Passarella
Passarella frazione | |
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Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Città metropolitana | Venezia |
Comune | San Donà di Piave |
Territorio | |
Coordinate | 45°36′00″N 12°36′09″E |
Abitanti | 1 740[1] |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 30027 |
Prefisso | 0421 |
Fuso orario | UTC+1 |
Targa | VE |
Patrono | Presentazione della Beata Vergine Maria |
Cartografia | |
Passarella (Passarea in veneto, denominata anche Passarella di Sopra o Passarella di San Donà di Piave) è una frazione del comune di San Donà di Piave situata a destra del fiume Piave, all'altezza di Palazzetto e a nord della Jesolana Passarella di Sotto.
Storia
L’origine risale a tempi assai remoti, quando il territorio era strettamente dipendente dalla fantasia del Piave, che spostava continuamente il suo corso e lasciava tratti interi di canali e di percorsi scavati, che costituivano bracci (Piavon Piavese ‘la La Passararia o Passarea …) che finivano per interrarsi e sparire a seguito di altre invasioni, tracimazioni, ondate stagionali e forti inondazioni torrentizie, mentre le terre e i fanghi trasportati, occupavano le barene e le lagune riempiendole.
Nel 1300 del nome si trovano ricordi nel sec. XIV il documento forse più antico, in cui si parla di Passarella è quello del 20 marzo 1300. “Giudici del Piovego” accompagnati da una piccola schiera di testimoni, che circuirono i luoghi del Basso Estuario, elencati nel documento del 1015, pubblicato da Ottone Orseolo (doge 1000-1026). Si tratta genericamente di una località e di un canale con probabilmente un passo con barche, per garantire i rapporti tra Eraclea ed Jesolo. Non si trattava forse di un ramo vivo del Piave, ma un suo tratto abbandonato. Le cartine veneziane esistenti, non lo legano al percorso contemporaneo della Piave vecchia. Siamo solo ai confini (fin dal 1300) del dominio di Eraclea, su questo canale di cui è difficilmente ricostruibile oggi la configurazione.
Nel 1588 si hanno memorie più precise intorno a Passarella per tutto il XVI sec. quando Gennaro Patriarca (di Aquileia) e Zuanne Trevisan conclusero un contratto enfiteutico delle valli del Patriarcato con le lagune, acque e paludi che mettono capo nel canale chiamato Passarella… con l’obbligo di miglioramenti . Nel giorno 21 giugno1588 le famiglie patrizie Gradenigo e Malipiero, godevano dei beni di Passarella e il 16 giugno 1580 si fanno le divisioni dei beni e passano presto in proprietà della nobile famiglia Da Mula.
Nel 1475 o 1479 sono date indicate per parlare delle origini di San Donà di Piave documentata con una bolla religiosa e l’altra con un decreto del Doge Giovanni Mocenigo . Quindi nasce San Donà di Piave zona importante anche per una eventuale difesa dei confini.
Le nuove proprietà dei Da Mula (ossia le future terre di Passarella) appartengono in origine al Patriarcato di Aquileia e poi al senato Veneto e in seguito a cessione e alla politica agricola della “Serenissima”.
Nel 1595 viene costruita una villa dalla famiglia Da Mula con annessa una cappellina privata che tuttavia fa da riferimento per i pochi abitanti della zona (per lo più dipendenti o affittuari) della stessa famiglia nobile che ha in concessione le terre della Repubblica. Questa infatti sta scegliendo di dare importanza all’agricoltura e concede, perchè sia praticata, larghi tratti di terreno a grandi famiglie patrizie. Con questa politica si ha anche una valorizzazione e il risanamento della terraferma di questo territorio.
Il 31 gennaio 1622 si inaugura questa villa con la relativa cappellina annessa.
Dal 1640 al 1682 Passarella si trova al centro delle attenzioni della Repubblica che prevede di mettere mando a fondo alla difesa della laguna. In questo contesto si iniziano a pensare interventi per rimettere in ordine il territorio quindi si inizia a pensare all’immane impresa di diversione del piave con lo scavo del nuovo corso del piave (Piave nuovo) portandolo a cortellazzo. Dopo anni e non poche difficoltà nel 1664 la diversione del piave è portata a termine .
Nel 1714 pian piano è maturata la ricerca di autonomia del popolo di Passarella che ormai ha 200 abitanti .
Il 21 novembre 1758 Passarella si chiama anche “Villanova Passararia o de passarea” e in questo periodo comprende anche il tratto della frazione di Palazzetto, separata prima dallo scavo del fiume e successivamente dalla costituzione della nuova parrocchia.
