Giovanni Benelli

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Giovanni Benelli
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale Giovanni Benelli nel 1978
Virtus ex alto
 
Incarichi ricoperti
 
Nato12 maggio 1921 a Poggiole di Vernio
Ordinato presbitero31 ottobre 1943 dal vescovo Giuseppe Debernardi
Nominato arcivescovo11 giugno 1966 da papa Paolo VI
Consacrato arcivescovo11 settembre 1966 dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani
Creato cardinale27 giugno 1977 da papa Paolo VI
Deceduto26 ottobre 1982 (61 anni) a Firenze
 

Giovanni Benelli (Vernio, 12 maggio 1921Firenze, 26 ottobre 1982) è stato un cardinale italiano, diplomatico della Santa Sede, allievo di Giovanni Battista Montini alla Segreteria di Stato vaticana, della quale fu poi sostituto, e arcivescovo di Firenze. Al momento della sua creazione a cardinale e fino alla nomina del patriarca Marco Cé fu il porporato italiano più giovane. Fu "grande elettore" di Albino Luciani nel conclave dell'agosto 1978 e uno dei papabili all'elezione al soglio pontificio nel successivo conclave del mese di ottobre dello stesso anno.

Ministero sacerdotale

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Nato a Poggiole di Vernio provincia di Prato il 12 maggio 1921, ricevette l'ordinazione il 31 ottobre 1943 da mons. Giuseppe Debernardi, vescovo di Pistoia e Prato, incardinandosi nella diocesi di Pistoia, e un anno dopo iniziò la sua carriera ecclesiastica.

Ministero episcopale e cardinalato

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L'11 giugno 1966 viene nominato arcivescovo di Tusuros da papa Paolo VI, che gli affida la nunziatura apostolica in Senegal, in modo da intraprendere un dialogo che vedesse coinvolti il cattolicesimo, l'islamismo e l'animismo. Ricevette la consacrazione episcopale l'11 settembre del medesimo anno dal cardinale Amleto Giovanni Cicognani, segretario di Stato, co-consacranti Pietro Sigismondi, arcivescovo titolare di Neapoli di Pisidia e segretario della Congregazione per la Propaganda della fede (l'attuale Congregazione per l'evangelizzazione dei popoli), e Mario Longo Dorni, vescovo di Pistoia. Il 29 giugno dell'anno seguente fu nominato Sostituto alla Segreteria di Stato.

Nell'aprile 2013, WikiLeaks ha pubblicato un cablogramma del National Archives and Record Administration (NARA) del 18 ottobre 1973, concernente una conversazione tra il Segretario di Stato degli Stati Uniti Henry Kissinger e il sostituto segretario di Stato Vaticano Benelli, inviato a Washington dall'Ambasciata statunitense presso la Santa Sede. In tale documento di sole cinque settimane successivo al golpe in Cile che rovesciò il governo del socialista Salvador Allende, Benelli bollò come “propaganda comunista” la gravità dei massacri e gli abusi del generale Augusto Pinochet, nonostante la carneficina perpetrata dai militari e i cinquemila dissidenti finiti in carcere[1].

Il 3 giugno del 1977 Benelli fu nominato arcivescovo metropolita di Firenze, e il 27 dello stesso mese elevato alla dignità di cardinale-prete titolare di Santa Prisca.

Quando Giovanni Battista Montini morì (il 6 agosto 1978), Benelli, pur controllando una cinquantina di "grandi elettori"[2], era inviso alla parte progressista della Chiesa[3], mentre i cardinali più conservatori sembravano propendere per l'arcivescovo di Genova Giuseppe Siri[4]. Propose quindi, come mediazione tra gli schieramenti, la candidatura di Albino Luciani, patriarca di Venezia, che fu eletto Papa al quarto scrutinio[5].

