Vincenzo Biani
Vincenzo Biani | |
---|---|
Nascita | Perugia, 7 giugno 1901 |
Morte | 15 aprile 1991 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Italia |
Forza armata | Regia Aeronautica Aeronautica Militare |
Specialità | bombardamento |
Grado | Generale di squadra aerea |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Riconquista della Libia Campagna di Tunisia |
Decorazioni | vedi qui |
Pubblicazioni | vedi qui |
dati tratti da Ordine militare d'Italia 1911-1964[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Vincenzo Biani (Perugia, 7 giugno 1901 – 15 aprile 1991[2]) è stato un generale e aviatore italiano, che prese parte alla Crociera aerea del decennale. Durante la seconda guerra mondiale, tra il 1940 e il 1942 fu Capo della divisione operazioni dello Stato maggiore della Regia Aeronautica, e quindi, nel 1943, Vicecomandante e poi Comandante dell'aeronautica della Tunisia. Insignito della Croce di Cavaliere dell'Ordine militare d'Italia, e decorato con una medaglia d'argento e due di bronzo al valor militare e di una Croce di guerra al valor militare. Nel suo libro Ali italiane nel Deserto descrisse l'utilizzo da parte della Regia Aeronautica di aggressivi chimici, in particolare iprite, contro i guerriglieri e le popolazioni libiche.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Perugia il 7 giugno 1901.[3] Compì gli studi liceali nella sua città natale, laureandosi poi dottore in scienze agrarie. Tra i fondatori del Fascio di Combattimento di Perugia, partecipò a tutte le spedizioni condotte dalle squadre d'azione perugine in Umbria, Toscana, Lazio, e alla successiva marcia su Roma.[3] Arruolatosi nella Regia Aeronautica nell'ottobre 1923, conseguì il brevetto di pilota militare il 1 settembre 1924 e quindi, dietro sua domanda, nel 1925 fu assegnato all'Aeronautica della Tripolitania. Partecipò alle operazioni belliche per la riconquista della colonia, che descrisse poi in un successivo libro di memorie intitolato Ali italiane nel Deserto.[4] In esso si descriveva l'utilizzo dell'iprite da parte degli aerei contro i ribelli popolazioni libiche, attacchi chimici[N 1] autorizzati dal generale Rodolfo Graziani.[4] Durante tali operazioni compì circa 1.000 ore di volo sui territori ribelli, quasi tutte in missione di guerra.[3] Promosso capitano per merito di guerra, fu decorato con una Medaglia d'argento e due di bronzo e una Croce di guerra al valor militare.[3] Nel 1929 fu insignito del Premio Baracca.[3] Nel 1933 partecipò alla Crociera aerea del Decennale, pilotando un Savoia-Marchetti S.55A (matricola I-BIAN), appartenente alla VI "Squadriglia Verde Stellata", con a bordo il maresciallo pilota Ireneo Moretti, il primo aviere motorista Igino Manara, e il sergente radiotelegrafista Amedeo Suriano. Al termine della crociera aerea fu insignito della relativa Medaglia commemorativa.[3]
Promosso colonnello, tra il 1939 e il 1940 fu addetto aeronautico presso l'Ambasciata d'Italia a Londra, dove stilò importanti relazioni sullo stato della Royal Air Force nei primi mesi del secondo conflitto mondiale.[5] Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940, assunse l'incarico di Capo della divisione operazioni dello Stato Maggiore della Regia Aeronautica.[6] Dopo l'invasione della Tunisia, avvenuta in risposta all'inizio dell'operazione Torch (novembre 1942), cioè l'invasione alleata del Marocco e dell'Algeria francesi, partecipò alla relativa campagna, dapprima come vicecomandante, e poi come comandante dell'aeronautica della Tunisia, cadendo prigioniero all'atto della capitolazione della forze dell'Asse, avvenuta nel maggio 1943.[7] Trasferito negli Stati Uniti d'America, dopo la firma dell'armistizio dell'8 settembre 1943 aderì all'appello lanciato dal governo di Brindisi,[7] ma non fu liberato rimanendo prigioniero di guerra fino alla fine del conflitto.[7] Concluse la carriera militare con il grado di generale di squadra aerea, e fu anche direttore dell'aeroporto di Ciampino.[8] Una via di Perugia porta il suo nome.[9]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— Decreto del Capo Provvisorio dello Stato 24 novembre 1947.[11]
Pubblicazioni
[modifica | modifica wikitesto]- Ali italiane sul Deserto, Bemporad, Firenze,. 1933.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nel volume Ali italiane nel Deserto viene descritto l'attacco compiuto nel gennaio 1928 da 8 IMAM Ro.1 contro la piccola oasi di Gife, situata tra la costa mediterranea a sud di Nufilia e la catena dei monti Harugi, che fu distrutta da bombe, alcune delle quali caricate a gas, e attacchi con le mitragliatrici a volo radente.
Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 54.
- ^ in memoria, su m.facebook.com. URL consultato il 7 giugno 2021.
- ^ a b c d e f Mancini 1936, p. 89.
- ^ a b Randazzo 2008, p. 11.
- ^ Alegy 1997, p. 549.
- ^ A forma di idea.
- ^ a b c Petacco 2011, p. 137.
- ^ Paribeni 1950, p. 819.
- ^ Via Vincenzo Biani in Perugia, su nuove strade, -001-11-30T00:00:00+01:00. URL consultato il 9 febbraio 2021.
- ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
- ^ Bollettino Ufficiale 1948 dispensa 5, pag.247, e Bollettino Ufficiale 1948 dispensa 29, pag.2985.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.47 del 26 febbraio 1932, pag.999.
- ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.230 del 2 ottobre 1939, pag.48.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
- (EN) Chris Dunning, Combat Units od the Regia Aeronautica. Italian Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
- I reparti dell'Aeronautica Militare, Roma, Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica, 1977.
- Luigi Mancini (a cura di), Grande Enciclopedia Aeronautica, Milano, Edizioni Aeronautica, 1936.
- Ordine Militare d'Italia 1911-1964, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1969.
- Arrigo Petacco, Quelli che dissero no, Milano, A. Mondadori, 2011.
- Antonella Randazzo, L'Africa del Duce: i crimini fascisti in Africa, Varese, Edizioni Arterigere, 2008.
- Periodici
- Gregory Alegy, «Senza cozzar dirocco»: l’archivio Caproni (PDF), in Il futuro della memoria Atti del convegno internazionale di studi sugli archivi di famiglie e di persone Capri, 9-13 settembre 1991, n. 45, Roma, Ministero per i beni culturali e ambientali Ufficio centrale per i beni archivistici, 1997, pp. 10-29.
- Basilio Di Martino, Il controllo a lungo raggio del deserto. Le esperienze italiane nella Libia degli Anni Trenta (PDF), in Nuova Antologia Militare, n. 1, Roma, Società Italiana di Storia Militare, settembre 2020, pp. 10-29.
- Ai vincitori dell'Atlantico, in Aeronautica, n. 2, Milano, Organo dei Volatori e dei Costruttori Aeronautici d'Italia, febbraio 1931, pp. 84-86.
- M. Paribeni, Il convegno sull'aeroporto intercontinentale di Fiumicino, in Trasporti Pubblici, n. 7, Roma, Istituto Poligrafico dello Stato, maggio 1950, p. 819.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Equipaggio dell'aereo I-BIAN, su Crociera Aerea del Decennale. URL consultato il 12 agosto 2019.
- Lanfranco Cesari, Storia: La prestigiosa Scuola Caccia dell'aeroporto di Foligno, su A forma di idea. URL consultato il 12 agosto 2019.
- Generali italiani del XX secolo
- Aviatori italiani
- Aviatori del XX secolo
- Nati nel 1901
- Morti nel 1991
- Nati il 7 giugno
- Morti il 15 aprile
- Nati a Perugia
- Piloti della Regia Aeronautica
- Cavalieri dell'Ordine militare d'Italia
- Medaglie d'argento al valor militare
- Medaglie di bronzo al valor militare
- Ufficiali dell'Ordine della Corona d'Italia
- Aviatori italiani della seconda guerra mondiale