Utente:Sil92/Sandbox

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Pastena (Amalfi)

[modifica | modifica wikitesto]

Pastena è una frazione del comune di Amalfi.

Pastena
frazione
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Provincia Salerno
Comune Amalfi
Territorio
Altitudine150 m s.l.m.
Abitanti400 (GG-MM-AAAA)
Altre informazioni
Cod. postale84011
Prefisso089
Fuso orarioUTC+1
TargaSA
Nome abitantiPastenesi
PatronoSanta Maria Assunta, San Sebastiano, Madonna del Carmine
Giorno festivo16 luglio, 15 agosto
Parrocchiale di S. Maria Assunta

Geografia fisica

[modifica | modifica wikitesto]

La frazione o località di Pastena dista 0,500 chilometri dal medesimo comune di Amalfi di cui essa fa parte. È la frazione più territorialmente estesa, ma anche quella con meno densità abitativa, per la presenza diestesi fondi agricoli.

La frazione è costituita da un impianto urbanistico di matrice medievale, l’abitato si concentra su Via Maestra dei Villaggi, e Salita Pastena, su cui si concentrano le case più antiche della frazione, tutte ascrivibili ai secoli XII-XIV.

In epoca medievale le principali coltivazioni era il vigneto, l'oliveto, il cetrangolo ed i limoni. Vi erano anche pini e canneti.[1]

La stazione meteorologica più vicina è quella di Amalfi. In base alla media trentennale di riferimento 1961-1990, la temperatura media del mese più freddo, gennaio, si attesta a +10,7 °C; quella del mese più caldo, agosto, è di +26,8 °C.

Le precipitazioni medie annue superano i 1.700 mm, distribuite mediamente in 96 giorni, e presentano un minimo estivo, un picco in autunno-inverno ed un massimo secondario in primavera.

Origine del nome

[modifica | modifica wikitesto]

Il primitivo toponimo del casale, nella forma antica di Pastina, indicava la sua vocazione agricola, il cui nome deriva direttamente dai cotratti di Pastinare ed ad Pastinandum, in uso durante il Ducato di Amalfi[2].

Il Casale compare per la prima volta in un documento dell’860, in cui viene citato il Costantino de Pastina, Comes del Ducato Amalfitano[3]. La zona alta della frazione, a 350 mt. s.l.m., oggi detta Gaudio, è documentata fin dal 984 come Acqua Taurina. È costituito da un fondo agricolo, cinto da una cerchia di mura[4]. I Pastenesi e gli abitanti della vicina Lone appresero la lavorazione e la tessitura della lana alla maniera di Firenze e Siena. Il loro commercio produsse ricchezza[5], cosicché, nel 1654, i mercanti di Pastena insieme a quelli di Amalfi, Lone e Pogerola, eressero un Monte laicale dell'arte della lana, destinato soprattutto ad assicurare la dote alle figlie degli addetti[6]. Nel 1268, Sergio Apicella fondò la chiesa di San Giovanni Battista[7]. Agli inizi del secolo XVIII, fu utilizzata dall’Arcivescovo di Amalfi Michele Bologna come sede provvisoria durante i restauri barocchi della Cattedrale di Amalfi.[8] Oggi è adibita ad abitazione civile. Nelle vicinanze, ancora oggi vi è la casa della nobile famiglia Amalfitana dei Del Giudice. Antichissima era anche la chiesa di S. Matteo[9]. Le chiese attualmente esistenti nella frazione sono:

  • ·        La Parrocchiale, dedicata a S. Maria Assunta è documentata dal 1319, e conserva una struttura planimetrica a due navate. Nei secoli XIV-XVI fu di patronato della famiglia d’Alagno. Al suo interno si conservano la tavola cinquecentesca dell’Assunzione di Maria, opera del pittore maiorese Giovan Angelo d’Amato; un bassorilievo della Madonna col Bambino, ricordo del culto alla Madonna dell’Arco; un antico crocifisso ligneo, e le lapidi sepolcrali di Raimondo Herici (1435), di Geronimo Trara (1520), e della famiglia Oliva (secolo XVI-XVII). Affiancata alla parrocchiale la cappella di S. Sebastiano, sede nel secolo XVI di una confraternita, oggi adibita a battistero.[9]
  • ·        La Chiesa di S. Maria del Pino, documentata dal 1319, era chiamata S. Maria de Lupino, essendo stata costruita da un certo Lupino, diminutivo di Lupo. Dall’Età Moderna in questa chiesa è presente il culto alla Madonna del Carmine. Oltre alla Pala d’Altare ed alla Statua della Madonna del Carmine, vi sono anche le statue del Sacro Cuore; di S. Cristoforo e di S. Giuseppe Moscati. All’esterno dell’edificio, vi è un affresco della fuga in Egitto di ignoto autore[9].

La popolazione è di credo cattolico, fa parte dell' arcidiocesi di Amalfi-Cava de' tirreni.

  1. ^ Fiengo e Abbate, Case a Volta della Costa di Amalfi, Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 2001, p. 120.
  2. ^ Giuseppe Fiengo e Gianni Abbate, Case a Volta della Costa di Amalfi. Censimento del Patrimonio edilizio storico di Lone, Pastena, Pogerola, Vettica Minore e Tovere, Amalfi, Centro di Cultura e Storai Amalfitana, 2001, p. 117, ISBN 88-88283-09-9.
  3. ^ R. Filangieri (a cura di), Codice Diplomatico Amalfitano, II, Trani, 1931, p. 293.
  4. ^ J. Mazzoleni R. Orefice (a cura di), Il Codice Perris. Cartulario Amalfitano. sec. X-XV, I, Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, 1985, p. 40.
  5. ^ Fiengo e Abbate, Case a Volte della Costa di Amalfi, Amalfi, 2001, pp. 48-49.
  6. ^ Monte dei mercanti dell'arte della Lana luogo: Amalfi e casali di Poierola, Lona e Pastina - provincia: Principato Citeriore , 1654, su patrimonio.archiviodistatonapoli.it.
  7. ^ L. Pescatore (a cura di), Le Pergamene degli archivi vescovili di Amalfi e Ravello, IV, Napoli, 1979, p. 24.
  8. ^ Giuseppe Imperato, Don Giuseppe Pansa e Sant'Alfonso Maria de Liguori, Nola, Pro Loco Scala - Costa d'Amalfi, 2020, p. 25, ISBN 978-88-99742-46-1.
  9. ^ a b c A. Caffaro e G. Gargano, Costiera Amalfitana. Guida storico - artistica, Salerno, Palladio, 1978, pp. 114-115.

G. Fiengo, G. Abbate, Case a Volta della Costa di Amalfi, Centro di Cultura e Storia Amalfitana, Amalfi 2001.

A. Caffaro, G. Gargano, Costiera Amalftiana. Guida storico-artistica, Palladio, Salerno 1978.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]


Sil92, Pastena Sil92 (msg) 07:41, 14 apr 2021 (CEST)