Con la prematura morte - dopo appena 33 giorni - del nuovo papa, che aveva assunto il nome di Giovanni Paolo I, entrò in conclave tra i "papabili" ma, ancora una volta, in forte contrasto con Giuseppe Siri. Secondo il giornalista Sebastiano Messina, al primo scrutinio i due schieramenti contrapposti si sarebbero fronteggiati sostanzialmente appaiati, con una trentina di voti a testa attribuiti sia a Siri che a Benelli.[6] Durante gli scrutini successivi, i due candidati avrebbero superato a turno la maggioranza dei voti, senza, però, raggiungere i due terzi necessari per l'elezione. La situazione di stallo favorì il formarsi della candidatura di mediazione e, poi, l'elezione del polacco Karol Wojtyła (asceso al soglio pontificio con il nome di Giovanni Paolo II).

Benelli continuò la sua attività di arcivescovo di Firenze, dove morì il 26 ottobre 1982 in seguito ad un attacco di cuore. All'inizio del suo ministero episcopale il clero fiorentino lo accolse con un po' di freddezza visti i suoi precedenti incarichi nella diplomazia. Egli stesso riconosceva di “aver imparato a fare il vescovo a Firenze”. Uomo deciso nelle scelte, si fece piano piano amare dal clero, tanto che ancora oggi viene ricordato come un vescovo che fu "vero pastore", consumando, anche fisicamente, tutta la sua vita nel lavoro pastorale. Tra tutte le attività del suo ministero, la sua visita pastorale è ricordata ancora come esempio di sollecitudine paterna, esempio ante litteram di una “Chiesa in uscita”. Fu proprio il grande impegno della visita pastorale che probabilmente lo portò ad affaticare il cuore. Durante il breve periodo fiorentino ebbe modo di consacrare al culto la chiesa dell'Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo[7]. Benelli ha ricevuto sepoltura all'interno della cripta dei vescovi del duomo di Firenze.

Genealogia episcopale e successione apostolica

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La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Arcivescovo Titolare di Tusuro. Sostituto della segreteria di Stato»
— 22 settembre 1972[8]
Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di Isabella la Cattolica (Spagna) - nastrino per uniforme ordinaria
«Segretario di Stato della Santa Sede»
— 9 febbraio 1977[9]
  1. ^ Ludovica Amici, I nuovi cablo di Wikileaks: i Kissinger Files, da: Il Fatto Quotidiano, 8 aprile 2013
  2. ^ Alberto Melloni, Benelli entra con 50 voti, ma vince Luciani in appena 26 ore, da Corriere della Sera, 16 aprile 2005
  3. ^ Carlo Rossella, Pignedoli o Koenig?, da: Panorama, 15 agosto 2015
  4. ^ Giancarlo Zizola, Il conclave, storia e segreti, Roma, Newton & Compton, 1997, p. 265
  5. ^ Giancarlo Zizola, cit., p. 266
  6. ^ Sebastiano Messina, Così vinse l'outsider venuto dall'Est, da: La Repubblica, 11 aprile 2005
  7. ^ Alessandro Fedi, I trent'anni dell'Ascensione, in L'Osservatore Toscano, 17 maggio 2009, p. 2.
  8. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  9. ^ Bollettino Ufficiale di Stato
  • La Chiesa fiorentina, Firenze, Curia arcivescovile, 1970.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Vescovo titolare di Tusuro
(titolo personale di arcivescovo)
Successore
Joseph-Léon Cardijn 11 giugno 1966 - 3 giugno 1977 Thomas Cajetan Kelly, O.P.

Predecessore Pro-nunzio apostolico in Senegal e delegato apostolico nell'Africa Occidentale Successore
Émile André Jean-Marie Maury 11 giugno 1966 - 29 giugno 1967 Giovanni Mariani

Predecessore Segretario della Cifra Successore
Angelo Dell'Acqua, O.Ss.C.A. 29 giugno 1967 - 3 giugno 1977 Giuseppe Caprio

Predecessore Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato Successore
Angelo Dell'Acqua, O.Ss.C.A. 29 giugno 1967 - 3 giugno 1977 Giuseppe Caprio

Predecessore Arcivescovo metropolita di Firenze Successore
Ermenegildo Florit 3 giugno 1977 - 26 ottobre 1982 Silvano Piovanelli

Predecessore Cardinale presbitero di Santa Prisca Successore
José da Costa Nunes 27 giugno 1977 - 26 ottobre 1982 Alfonso López Trujillo
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