Tina Pica

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Tina Pica in Io, mammeta e tu (1958)

Tina Pica, all'anagrafe Concetta Luisa Annunziata Pica (Napoli, 31 marzo 1884Napoli, 16 agosto 1968[1][2]), è stata un'attrice italiana, attiva nel teatro e nel cinema.

Nacque nel rione Borgo Sant'Antonio, da Giuseppe Pica e dall'attrice Clementina Cozzolina. Ancora bambina, cominciò a lavorare come attrice con i suoi genitori in una compagnia teatrale ambulante, a Napoli e dintorni, distinguendosi per il notevole talento. In gioventù lavorò nella popolare Compagnia Drammatica diretta da Federico Stella, formazione che, in pianta stabile al Teatro San Ferdinando di Napoli, portava in scena i drammi di Eduardo Minichini, Luigi De Lise, Francesco G. Starace, Crescenzo Di Maio e dello stesso Federico Stella.

Tina Pica e Vittorio De Sica in Pane, amore e fantasia (1953)

La Pica a sua volta fondò una compagnia negli anni venti, il Teatro Italia, e cominciò a scrivere commedie. Negli anni trenta incontrò la compagnia di Eduardo De Filippo, con il quale iniziò una collaborazione in commedie teatrali, come Napoli milionaria, Filumena Marturano e Questi fantasmi. A parte l'apparizione in due film muti di Elvira Notari del 1916, il suo esordio nel cinema fu nel film Il cappello a tre punte (1934) di Mario Camerini, seguito da Fermo con le mani (1937) di Gero Zambuto, con Totò. Dopo Il voto (1950) ed Ergastolo (1952), interpretò Caramella in Pane, amore e fantasia (1953), in Pane, amore e gelosia (1954), per cui vinse il Nastro d'argento alla migliore attrice non protagonista, e in Pane, amore e... (1955). Questi tre film la consacrarono come una delle caratteriste comiche più amate del cinema italiano del dopoguerra.

Tra le sue interpretazioni più popolari si ricordano Buonanotte... avvocato! (1955), Destinazione Piovarolo (1955), Un eroe dei nostri tempi (1955), Era di venerdì 17 (1956), Ci sposeremo a Capri (1956), La nonna Sabella (1957), La nipote Sabella (1958), Lazzarella (1957), Il conte Max (1957), La zia d'America va a sciare (1958), La duchessa di Santa Lucia (1959), La Pica sul Pacifico (1959), Non perdiamo la testa (1959) e Ieri, oggi, domani (1963), il suo ultimo film, a 79 anni.

Tina Pica sposò nel 1912 l'orefice Michele Ferrari, che morì dopo sei mesi di matrimonio. Qualche anno dopo morì pure la loro bambina. Nel 1935 Tina sposò un appuntato della polizia municipale, Vincenzo Scarano. Con lui scrisse anche alcuni testi teatrali. Rimasero insieme fino alla morte di lui, nel 1967.

Tina Pica morì a Napoli a casa del nipote Giuseppe, il 16 agosto 1968, a 84 anni.[2] Fu sepolta nel cimitero Nuovissimo di Poggioreale.

Tina Pica in Fermo con le mani (1937)
Tina Pica in Un eroe dei nostri tempi (1955)
Tina Pica in La nonna Sabella (1957)

Riconoscimenti

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A lei sono state intitolate delle vie in varie città tra cui Roma, Gela e Caserta, oltre un giardino a Napoli.

  1. ^ PICA, Tina, su treccani.it.
  2. ^ a b l. p., É morta a 80 anni Tina Pica grande caratterista napoletana, in La Stampa, 17 agosto 1968, p. 7. URL consultato il 21 aprile 2022.
    «(Dal nostro corrispondente) Napoli, 16 agosto. (a. h) L'attrice Tina Pica è morta questa notte nell'abitazione del nipote in via Pietro Cavallino al Vomero, dove risiedeva da circa un anno, dopo la scomparsa del marito, l'impresario teatrale Vincenzo Scarano. Aveva 80 anni.»
  3. ^ Tina Pica Premi vinti, su comingsoon.it. URL consultato il 3 gennaio 2022.
  • Gioconda Marinelli, Tina Pica, Adriano Gallina Editore, 1999.
  • Giovanni Guerrieri e Tiziana Paladini, La tragedia del comico. Totò, Peppino e Tina Pica, Luca Torre Editore, 2003.
  • Gioconda Marinelli, Destinazione Tina Pica, Giovane Holden Edizioni, 2019.

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