Myotis clydejonesi
Myotis clydejonesi | |
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Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Classe | Mammalia |
Superordine | Laurasiatheria |
Ordine | Chiroptera |
Sottordine | Microchiroptera |
Famiglia | Vespertilionidae |
Sottofamiglia | Vespertilioninae |
Genere | Myotis |
Specie | M.clydejonesi |
Nomenclatura binomiale | |
Myotis clydejonesi Moratelli, Wilson, Gardner, Fisher & Gutierrez, 2016 |
Myotis clydejonesi (Moratelli, Wilson, Gardner, Fisher & Gutierrez, 2016) è un pipistrello della famiglia dei Vespertilionidi endemico del Suriname.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Dimensioni
[modifica | modifica wikitesto]Pipistrello di piccole dimensioni, con la lunghezza della testa e del corpo di 50 mm, la lunghezza dell'avambraccio di 34,9 mm, la lunghezza della coda di 38 mm, la lunghezza del piede di 6 mm, la lunghezza delle orecchie di 11 mm e un peso fino a 4,3 g.[1]
Aspetto
[modifica | modifica wikitesto]La pelliccia è lunga e setosa. Le parti dorsali sono interamente nerastre, mentre quelle ventrali sono nerastre con la punta rosso-giallastra. Le membrane sono marroni. L'Uropatagio è attaccato posteriormente alla base delle dita dei piedi. La superficie dorsale delle gionocchia e della tibia sono prive di peli.
Biologia
[modifica | modifica wikitesto]Alimentazione
[modifica | modifica wikitesto]Si nutre di insetti.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie è conosciuta soltanto attraverso un individuo femmina catturato nel 2008 nel distretto del Sipaliwini, nel Suriname centrale.
Vive nelle foreste tropicali mature.
Conservazione
[modifica | modifica wikitesto]Questa specie, essendo stata scoperta solo recentemente, non è stata sottoposta ancora a nessun criterio di conservazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Moratelli R, Wilson DE, Gardner AL, Fisher RD & Gutierrez EE, A New Species of Myotis (Chiroptera: Vespertilionidae) from Suriname (PDF) [collegamento interrotto], in Special Publications of the Museum of Texas Tech University, vol. 65, 2016, pp. 49-66.