Zosimo Marinelli
Zosimo Marinelli (Montombraro, 23 aprile 1894 – Borgo Panigale, 27 gennaio 1944) è stato un ingegnere e antifascista italiano, decorato con la Medaglia d'oro al merito civile alla memoria.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque in una famiglia molto religiosa di Montombraro, una frazione di Zocca, ultimo di sette figli. Dovette interrompere gli studi universitari perché chiamato alle armi a causa dello scoppio della prima guerra mondiale. Come ufficiale di complemento operò nel Comando supremo militare italiano.[1][2]
Laureatosi nel 1920[3] a pieni voti in ingegneria mineraria e civile all'Università di Bologna[1], assunse la direzione di una miniera di zolfo in Sicilia, ma l'incarico gli fu revocato per essersi rifiutato di iscriversi al Partito fascista.[2]
Impegnato nell'Azione Cattolica ebbe dichiarati sentimenti antifascisti.[1] Fedele ai principi del Vangelo non perse occasione per denunciare gli abusi e le violenze del regime fascista, condannando pubblicamente la guerra d'Etiopia e l'approvazione delle leggi razziali: per questa ragione venne preso di mira dai fascisti di Zocca e di Modena e anche proposto per il confino.[2]
Criticò apertamente l'entrata in guerra dell'Italia il 10 ottobre 1941 a fianco dell'Asse e manifestò pubblicamente la sua soddisfazione per la caduta del fascismo il 25 luglio 1943.[2] Dopo l'armistizio del settembre 1943 si collegò alla resistenza bolognese e ai partigiani del Partito d'Azione che operavano nell'area di Zocca.[1] Dopo la costituzione della Repubblica Sociale Italiana si impegnò fra i giovani per convincerli a non rispondere alla chiamata alle armi del Maresciallo Graziani.[2]
Il 27 novembre i fascisti fecero una retata a Montombraro, dove abitava Zosimo, ma nell'azione rimase ucciso un sottotenente della Guardia Nazionale Repubblicana. Il giorno successivo i fascisti di Modena fecero una spedizione punitiva nel paese arrestando la famiglia Marinelli e altri quindici abitanti. Zosimo riuscì a scappare e si nascose per un mese prima di tornare e consegnarsi ai carabinieri di Zocca il 27 dicembre 1943, sperando di ottenere la liberazione della moglie e dei figli. Dopo l'arresto fu rinchiuso in carcere a Sant’Eufemia di Modena.[1][2]
Il 27 gennaio 1944 venne ucciso, in un agguato tesogli da un gruppo di gappisti, il segretario federale del Partito Fascista Repubblicano di Bologna Eugenio Facchini. Per rappresaglia i fascisti selezionarono dieci prigionieri politici per fucilarli. Dopo un processo sommario Zosimo Marinelli fu fucilato, il 27 gennaio, al poligono di tiro di Bologna a Borgo Panigale. Insieme a lui morirono Alessandro Bianconcini, Alfredo Bartolini, Romeo Bartolini, Silvio Bonfigli, Cesare Budini, Ezio Cesarini e Francesco D'Agostino.[1]
Zosimo Marinelli fu il primo caduto della valle del Panaro e di Montombraro.
Nell'ultima lettera indirizzata alla moglie il giorno della fucilazione scrisse:
«Carissima moglie,
Il Tribunale ha pronunciato
la mia sentenza di morte, ma sono
tranquillo. [ ]
Fa che i miei figli siano onesti come
fu quegli che ora se ne va a Dio.
Ho perdonato e perdono tutti quelli
che volontariamente o involontariamen-
te hanno procurato a me questo estre-
mo passo. Nessuno cerchi né pensi
a vendetta, ma si pensi e si chieda a Dio
la rassegnazione e la pace.[ ]»[4]
L'11 dicembre 2009 gli è stata conferita la Medaglia d'oro al merito civile alla memoria dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, consegnata al sindaco di Zocca.[1][5]
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 11 dicembre 2009, Zocca[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g Zosimo Marinelli sul sito dell'ANPI, su anpi.it, 3 maggio 2014.
- ^ a b c d e f Verbale n. 48 della Giunta comunale di Zocca in data 08/04/2008 - Richiesta di medaglia al merito civile alla memoria per l’ing. Zosimo Marinelli. "Apostolo della Resistenza" (PDF), su comune.zocca.mo.it, 3 maggio 2014.
- ^ Fascicoli degli Studenti: Zosimo Marinelli sul sito dell'Archivio storico dell'Università di Bologna, su archiviostorico.unibo.it.
- ^ Enrica Cavina, Zosimo Marinelli sul sito Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza Italiana, su ultimelettere.it, 3 maggio 2014.
- ^ a b Dettaglio decorato Marinelli Sig. Zosimo sul sito della Presidenza della Repubblica italiana, su quirinale.it, 3 maggio 2014.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Renato Balugani, Marinelli apostolo della Resistenza, Modena, Sigem, 2006, ISBN 8873870171.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Zosimo Marinelli, in Donne e Uomini della Resistenza, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia.
- Zosimo Marinelli, in Storia e Memoria di Bologna, Comune di Bologna.
- Enrica Cavina, Zosimo Marinelli sul sito Ultime lettere di condannati a morte e di deportati della Resistenza Italiana, su ultimelettere.it, 3 maggio 2014.
- Dettaglio decorato Marinelli Sig. Zosimo sul sito della Presidenza della Repubblica italiana, su quirinale.it, 3 maggio 2014.
- Verbale n. 48 della Giunta comunale di Zocca in data 08/04/2008 - Richiesta di medaglia al merito civile alla memoria per l’ing. Zosimo Marinelli. "Apostolo della Resistenza" (PDF), su comune.zocca.mo.it, 3 maggio 2014.