Emilio Prini

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Emilio Prini (Stresa, 2 agosto 1943Roma, 2 settembre 2016) è stato un artista italiano, esponente di quella corrente che il critico Germano Celant ha definito "arte povera".

Biografia

Originario di Stresa, Emilio Prini è stato incluso da subito nel collettivo di artisti fondatori della cosiddetta corrente Arte Povera.[1] Il movimento, fondato dal critico d'arte Germano Celant nel 1967, include oltre a Emilio Prini i seguenti artisti: Giovanni Anselmo, Pier Paolo Calzolari, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini, Giuseppe Penone, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio.[2]

Emilio Prini ha caratterizzato la sua carriera artistica da un atteggiamento schivo e riservato. Il numero delle opere da lui prodotte è molto limitato. La sua arte concettuale è contraddistinta dalla cosiddetta non responsabilità soggettiva del proprio lavoro.[3][4]

Ha partecipato alle principali mostre internazionali della corrente dell'arte povera fra il 1967 e il 1971. Quindi se ne è distanziato unendosi alle mostre dedicate al movimento solo per Documenta X a Kassel nel 1997 e Arte Povera alla Tate Gallery di Londra nel 2001.[5]

Note

Controllo di autoritàVIAF (EN96540083 · ISNI (EN0000 0000 7866 9063 · Europeana agent/base/139111 · ULAN (EN500115821 · LCCN (ENnr2001020880 · GND (DE121971341 · BNF (FRcb125282931 (data)
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie