Felice di Massa Martana
San Felice di Massa Martana | |
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Vescovo e martire | |
Nascita | Massa Martana, 241 circa |
Morte | Massa Martana, 303 circa |
Venerato da | Chiesa Cattolica |
Santuario principale | Abbazia di San Felice (Giano dell'Umbria) |
Ricorrenza | 30 ottobre |
Patrono di | Massa Martana, Giano dell'Umbria e Spello |
Felice di Massa Martana (Massa Martana, 241 circa – Massa Martana, 303 circa) è stato un vescovo romano.
Agiografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque e crebbe, secondo la tradizione trascritta dallo Jacobilli, a Massa Martana, anticamente Vicus ad Martis Tudertium sotto l'egida del vescovo Ponziano di Todi, che lo battezzò[1]. Qui, per merito delle sue virtù, fu eletto vescovo e confermato da papa Caio nel 295 (l'esistenza di tale diocesi, che pur sopravvive come sede titolare, è però messa in dubbio da vari autori[2][3]); fu fervente predicatore e operò numerose conversioni e ordinazioni, soprattutto nella città di Spello[4].
Nel 303 avrebbe preso parte al concilio di Sinuessa, oggi ritenuto unanimemente un falso storico.[4][5]
Visse sotto la diarchia di Diocleziano e Massimiano, che, tramite il prefetto Tarquinio, perseguitarono Felice; questi, avendo rifiutato di abiurare la propria fede fu martirizzato per mezzo della decapitazione[6], dopo essere miracolosamente scampato al supplizio della graticola[7].
Il suo corpo nottetempo fu celato dai fedeli e discepoli (fra i quali Faustino di Todi) e posto in un sepolcro.
Culto
[modifica | modifica wikitesto]Nel luogo dove fu sepolto venne eretta la chiesa di San Felice a Massa Martana; successivamente alla distruzione della città nel VI secolo, il suo corpo fu poi traslato nell'abbazia di Giano, che a lui fu dedicata[8].
È ricordato il 30 ottobre.
È patrono di Massa Martana, Giano dell'Umbria e Spello.
Controversie sull'identità
[modifica | modifica wikitesto]Alcuni autori, come il Lanzoni, il Burchi e il Delehaye ritengono che il Santo sia uno "sdoppiamento" dell'omonimo san Felice di Spalato, favorito dall'assonanza del nome latino del luogo di provenienza (Hispellum, Spello e Spalatum, Spalato), anche perché i due santi condividono la stessa data del martirio. Eccetto le indicazioni topografiche, la passio di Felice di Martana è identica a quella di san Felice di Spello. Inoltre, sempre a causa dell'assonanza tra Spalatensis e Spoletensis, Felice venne inserito anche tra i santi della diocesi di Spoleto.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ San Felice sul sito http://www.lamiaumbria.it
- ^ a b santiebeati.it.
- ^ Lanzoni, p. 507.
- ^ a b Jacobilli, p. 370.
- ^ Angelo Di Berardino, Marcellino, santo, Enciclopedia dei Papi, 2000.
- ^ Massa Martana festeggia il Santo patrono (PDF), su webdiocesi.chiesacattolica.it. URL consultato il 19 settembre 2013 (archiviato dall'url originale il 21 settembre 2013).
- ^ San Felice, su comune.massamartana.pg.it. URL consultato il 19 settembre 2013.
- ^ Monuments of Massa Martana, su keytoumbria.com. URL consultato il 19 settembre 2013.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Jacobilli Lodovico, Vite de' santi e beati dell'Vmbria e di quelli corpi de' quali riposano essa prouincia, vol. 1, Foligno, Agostino Alterji, 1656. URL consultato il 20 settembre 2013.
- Francesco Lanzoni, Le diocesi d'Italia dalle origini al principio del secolo VII (an.604), Faenza, F. Lega, 1927, pp. 507-511. URL consultato il 15 gennaio 2014.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Felice di Massa Martana, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.