ristrutturando e ampliando l'edificio che, nello stesso sito, vi sorgeva in precedenza. Si trattava di una casa da muro, di origine forse tardo trecentesca, con tracce gotiche (avallate da un fregio in stile gotico ritrovato all'interno), nel 1447 di proprietà di Toma Malipiero. Il fronte principale è caratterizzato da un loggiato costituito da cinque archi a tutto sesto, sostenuti da tozze colonne con capitello ionico a base di pietra. Il piano nobile è caratterizzato da una trifora posta su un terrazzino con balaustra di pietra. Dopo aver cambiato vari proprietari, il palazzo venne acquistato nel 1892 dagli Schiesari, per poi passare nel 1946 al comune. La corte chiusa retrostante testimonia il passato agricolo della villa, in quanto sono ancora presenti la barchessa per il ricovero degli attrezzi e del personale, altri annessi rustici e la colombara.

Villa Michiel-Suman-Ferrante-Deganello (3) ha impianto originario tardo Cinquecentesco e fu fatta erigere dalla nobile famiglia veneziana dei Michiel. La facciata esterna, lunga quasi ottanta metri, è stata modificata nel corso del Settecento. Il prospetto interno, che si apre sull'ampio giardino, è invece Cinquecentesco. Un tempo l'intero complesso architettonico comprendeva anche stalle, scuderie, cantine e un oratorio privato; un'antica ghiacciaia è ancora visibile poco lontano dalla villa.

Villa de Lazara (4) è stata eretta nel XV secolo dalla potente e antica famiglia dei Lazara (Nicolò de Lazara era governatore e vicario di Conselve a inizio Quattrocento). Nei secoli seguenti il palazzo ha subito alcune importanti interventi di ristrutturazione e di ampliamento, quando venne eretto l’alto fastigio sulla facciata est e, nel lato nord, il pronao. La villa è impostata su una pianta quadrangolare con un portico aggettante nella facciata sulla strada. I due prospetti laterali, simmetrici, presentano la sopraelevazione di un piano dell’area mediana con una impostazione a croce greca. La villa nel 1547 ha ospitato Enrico III di Francia, (al tempo principe), nel 1683 san Gregorio Barbarigo (al tempo vescovo di Padova), nel 1748 papa Clemente XIII (al tempo cardinale Carlo Rezzonico) e nel 1838 il viceré del Lombardo-Veneto Ranieri Giuseppe d'Asburgo-Lorena. Acquistata nel 1905 da monsignor Francesco Beggiato la villa è diventata il patronato parrocchiale, dal 1927 retto dai padri canossiani. Nel suo oratorio è presente una bella volta affrescata del 1733. Il parco antistante, denominato "Prà" (in Lingua veneta "prato") era l'antico parco della villa (ma già nel Cinquecento in parte di esso vi si svolgeva il pubblico mercato) e attualmente è il principale parco urbano della cittadina. Il Prà è sottoposto a vincolo a livello nazionale in quanto, tra gli altri motivi, è "costituito da un'ampia area nella quale si ergono imponenti piante di platani, di non comune bellezza, di rilevante altezza e di eccezionale sviluppo" (D.M. 22/05/1972).

Casa Schiesari-Bergonzini (5) risale alla prima metà del XVII secolo. La villa ha un volume compatto, solido, elevato di due piani più soffitte su una pianta pressoché quadrata. Il portale d'ingresso è contornato da una cornice in trachite decorata da uno stemma araldico in corrispondenza della chiave. Il tetto è in coppi a quattro falde di forma piramidale. Sul retro è presente un grande giardino a cui si accede attraverso un ampio portale carraio posto a destra dell'immobile.

