Crassula vaillantii
Crassula vaillantii | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
Ordine | Saxifragales |
Famiglia | Crassulaceae |
Sottofamiglia | Crassuloideae |
Genere | Crassula |
Specie | C. vaillantii |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Rosidae |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Crassulaceae |
Genere | Crassula |
Specie | C. vaillantii |
Nomenclatura binomiale | |
Crassula vaillantii (Willd.), Roth., 1827 | |
Sinonimi | |
Bulliarda pedunculata | |
Nomi comuni | |
Erba grassa di Vaillant |
Crassula vaillantii ((Willd.) Roth., 1827) è una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Crassulaceae. Si tratta di una delle tre specie di Crassula endemiche nel territorio italiano[1], ma in natura occupa un vasto areale, che include il Bacino del Mediterraneo, il Sudafrica e parte dell'Asia Centrale.[2][3]
L'epiteto specifico è stato scelto in onore di Sébastien Vaillant(1669-1722), botanico francese membro dell'Académie des Sciences, e precursore di Linneo nella moderna classificazione botanica.[1]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È una pianta erbacea annuale, rara e a portamento eretto, che cresce ad altitudini al di sotto dei 500 metri sul livello del mare. Può raggiungere i 15 centimetri d'altezza ed è una pianta terofita.[4][5]
Le foglie succulente sono di colore verde-rossastro, lunghe 2-4 millimetri e larghe circa la metà, con la faccia superiore piatta e quella inferiore convessa. Ha delle infiorescenze di colore rosso-rosa che si sviluppano nel periodo compreso tra febbraio e maggio. Il frutto è un folliceto (polifollicolo) formato da follicoli subtrigoni, contratti nello stilo e divergenti all'apice. Ciascuno follicolo contiene circa 8-12 semi di forma oblungo-cilindrica, ottusi, con lievi strie (striature) longitudinali di colore giallastro.[1]
Come le altre specie appartenenti al suo genere, la C. vaillantii si riproduce per talea o per seme.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Scheda IPFI, Acta Plantarum Bulliarda_vaillantii, su actaplantarum.org. URL consultato il 9 novembre 2020.
- ^ (EN) Crassula vaillantii (Willd.) Roth, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 9 novembre 2020.
- ^ Distribuzione della C. vaillantii nell'areale europeo, su euromed.luomus.fi.
- ^ Crassula vaillantii [Erba grassa di Vaillant] - Flora Italiana, su luirig.altervista.org. URL consultato il 9 novembre 2020.
- ^ Crassula vaillantii (erba grassa di vaillant), su Piante magiche, 10 novembre 2015. URL consultato il 9 novembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (LA) Albrecht Wilhelm Roth, Enumeratio Plantarum Phaenogamarum in Germania Sponte Nascentium: Pars Prima, Sectio Prior- [Posterior], vol. 1, J. F. Gleditsch, 1827, p. 992, ISBN 978-1248246122.
- Sandro Pignatti, Marco La Rosa e Riccardo Guarino, Flora d'Italia, vol. 1, 2ª ed., Edagricole-New Business Media, 2017, p. 917, ISBN 9788850652426.
- Gordon Rowley, Crassula. Guida alla coltivazione, traduzione di Elisabetta Oddo, Cactus & Co., 2003, ISBN 88-900511-2-4 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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