Il 31 maggio 1858 Passarella presenta 2 oratori uno di fronte all’altro (uno pubblico e quello della villa dei Da Mula) che vengono pareggiati e cosi si definisce l’oratorio della Salute(o del Colera). In questi anni si alimenta sempre più un sentimento di autonomia ecclesiastica del paese.
Nel 15 luglio 1895 viene eseguito l’acquisto legale di tutti gli edifici di culto(chiesa e oratorio di fronte alla stessa) con un atto notarile steso da un notaio di san donà per uso perpetuo della popolazione. Dopo di questa riorganizzazione si innalza il campanile della cuspide ghibellina; La chiesa invece(che sara’ distrutta nella prima guerra mondiale) è ultimata nel 1905.
Il 10/6/1911 a partire da quest’anno, epoca in cui è eretta a Parrocchia di PASSARELLA comprende sulla destra del Piave Nuovo Passarella propriamente detta, confinante con cava zuccherina, Piave nuovo di Jesolo, Chiesanuova, Canale San Giovanni e primo tratto di via Francescata, via san Pio X,via argine San Marco fino all’altezza di via Sacca, La attuale via Armellina non era ancora tracciata.
Nel 1913 viene benedetto il nuovo cimitero parrocchiale fornito dal municipio di San Dona’ per Passarella e si riuniscono in casa canonica i parroci della zona per definire definitivamente i confini del paese, tenendo presente tutte le aspirazioni delle famiglie interessate. (Confine di mezzodì definito dal canale di Bovarosa che ha principio all’argine del piave, il territorio civile va fino alla strada di via Sacca, confine di mezzanotte anzichè della rampa di Pavanetto viene segnato al canale del Re chiamato taja de re).
Negli anni 1915-18 si hanno gli anni della prima guerra mondiale e dopo la vittoria e l’armistizio del 4 novembre 1918 i profughi che rientrano in paese si trovano d’innanzi a un territorio devastato, una campagna piena di pericoli (residui bellici) con tante bombe inesplose, case e strade impraticabili e si cerca di ricominciare.
Nel 1920 Passarella contava circa 1200 abitanti (prima della guerra se ne contavano 1800) e questo periodo è molto duro per i focolai di malaria attorno il paese, l’indisponibilità di acqua potabile e le gravi condizioni in cui versa il popolo. Si inizia a bonificare il territorio e ripulirlo dagli ordigni bellici inesplosi.
Nel 1924 la chiesa distrutta dalla grande guerra venne ricostruita e nel 24 maggio nasce il monumento ai caduti per la patria durante la grande guerra (che sorge nel piazzale antistante alla chiesa) con scolpiti i nomi dei caduti per la patria del paese (nel 1945-50 dopo la seconda grande guerra, furono aggiunti i nomi dei caduti di questa grande guerra).
Il censimento fatto nel periodo pasquale del 1931 fissa a 2275 gli abitanti della parrocchia di Passarella
Il 28 giugno 1925 viene iniziata la costruzione del campanile ed è ultimata il 20 dicembre 1926 (è alto 55 metri ed è costruito di fianco la chiesa).
Gli anni 1940-50 vedono Passarella strettamente coinvolta con la vicenda della II guerra mondiale, la resistenza e relativa caduta del fascismo.
Negli anni 50-60 si ha l’inizio della costruzione del grande asilo con la posa della prima pietra nel 1956 e con il termine dei lavori nel 1958. Questo asilo ha avuto anche la funzione di scuola media e di oratorio con appartamento per le suore .
Nel 1960 nel paese viene costruito l’ufficio postale.
Note
- ^ In assenza di dati ufficiali precisi, si è fatto riferimento alla popolazione della parrocchia locale, reperibile nel sito della CEI.
Bibliografia
- Passarella di Sopra e la sua nuova chiesa. Cenni di vita civile, memorie di guerra e documenti per la storia della ricostruzione. - Chimenton Costante (Treviso, Trevigiana 1931)
- S. Donà di Piave e le succursali di Chiesanuova e Passarella - Chimenton Costante (Treviso, 1928, ristampa anastatica, Pordenone, Mario Stavolta Editore, 1981).
- Don Giancarlo Ruffato, Passarella il nostro paese. Anniversario 1911-2011, San Donà di Piave , Gruppo El Solzariol, 2011, ISBN IT\ICCU\VIA\0229642
ISBN
non valido (aiuto).