Edifici religiosi

Il Duomo, o Chiesa di San Lorenzo Martire (Conselve) è il principale edificio religioso della cittadina e ospita la sede del Vicariato del Conselvano. L'edificio antico sorse già nel X secolo, e la prima citazione scritta della chiesa risale al 1026, rendendola una delle più antiche della Diocesi di Padova. L'attuale aspetto del Duomo si deve a lavori che iniziarono nel 1720 e che terminarono nel 1748, quando fu consacrata dal cardinale Carlo Rezzonico, divenuto poi papa Clemente XIII. Tra le varie opere d'arte conservate nel Duomo spicca la pala d'altare del Martirio di san Lorenzo (primi del Seicento), che un recente restauro ha permesso di attribuire alla scuola del Tintoretto. La pala apparteneva al vecchio Duomo, del quale rimangono altre tracce (due colonne sormontate da putti esternamente all'edificio, nel lato orientale, e i primi due altari marmorei laterali in stile barocco). Sempre all’interno, si segnalano inoltre i pregiati altari in marmo in stile rinascimentale, l’artistica Via Crucis in terracotta incastonata sul dado del piedistallo delle lesene, due grandiose tele (20 m² ciascuna) infisse ai due lati del presbiterio: a destra l'"Ultima Cena" e a sinistra "Il Sacrificio di Melchisedec" entrambe opera di Ludovico Seitz. Il campanile ha una base risalente al 1100, la parte che dal basso arriva all'orologio è trecentesca e la sommità del '700.

L'oratorio di San Francesco, inglobato nel complesso ex mulini Gentilini, un tempo era annesso a Villa Fante. La chiesetta conserva al suo interno una pala d'altare di anonimo artista veneto, risalente alla metà del Seicento che raffigura la Madonna col Bambino e san Francesco. L'iscrizione murata sulla parete destra ricorda che il primo oratorio qui costruito fu fondato da san Prosdocimo di Padova. Bruciato nel 914 dagli Unni, fu riedificato e ristrutturato nel 1653.

Palazzo Benvenuti Galliccioli di incerta datazione, ha subìto varie ristrutturazioni. Nel 1896 Sofia Galliccioli, vedova di Vincenzo Benvenuti, lasciò il palazzo in eredità al Vescovo di Padova, Giuseppe Callegari. Il prelato, in accordo con l'allora arciprete di Conselve, Monsignor Francesco Beggiato, lo affidò alle madri canossiane che il 21 Dicembre 1901 inaugurarono l'istituto ancora oggi attivo.

Altri monumenti nel territorio

Ville Venete

Palazzo Lion Cavazza-Salom (6) ha origini seicentesche e venne costruito per scopi agricoli ma delle forme originarie non rimane nulla; nel 1821 la villa fu collaudata dall'architetto Giuseppe Jappelli. L'edificio viene completamente abbattuto e ricostruito nel 1957: è ancora riconoscibile la torretta liberty costruita dai Salom nel 1910, ricostruita a un piano superiore rispetto al precedente edificio.

Villa Malipiero-Morosini-Cavalli-Cappello-Schiesari (7) nella sua odierna configurazione risale al XVIII secolo, anche se è quasi certo che in origine (si parla del Cinquecento o addirittura della metà del Quattrocento) fosse una semplice "casa da muro". Nel corso del Seicento l'edificio passò dai Malipiero ai Morosini. Nel Settecento la villa fu oggetto di un radicale intervento di ristrutturazione e ampliamento. L'edificio fu di proprietà anche dei marchesi Cavalli di Ravenna, come si evince dallo stemma della casata ancora esistente sulla facciata, per poi passare ai conti Cappello e, infine, verso la fine dell'Ottocento, agli Schiesari.

Villa Borbone-Conti-Schiesari-Disarò (8), ex orfanotrofio, risale al XVI-XVII secolo. La villa è stata eretta dalla famiglia Borbone-Conti, casata di antica nobiltà, nel sito dove probabilmente sorgeva il castello di Conselve (XI secolo). L'edificio, eretto nella prima metà del Cinquecento, è stato ampliato e modificato nel corso del Seicento. Nel tempo la villa ha subito altre trasformazioni. Con l'estinzione della famiglia Borbone-Conti, nel 1827 il palazzo passò agli Schiesari. L'ultima erede della famiglia, Temi Schiesari, lasciò la villa alle suore canossiane, perché la trasformassero in orfanotrofio. L'istituto fu attivo dal 1942 al 1970. Recentemente restaurata, la villa è ora proprietà della famiglia Disarò. L'adiacente barchessa fa parte della struttura originaria della villa.

