Vitale Candiano: differenze tra le versioni
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[[Immagine:Doge Pietro Candiano I.png|thumb|right|150px|Stemma dei Candiano.]] |
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== Biografia == |
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Fu il ventiquattresimo [[Doge (Venezia)|doge]] della Repubblica di Venezia. È probabile che fosse figlio del ventunesimo doge [[Pietro III Candiano]]. Fu eletto dall'assemblea popolare nel settembre del [[978]], subito dopo la fuga del predecessore Pietro I Orseolo, che si era volontariamente ritirato a vita monastica in un convento dei Pirenei. |
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Si tratta di una figura molto marginale, che governò durante la parentesi intercorsa tra [[Pietro I Orseolo|Pietro I]] e [[Pietro II Orseolo]]. Sebbene diverse tradizioni lo mettano in stretta relazione con i predecessori della [[Candiano (famiglia)|famiglia Candiano]], più probabilmente apparteneva a un ramo collaterale, o addirittura non aveva alcun legame di parentela. Vitale era figlio del doge [[Pietro IV Candiano]] e della sua prima moglie [[Giovanniccia Candiano]].<ref>[https://archive.org/stream/dogaressasofveni00stal#page/32/mode/2up Staley, Edgcumbe: The dogaressas of Venice: The wives of the doges. London: T. W. Laurie]</ref> |
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Venne eletto dopo la partenza di Pietro I Orseolo che aveva lasciato Venezia per ritirarsi nell'[[abbazia di San Michele di Cuxa]]. Questa "fuga" non fu dettata solo da esigenze spirituali, ma anche dalla difficile situazione politica: la politica lagunare era infatti dilaniata dalla contrapposizione di un partito filo-[[bizantino]] e di un partito filo-[[Sacro Romano Impero|imperiale]], nonché da [[faida|faide]] fra le famiglie più importanti. |
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== Rapporti con l'impero d'occidente == |
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A quell'epoca, i rapporti tra Venezia e l'[[Impero Romano d'Occidente|impero d'occidente]] erano tesi: questo perché nel [[976]] i veneziani avevano ucciso il ventiduesimo doge [[Pietro IV Candiano]], uomo dispotico, che però era appoggiato dall'imperatore [[Ottone II]]. Quando Vitale Candiano fu eletto, il patriarca di [[Grado (GO)|Grado]], fratellastro di Pietro IV Candiano, tornò a Venezia da [[Verona]], che era la sede dell'imperatore presso cui si era rifugiato; il doge lo rispedì però presso l'imperatore come ambasciatore, riuscendo così ad ottenere il perdono per la città. Pare invece che non sia intervenuto alcun rapporto con l'[[Impero Romano d'Oriente|imperatore d'oriente]]. |
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Incaricato di ristabilire i rapporti con [[Ottone II]], naufragati dopo l'uccisione del duca [[Pietro IV Candiano|Pietro IV]], il Candiano fallì nell'impresa e dopo poco più di un anno lasciò l'incarico per ritirarsi nell'[[abbazia di Sant'Ilario]]. Gli successe [[Tribuno Memmo]], genero di Pietro IV ed eletto grazie a un compromesso. Anche il Memmo fu una personalità di secondo piano e bisognerà aspettare l'elezione di [[Pietro II Orseolo]] ([[992]]) per poter vedere la fine delle lotte intestine. |
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=== Abdicazione === |
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Quattordici mesi dopo essere stato eletto Vitale Candiano abdicò, per motivi di salute. Si ritirò nel convento di Sant'Ilario e lì, dopo pochi giorni, morì e fu sepolto. |
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== Note == |
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==Altri progetti== |
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| Vitale Candiano | |
|---|---|
| Doge di Venezia | |
| |
| In carica | 978 – 979 |
| Predecessore | Pietro I Orseolo |
| Successore | Tribuno Memmo |
| Nascita | 940 circa |
| Morte | 1018 |
Vitale Candiano (940 circa[1] – 1018[2]) è stato un politico italiano, 24º doge della Repubblica di Venezia dal 978 al 979.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Si tratta di una figura molto marginale, che governò durante la parentesi intercorsa tra Pietro I e Pietro II Orseolo. Sebbene diverse tradizioni lo mettano in stretta relazione con i predecessori della famiglia Candiano, più probabilmente apparteneva a un ramo collaterale, o addirittura non aveva alcun legame di parentela. Vitale era figlio del doge Pietro IV Candiano e della sua prima moglie Giovanniccia Candiano.[3]
Venne eletto dopo la partenza di Pietro I Orseolo che aveva lasciato Venezia per ritirarsi nell'abbazia di San Michele di Cuxa. Questa "fuga" non fu dettata solo da esigenze spirituali, ma anche dalla difficile situazione politica: la politica lagunare era infatti dilaniata dalla contrapposizione di un partito filo-bizantino e di un partito filo-imperiale, nonché da faide fra le famiglie più importanti.
Incaricato di ristabilire i rapporti con Ottone II, naufragati dopo l'uccisione del duca Pietro IV, il Candiano fallì nell'impresa e dopo poco più di un anno lasciò l'incarico per ritirarsi nell'abbazia di Sant'Ilario. Gli successe Tribuno Memmo, genero di Pietro IV ed eletto grazie a un compromesso. Anche il Memmo fu una personalità di secondo piano e bisognerà aspettare l'elezione di Pietro II Orseolo (992) per poter vedere la fine delle lotte intestine.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Dizionario Biografico degli italiani, vol. XVII, 1974.
- ^ Famiglie celebri di Italia, i Candiano di Venezia, BnF Gallica 2000 http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b8452271t/f1.item.r=.zoom
- ^ Staley, Edgcumbe: The dogaressas of Venice: The wives of the doges. London: T. W. Laurie
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]Wikiquote contiene citazioni di o su Vitale Candiano
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