Rutabaga

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Rutabaga
Origini
Altri nominavone
Luogo d'origine
Dettagli
Categoriaortofrutticolo
SettoreProdotti vegetali

La rutabaga[1] o navone[2] è una cultivar di Brassica napus. Le sue radici vengono consumate in vari modi come alimento per l'uomo, mentre le foglie possono essere consumate come verdura a foglia. Le radici e le cime vengono anche utilizzate per l'alimentazione del bestiame, direttamente in inverno o raccolte nei campi durante le altre stagioni. In Scozia, nell'Inghilterra settentrionale e occidentale, nel Galles, nell'Isola di Man e in Irlanda esisteva la tradizione di intagliare le radici per creare jack-o'-lantern per Halloween.

Triangolo di U che illustra la relazione tra le specie del genere Brassica

Il primo riferimento stampato noto alla rutabaga risale al 1620, quando il botanico svizzero Gaspard Bauhin ne annota la crescita spontanea in Svezia. Si ritiene che la rutabaga abbia avuto origine in Scandinavia, Finlandia o Russia.[3]

La rutabaga ha un numero di cromosomi di 2 n = 38. Ha avuto origine dall'incrocio tra la rapa (Brassica rapa) ed il cavolo (Brassica oleracea). L'incrocio risultante raddoppiò i suoi cromosomi, diventando un allopoliploide. Questa relazione è conosciuta come il triangolo di U.[4]

Caratteristiche

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Presenta polpa che va dal bianco al giallo aranciato. Consumata cotta, presenta gusto dolce e leggermente piccante, tipico delle brassicacee. La si può cucinare al forno, lessata o al cartoccio sotto le braci. Nella vallata del Chiampo (provincia di Vicenza) è tradizione mescolare la polpa lessata e macinata del navone all'impasto delle salsicce, insaccando e producendo così la "cincionela co' la rava".

Galleria d'immagini

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  1. ^ rutabaga, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 5 marzo 2021.
  2. ^ navone, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 5 marzo 2021.
  3. ^ Hawkes, Alex D. 1968. A World of Vegetable Cookery. New York: Simon and Schuster.
  4. ^ Geoffrey R. Dixon, Vegetable brassicas and related crucifers, collana Crop production science in horticulture series, CABI Pub, 2007, ISBN 978-0-85199-395-9, OCLC ocm64624823. URL consultato il 20 agosto 2024.

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