Forze armate dell'Africa Orientale Italiana
Forze armate dell'Africa Orientale Italiana FF.AA. "A.O.I." | |
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Descrizione generale | |
Attiva | 12 settembre 1936 – novembre 1941 |
Nazione | Italia |
Ruolo | Difesa dei territori dell'AOI |
Dimensione | ~ 260.000 uomini |
Comando | Addis Abeba, A.O.I. |
Battaglie/guerre | Seconda guerra mondiale |
Parte di | |
1940-1941: Stato Maggiore Generale 1941: Comando Supremo italiano | |
Reparti dipendenti | |
1940: Scacchiere Nord Scacchiere Est Scacchiere Sud e Comando del Galla e Sidama Settore autonomo di Giuba Riserva generale 1º Gruppo legioni d'Africa 2º Gruppo legioni d'Africa Comando Superiore Marina "A.O.I." Comando aereo "A.O.I." | |
Comandanti | |
Degni di nota | Gen. S.A. Duca Amadeo d'Aosta |
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Le Forze armate dell'Africa Orientale Italiana, abbreviate FF.AA. "A.O.I.", vennero istituite il 12 settembre 1936, a seguito della creazione dell'Impero dell'Africa Orientale Italiana, dal Consiglio dei Ministri che approvò il relativo ordinamento. Spina dorsale del corpo fu l'unione tra il Regio corpo truppe coloniali d'Eritrea e il Regio corpo truppe coloniali della Somalia italiana, oltre ai reparti italiani. Le FF.AA. "A.O.I." vennero sciolte nel 1941 a seguito della Campagna dell'Africa Orientale Italiana che portò all'occupazione inglese dei possedimenti italiani nel corno d'Africa.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]1937
[modifica | modifica wikitesto]Alla fine del 1937 era così composto:
- Stato maggiore dal quale dipendono gl'ispettorati dell'artiglieria, del genio, delle Camicie nere e il direttore superiore dei servizî.
- comando truppe del governatorato di Addis Abeba, alle dirette dipendenze del viceré;
- 5 comandi truppe dei governi dell'Eritrea (Asmara), dell'Amara (Gondar), dei Galla e Sidamo (Gimma), dell'Harar (Harar) e della Somalia (Mogadiscio);
- truppe d'Africa (metropolitane), dipendenti o dal viceré o dai governatori;
- truppe coloniali (indigene).
Fanno parte delle truppe del governatorato di Addis Abeba: 1 divisione "Granatieri di Savoia" (2 reggimenti fanteria, 1 reggimento artiglieria), 1 reparto speciale Camicie nere, 1 reggimento genio.
Le truppe dislocate nei cinque governi ammontano complessivamente a: 5 legioni Camicie nere, 7 compagnie di artiglieria (di presidio nei varî centri fortificati), 4 gruppi di artiglieria motorizzata, 2 batterie Camicie nere per la difesa costiera (Somalia ed Eritrea), reparti del genio, 16 brigate indigene, servizî. I battaglioni che compongono le legioni camicie nere sono motorizzati (2 compagnie autocarrate, 1 compagnia autoblinde e 1 compagnia carri veloci).
La brigata indigena è composta da 4 battaglioni (3 compagnie fucilieri e una compagnia mitraglieri), 1 batteria da 65/17 e 2 batterie mortai da 81, 1 compagnia genio; in alcune brigate uno dei battaglioni è sostituito da un gruppo di cavalleria su due squadroni.
In totale le forze terrestri dell'Africa Orientale Italiana ammontavano a: 2500 ufficiali, 1600 sottufficiali, 21.000 nazionali e 43.000 indigeni.[1]
1940
[modifica | modifica wikitesto]Allo scoppio della seconda guerra mondiale poteva contare su due divisioni, la 65ª Divisione fanteria "Granatieri di Savoia", con i reggimenti 10º[2] e 11º[3] e la Divisione fanteria "Cacciatori d'Africa", con i reggimenti di fanteria 210º "Bisagno" e 211º "Pescara". A questi si aggiunsero venticinque battaglioni di Camicie Nere per complessivi 26 000 uomini, svariati gruppi di artiglieria autonoma sia nazionale che coloniale, 24 carri medi M11/39, 39 carri leggeri CV33, sei squadriglie autoblindo Lancia 1ZM e una di autoblindo Fiat 611 e trentacinque Brigate coloniali.
Dopo la conquista dell’impero, il primo ordinamento del 1937 prevedeva 16 brigate (da 1 a 14 in Eritrea ed Etiopia, 91 e 92 in Somalia) e cioè dislocate 3 in Eritrea, 4 nell'Amhara, 4 nel Galla e Sidama, 3 nell'Harar, 2 in Somalia.