Villa Zane-Belegno (9) risale all'inizio del Cinquecento. Venne edificata dalla famiglia Zane come "casa da padron con coltivo e orto" per poi passare, nel 1630, ai Belegno. L'immobile ha pianta tradizionale con salone passante e quattro stanze ai lati, schema che si ripete nei due piani principali. Vi è anche un'adiacenza e una barchessa, mentre l'antico oratorio seicentesco (visitato da San Gregorio Barbarigo nel 1668 e dal Cardinale Carlo Rezzonico, poi Papa Clemente XIII, nel 1747) era dedicato a San Paolo Apostolo e a Sant'Antonio ed è andato distrutto.

Edifici religiosi

L'oratorio di San Benedetto è databile presumibilmente tra il XVII e il XVIII secolo. La chiesa è ricordata nelle visite vescovili dal 1780 al 1823. Al suo interno, le statue di Benedetto da Norcia e dei putti ai suoi lati sono di Giovanni Maria Morlaiter, realizzate intorno al 1750.

La chiesa di San Giovanni Battista Decollato di Palù è stata costruita nel 1574 per volontà di Giovanni Lazara nel 1574, con annesso ospizio che affidò agli Eremiti di sant’Agostino di Padova. La chiesa fu restaurata nel 1647 e ospita la cappella sepolcrale della famiglia Lazara, progettata da Lorenzo Bedogni. Nel 1768, la Repubblica Veneta soppresse il convento di Sant’Agostino e incamerò i beni della chiesa, ma i Lazara vinsero la causa per la restituzione e la affidarono a sacerdoti mansionari legati a Conselve. Nell’antico oratorio è possibile ammirare, nella cupola, il prezioso affresco che il pittore emiliano Luca Ferrari realizzò nel 1640. Restaurato nel 2006, in esso sono raffigurati otto santi, ciascuno con i propri attributi, tra cui si distinguono san Nicola di Bari, san Gerolamo, sant’Antonio di Padova, san Francesco, san Giuseppe e san Carlo Borromeo[23].

Altro

L'Ospizio di Santa Maria, in Via Vittorio Emanuele II (nei pressi dell'attuale Ospedale), fu presumibilmente fondato nel Medioevo, ma la sua prima attestazione storica è del 1562. Il piccolo edificio aveva funzione di ricovero per pellegrini e viandanti, oltre che di temporaneo affido per neonati non riconosciuti. Le attuali forme risalgono al XVII secolo, quando la nobile famiglia Conti aggiunse lo stemma in facciata (ora perduto, di cui rimane il gancio) e gli elementi in pietra di Nanto.[24]

Palazzetto Ajaccio, in Via Vittorio Emanuele II 40, fu di proprietà della famiglia Lazara. Sulla facciata laterale (anticamente la principale) si notano delle porte ad arco con mascheroni in chiave di volta. Fu scuola elementare, abitazione, osteria. Sul tetto a ponente si trova un bel camino veneziano, mentre sul muro meridionale vi è una lapide che ricorda il passaggio di Papa Pio VI a Conselve il 20 Maggio 1782, di ritorno da Vienna.

Il Casone di Via Beolo è l'unico casone rimasto nel Comune di Conselve e risale alla fine dell'Ottocento. Conserva l'originale struttura in muratura, mentre il tetto è originale solo nella forma ma non nei materiali[25].

