Ferruccio Bonivento
Ferruccio Bonivento | |||||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
Informazioni personali | |||||||
Arbitro di | Calcio | ||||||
Federazione | Italia | ||||||
Sezione | Venezia | ||||||
Attività nazionale | |||||||
| |||||||
Attività internazionale | |||||||
|
Ferruccio Bonivento (Artegna, 12 ottobre 1906 – Venezia, 22 dicembre 1991) è stato un arbitro di calcio italiano.
Carriera
[modifica | modifica wikitesto]All'alba degli anni trenta inizia ad arbitrare per la sezione di Venezia in Prima Divisione, dal 1931 dirige le prime partite del campionato di Serie B, nella massima serie esordisce a Torino il 23 ottobre 1932 ancora molto giovane, a ventisei anni, nella partita Juventus-Pro Patria (2-0).[1]
Partecipa come assistente (oggi li chiamiamo guardalinee) ai campionati mondiali del 1934, il 27 maggio 1934 Ferruccio Bonivento e l'austriaco Alois Baranek assistono lo svedese Ivan Eklind nella partita Svizzera-Olanda (3-2), sarà lo stesso arbitro che avrebbe in seguito arbitrato la finalissima Italia-Cecoslovacchia, con gli azzurri vittoriosi (2-1) dopo i tempi supplementari.[2]
Arbitra in Serie B ed in Serie A fino al termine della stagione 1947-1948, il 20 giugno 1948 arbitra a Milano la sua ultima partita Inter-Napoli (1-0),[3] gara con un lungo strascico di polemiche che lo porteranno un mese dopo lunedi 19 luglio 1948 a dimettersi dall'Associazione Italiana Arbitri dichiarandosi diffamato dalle accuse napoletane, e chiudendo così la sua quasi ventennale onorata carriera arbitrale, con oltre cento gare arbitrate nelle serie minori e 71 direzioni in Serie A.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Carlo Fontanelli, La biblioteca del calcio, Potere bianconero, i campionati italiani della stagione 1932-1933, GEO Edizioni, 2003, p. 12.
- a cura di Leone Boccali, Almanacco illustrato del calcio anno 1949, Milano, Rizzoli, 1948, p. 142.
- Luciano Angelini e Franco Astengo, Prima e dopo il VAR la lunga marcia degli arbitri di calcio.