Queste prime 16 Brigate comprendevano 58 Battaglioni di fanteria e 5 Gruppi squadroni di Cavalleria, in pratica 10 di esse erano costituite da 4 Battaglioni di fanteria, 5 di esse erano costituite da 3 Battaglioni di fanteria e 1 Gruppo squadroni, 1 di esse da soli 3 Battaglioni di fanteria.
Nel 1938 le brigate furono portate a 22 (da 1 a 20 in Eritrea ed Etiopia, 91 e 92 in Somalia) e cioè dislocate 5 nello Scioa, 4 in Eritrea, 4 nell'Amhara, 4 nel Galla e Sidama, 3 nell'Harar, 2 in Somalia.
Nel 1939 le brigate furono portate a 23 (da 1 a 21 in Eritrea ed Etiopia, 91 e 92 in Somalia) e cioè dislocate 5 nello Scioa, 4 in Eritrea, 5 nell'Amhara, 4 nel Galla e Sidama, 3 nell'Harar, 2 in Somalia.
All'inizio del 1940 le brigate furono portate a 25 (da 1 a 23 in Eritrea ed Etiopia, 91 e 92 in Somalia) e cioè dislocate 5 nello Scioa, 4 in Eritrea, 6 nell'Amhara, 5 nel Galla e Sidama, 3 nell'Harar, 2 in Somalia.
A causa dello scoppio del conflitto mondiale, con la successiva mobilitazione ne furono ottenute altre 10: 25, 41-45, 61, 70, 85-86 (25, 41-45 mobilitate in Eritrea, 61 mobilitata nello Scioa, 70 mobilitata in Harar, 85-86 mobilitate in Galla Sidama).
La mobilitazione diede in tutto 42 Battaglioni, di cui 19 mobilitati in Eritrea, 3 in Harar, 3 in Scioa, 10 in Galla e Sidama, 7 in Somalia.
In totale si trattava di quasi seimila ufficiali, 68 000 uomini di truppa nazionale e 188.000 uomini di truppa locale. [4]
Comando
[modifica | modifica wikitesto]COMANDO SUPERIORE FF.AA. "A.O.I." (Gen. Duca Amedeo d'Aosta, Addis Abeba)
- SCACCHIERE NORD (Gen. Luigi Frusci, Asmara)
- Comando truppe dell’Eritrea
- V Brigata coloniale
- VIII Brigata coloniale
- XII Brigata coloniale
- Sezione autoblindo "Eritrea"
- Comando truppe dell’Amhara
- III Brigata coloniale
- IV Brigata coloniale
- XIX Brigata coloniale
- XXI Brigata coloniale
- XXII Brigata coloniale
- Sezione autoblindo "Amhara"
- Comando truppe dell’Eritrea
- SCACCHIERE EST (Gen. Guglielmo Nasi, Addis Abeba)
- Comando truppe dello Scioa
- XX Brigata coloniale
- XXIII Brigata coloniale
- Gruppo battaglioni CC.NN. d’Africa
- Sezione autoblindo "Scioa"
- Comando truppe dell’Harar
- XIII Brigata coloniale
- XIV Brigata coloniale
- XV Brigata coloniale
- XVII Brigata coloniale
- 1ª Squadriglia autoblindo
- Sezione autoblindo "Harar"
- Comando truppe dello Scioa
- SCACCHIERE SUD e Comando truppe del Galla e Sidama (Gen. Pietro Gazzera, Gimma)
- I Brigata coloniale
- IX Brigata coloniale
- X Brigata coloniale
- XVIII Brigata coloniale
- XXV Brigata coloniale
- Sezione autoblindo “Galla e Sidama”
- SETTORE AUTONOMO GIUBA (Gen. Gustavo Pesenti, Mogadiscio)
- XCI Brigata coloniale
- XCII Brigata coloniale
- Sezione autoblindo “Giuba”
- RISERVA GENERALE (Gen. Claudio Trezzani, Addis Abeba)
- 40ª Divisione fanteria "Cacciatori d’Africa"
- 65ª Divisione fanteria "Granatieri di Savoia"
- II Brigata coloniale
- VI Brigata coloniale
- VII Brigata coloniale
- XI Brigata coloniale
- XVI Brigata coloniale
- XLI Brigata coloniale
- LXXXV Brigata coloniale
- 1ª Compagnia speciale carri leggeri
- 2ª Compagnia speciale carri leggeri
La guerra
[modifica | modifica wikitesto]Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ AFRICA ORIENTALE ITALIANA in “Enciclopedia Italiana - I Appendice” – Treccani
- ^ Su due battaglioni Granatieri e il Battaglione alpini "Uork Amba".
- ^ Su due battaglioni Granatieri e un battaglione Bersaglieri.
- ^ OdB del Regio Esercito nel 1940.