L'antica Via Annia, strada romana che collegava Aquileia a un non certo capolinea meridionale (probabilmente Adria), molto probabilmente passava per il territorio di Conselve. I dati archeologici non hanno, infatti, restituito elementi dirimenti sull'andamento del tracciato e le numerose lineazioni individuate con le campagne di telerilevamento non sono riconducibili con certezza alla Via Annia, tuttavia tutti gli itinerari ipotizzati concordano sul passaggio dell'antica via romana nel territorio conselvano. L'ipotesi è suffragata dai ritrovamenti archeologici che dimostrano come il territorio fosse capillarmente romanizzato, e da un documento medievale che attesta la presenza di una "via levada que dicitur Agna"[26].

Società

Evoluzione demografica

Abitanti censiti[27]

Il territorio di Conselve fa parte del Sistema Locale del Lavoro[28] di Padova, che è un distretto industriale plurispecializzato, ad alta densità abitativa, con una vocazione particolare per l'industria meccanica. Conselve è inserita in un contesto territoriale comunque multipolare, di "città diffusa", in cui il mercato del lavoro è molto dinamico, con un'alta presenza di imprenditori e una forte capacità attrattiva di popolazione straniera. Di grande rilevanza economica è la zona industriale locale, condivisa con Bagnoli di Sopra e tra le più grandi della provincia. Fuori da essa, si segnalano la Cantina Sociale (dove vengono raccolte le uve del territorio e prodotte numerose tipologie di vini) e le distillerie Bonollo, spesso al centro di polemiche politiche e conflitti sociali per odori molesti e presunti agenti inquinanti[29].

La popolazione straniera nel 2022 ammonta a 944 unità (il 9,4% della popolazione). Le principali comunità sono, in ordine, romena, marocchina e albanese.

Infrastrutture e trasporti

Trasporto pubblico

Conselve è collegata tramite linee extraurbane da Busitalia-Sita Nord. I principali collegamenti sono per Padova, Monselice, Este, Abano Terme.

Fra il 1888 e il 1954 nella cittadina fu presente inoltre una stazione della tranvia Padova-Bagnoli di Sopra, gestita dalla Società delle Guidovie Centrali Venete (gruppo Società Veneta), poi dismessa in concomitanza con il diffondersi del mezzo privato. Era costume, in quegli anni, che il sabato, dopo il mercato, i laureandi prendessero il tram al Caffè Pedrocchi e finissero al capolinea di Bagnoli per bere qualche "ombra"[30].

Strade

Conselve è servita dalla Strada regionale 104 Monselice-mare, Strada Provinciale 14 di Pontecasale, Strada Provinciale 35 Volparo, Strada Provinciale 37 Paraisa, Strada Provinciale 92 Conselvana.

Amministrazione

Sindaci dal 1946

Sindaco Partito Periodo Elezione
Giuseppe Suman Democrazia Cristiana 1946-1949 1946
Antonio Berto Democrazia Cristiana 1949-1951 (1946)
Bonaventura Deganello Democrazia Cristiana 1951-1955 1951
Antonio Berto Democrazia Cristiana 1955-1970 (1951)
1956
1960
1964
Tarcisio Peraro Democrazia Cristiana 1970-1975 1970
Mario Balielo Democrazia Cristiana 1975-1985 1975
1980
Vasco Varotto Democrazia Cristiana 1985-1994 1985
1990
Pietro Pecorari (Commiss. prefettizio) - 1994 -
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1994)
Giorgio Gradella Centro 1994-1998 1994
Antonio Paoni Centro-destra 1998-2002 1998
Luciano Sguotti Centro-sinistra 2002-2007 2002
Antonio Ruzzon Centro-destra 2007-2017 2007
2012
Maria Alberta Boccardo Centro 2017-2022 2017
Umberto Perilli Grande coalizione (PD-LSP) 2022-in carica 2022

Gemellaggi

Conselve è gemellato con Torcy (un comune francese della Borgogna) e Jászberény (un comune ungherese della contea di Jász-Nagykun-Szolnok). Le celebrazioni ufficiali del gemellaggio della ricorrenza avvengono con manifestazioni diverse che hanno visto anche l'intitolazione di una via (passaggio Torcy) e di una piazzetta (piazzetta Jászberény) di Conselve.

