Crassula decidua
Crassula decidua (Schönland, 1929) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, endemica del Sudafrica[1][2].
L'epiteto specifico decidua deriva dal latino e si riferisce alle foglie della pianta, appunto decidue, diversamente dalle specie con cui è in più stretta relazione[3][4].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]C. decidua è una pianta perenne formata da corti steli eretti, lunghi fino a 6 centimetri e scarsamente ramificati.
Le foglie sessili sono lunghe 1-3,5 cm e larghe 0,6-1,5 cm, di forma ovata e profilo appiattito, con delle estremità da ottuse ad arrotondate. Hanno pagina superiore ed inferiore leggermente convesse, ricoperte da papille con fini apici sferici. Così come dice il nome, le foglie vecchie sono decidue e di colore da verde a grigio-verde.
Le infiorescenze a tirso, che si sviluppano in posizione terminale tra dicembre e marzo, sono a spiga, ramificate in numerose dicasia e sorrette da un peduncolo lungo circa 20 cm, che presenta alcune brattee di forma oblungo-triangolare.
I singoli fiori, sessili anch'essi, hanno un calice formato da sepali carnosi di colore verde, lunghi 2-2,5 millimetri, dalla forma triangolare e gli apici acuti, ricoperti da corti peli e con alcune ciglia in posizione marginale. La corolla, di forma tubolare, è composta da petali lunghi 2,5-3,5 mm di colore bianco, forma oblungo-lanceolata ed estremità da acute ad ottuse. Hanno punte erette o leggermente ricurve e presentano un'appendice dorsale. Gli stami portano delle antere di colore nero[5][6][7].
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]C. decidua è una specie endemica della Provincia del Capo Orientale, originaria dell'area compresa tra le località di Cookhouse, Somerset Est e Cradock, nota attualmente per sole quattro popolazioni[7].
È una pianta diffusa tra la vegetazione del Karoo, in particolare tra gli arbusti di Euphorbia, in terreni nei pressi di corsi d'acqua, il che la rende una specie minacciata dall'espandersi delle attività agricole[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b (EN) Schönland, Materials for a critical revision of Crassulaceae (abstract), in Transactions of the Royal Society of South Africa, vol. 17, n. 3, Città del Capo, Royal Society of South Africa, 1929, p. 258.
- ^ (EN) Crassula decidua Schönland, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 gennaio 2021.
- ^ (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 135, ISBN 0-521-86645-6.
- ^ (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 88, ISBN 3-540-38432-4.
- ^ (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 48, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- ^ (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 87, ISBN 9058093239.
- ^ a b (EN, FR) International Crassulaceae Network - Crassula decidua, su crassulaceae.ch. URL consultato il 9 gennaio 2021.
- ^ (EN) Threatened Species Programme | SANBI Red List of South African Plants - Crassula decidua, su redlist.sanbi.org. URL consultato il 9 gennaio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Schönland, Materials for a critical revision of Crassulaceae (abstract), in Transactions of the Royal Society of South Africa, vol. 17, n. 3, Città del Capo, Royal Society of South Africa, 1929, p. 258.
- (EN) Urs Eggli, Illustrated Handbook of Succulent Plants: Crassulaceae, Springer Science & Business Media, 6 dic 2012, p. 48, DOI:10.1007/978-3-642-55874-0, ISBN 978-3-540-41965-5.
- (EN) Doreen Court, Flora succulenta dell'Africa meridionale, CRC Press, 1º giugno 2000, p. 87, ISBN 9058093239.
- (EN) D. Gledhill, The Names of Plants, 4ª ed., Cambridge, Cambridge University Press, 6 marzo 2008, p. 135, ISBN 0-521-86645-6.
- (EN) Harold T. Clifford e Peter D. Bostock, Etymological Dictionary of Grasses, 4ª ed., Springer Science & Business Media, 29 giugno 2013, p. 88, ISBN 3-540-38432-4.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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