Note

  1. ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
  2. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^ Gianna Marcato, Lingue e dialetti nel Veneto, Padova, Unipress, 2005.
  5. ^ (EN) Il territorio, su www.arpa.veneto.it. URL consultato il 15 dicembre 2023.
  6. ^ Il Geoportale della Regione del Veneto – Il GeoPortale Regionale, lo strumento che consente di ricercare, consultare, scaricare i dati e i servizi territoriali messi a disposizione dalla Regione del Veneto., su idt2.regione.veneto.it. URL consultato il 15 dicembre 2023.
  7. ^ Classificazione dei Comuni secondo le Ecoregioni d’Italia, su www.istat.it, 12 ottobre 2023. URL consultato il 15 dicembre 2023.
  8. ^ Geoportale Carta della Natura, su cartanatura.isprambiente.it. URL consultato il 15 dicembre 2023.
  9. ^ Evoluzione paleoidrografica della pianura veneta meridionale e rapporto Uomo-Ambiente nell'Olocene, su researchgate.net.
  10. ^ Paleo alvei fiume Adige | MEMOLA Project MEditerranean MOuntainous LAndscapes, su memolaproject.eu. URL consultato il 15 dicembre 2023.
  11. ^ Quanto suolo consumato c'è nel tuo comune, su Openpolis. URL consultato il 28 dicembre 2023.
  12. ^ Strade del vino e dei prodotti, Regione del Veneto, su regione.veneto.it.
  13. ^ Olla vitrea, su Padova Musei Civici, 31 luglio 2018. URL consultato il 17 dicembre 2023.
  14. ^ Il paesaggio centuriato a Sud di Padova, Matteazzi, 2014 (PDF), su icac.cat.
  15. ^ Disfida di Aldobrandino, Culturaveneto.it, su culturaveneto.it.
  16. ^ La Storia – Casa di Riposo – Beggiato, su casadiriposobeggiato.it. URL consultato il 23 dicembre 2023.
  17. ^ Relazione storica, Comune di Conselve (PDF), su comune.conselve.pd.it.
  18. ^ a b Conselve, su Archivio Centrale dello Stato. URL consultato il 5 luglio 2023.
  19. ^ Il bozzetto che accompagna il decreto di concessione rappresenta un drappo partito di bianco e di rosso.
  20. ^ Atlante dei Centri Storici del Veneto, Regione del Veneto, su regione.veneto.it.
  21. ^ Ville Venete, Comune di Conselve, su irvv.regione.veneto.it.
  22. ^ Stadon del Vin Friularo - da vedere, su www.stradonvinfriularo.it. URL consultato il 16 dicembre 2023.
  23. ^ Oratorio di San Giovanni Battista decollato, su Progetto Frigus. URL consultato il 16 dicembre 2023.
  24. ^ Gino Meneghini, L'ospedale civile di Conselve, sue origini e sviluppo, Ristampa, Padova, Edizioni Progetto, 1998.
  25. ^ Casone di via Beolo Conselve - provincia di Padova, su Progetto Frigus. URL consultato il 16 dicembre 2023.
  26. ^ Conselve - Promozione turistica del Veneto, su web.archive.org, 19 maggio 2021. URL consultato il 16 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 19 maggio 2021).
  27. ^ Statistiche I.Stat ISTAT  URL consultato in data 28-12-2012.
    Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it.
  28. ^ Sistemi locali del lavoro, su www.istat.it, 30 ottobre 2013. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  29. ^ Interrogazione al Ministero sul caso Bonollo - Conselve, su PadovaOggi. URL consultato il 18 dicembre 2023.
  30. ^ Stradon del Vin Friularo - lo Stradon del Vin Friularo, su www.stradonvinfriularo.it. URL consultato il 17 dicembre 2023.

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