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Gilda (film)

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Gilda

Descrizione di questa immagine nella legenda seguente.

Rita Hayworth in una scena del film

Titolo originale

Gilda

Lingua originale inglese
Paese Stati Uniti d'America
Anno 1946
Genere noir
Regia Charles Vidor
Soggetto E. A. Ellington
Sceneggiatura Jo Eisinger, Marion Parsonnet
Produttore Virginia Van Upp
Interpreti e personaggi
Doppiatori originali
Doppiatori italiani

Ridoppiaggio (1977):

Gilda, film statunitense del 1946 con Rita Hayworth e Glenn Ford, regia di Charles Vidor.

Citazioni tratte dal ridoppiaggio.

Per me un dollaro era un dollaro in ogni lingua. Era la mia prima sera in Argentina e non sapevo molto sugli abitanti del posto. Ma conoscevo i marinai americani e sapevo che era meglio starne alla larga. (Johnny)

Frasi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Non so cavarmela con le chiusure lampo. Che ne dici, avrà qualche significato? (Gilda)
  • Credo che sia una buona tattica circondarsi di donne brutte e di uomini belli. (Gilda)
  • Sai, se dovessi scegliermi un motto il mio sarebbe certamente "Nessun divieto". (Gilda)
  • Vede, io ho la legge dalla mia parte. Ed è una cosa molto comoda. Lo provi anche lei, almeno una volta. (Obregon)

Dialoghi

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Citazioni in ordine temporale.

  • Ballin: È un amico fedele e obbediente: sta zitto quando voglio che stia zitto, parla quando voglio che parli.
    Johnny: Lei ha quest'idea dell'amicizia?
    Ballin: Sì, questa è la mia idea dell'amicizia.
  • Gilda: Piacere di averla conosciuta, signor Farrell.
    Ballin: Puoi chiamarlo Johnny.
    Gilda: Oh, mi scusi: Johnny è un nome così facile da dimenticare. E così difficile da ricordare.
  • Johnny: Credevo che avessimo detto che donne e gioco non vanno d'accordo.
    Ballin: Mia moglie non fa parte della categoria delle donne.
  • Pio: Le sue scarpe.
    Johnny: Era ora.
    Pio: Vuole anche che gliele infili ai piedi?
    Johnny: Per quanto?
    Pio: Il prezzo è basso, perché secondo me questo è sempre un ottimo punto d'osservazione: la prospettiva del verme di solito è quella giusta.
  • Johnny: Anche un paio di settimane fa abbiamo fatto un brindisi a tre.
    Gilda: Davvero? E chi era la terza persona? Devo essere gelosa?
    Ballin: No cara, è solo una persona amica.
    Gilda: Uomo o donna?
    Ballin: Domanda molto interessante. Tu che ne dici, Johnny?
    Johnny: Donna.
    Ballin: Perché questa conclusione?
    Johnny: Perché sembra una cosa ma all'improvviso sotto i tuoi occhi ne diventa un'altra completamente diversa.
  • Gilda: Ha un fiammifero?
    Pio: Sì, signora Mundson. C'è tanta gente eppure si è tanto soli, non è così?
    Gilda: Come fa a saperlo?
    Pio: Lei fuma troppo, l'ho notato. Solo le persone infelici fumano troppo. E solo le persone sole sono infelici.
  • Ballin: Con te e Gilda la mio fianco... Tu sei al mio fianco, Johnny?
    Johnny: Non gliel'ho dimostrato?
    Ballin: E Gilda?
    Johnny: Non saprei.
    Ballin: Le donne sono creature strane, Johnny.
    Johnny: Io non me ne intendo molto.
    Ballin: Le sciocchezze per loro sono importanti.
    Johnny: Davvero?
    Ballin: L'ho comprata, Johnny. Come ho comprato te.
    Johnny: Ma lei lo sa, no?
    Ballin: Proprio per questo. Il denaro non significa molto per Gilda.
  • Johnny: Forse la signora ha dimenticato di dirtelo. Qui abita suo marito.
    Gabe: Per molto, moltissimo tempo ho preso i mariti poco a poco, in piccole dosi, dimodoché ora sono diventato del tutto immune.
  • Johnny: Non mi importa di ciò che fai, mi importa soltanto che lui non si accorga di niente. D'ora in poi tu puoi andare dove ti pare, con chi ti pare, e io ti accompagnerò e ti verrò a prendere per riportarti a casa, chiaro? Esattamente come porterei avanti e indietro la sua biancheria.
    Gilda: Vergognati, Johnny. Qualunque psichiatra direbbe che le tue associazioni di idee sono molto rivelatrici.
  • Ballin: Credevo di averti perduta.
    Gilda: Perché? No, non c'è ragione.
    Ballin: E non avrei potuto sostituirti.
    Johnny: Vogliamo bere qualcosa prima che mi metta a piangere?
    Gilda: Sentito? Per Johnny non sarebbe affatto una tragedia se perdessi me.
    Johnny: Le statistiche dicono che le donne sono più numerose di qualsiasi altra cosa. Tranne che degli insetti.
  • Ballin: Hai insegnato tu a nuotare a Gilda?
    Johnny: Le ho insegnato tutto quello che sa, Ballin.

Citazioni su Gilda

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  • Come spesso succede, i film di culto, questo compreso, hanno un plot mélo, banale e scontato. Bisogna dunque pensare che questa sia una delle chiavi del successo. Baci e schiaffi (reciproci) famosi; frasi come: «... ti amo tanto che un giorno ne morirò, Johnny», abiti da sera e tango, feste in maschera, roulette e passione: erano ingredienti conosciuti, portatori di mito. E in più lei, Rita. Basta ricordarla cantare Amado mio per capire tutto. Per anni, le orchestre nelle sale da ballo di tutto il mondo aprirono e chiusero il repertorio con quella canzone. Rita è un'altra delle immagini chiave del Novecento. Perfetta, irripetibile e non ricostruibile. Ci vorrebbe ancora lei. E ci vorrebbe il cinema di quegli anni freschi di dopoguerra. (il Farinotti)
  • Film di culto per i fan di Rita, corpo d'amore ribelle al suo ruolo di oggetto, che canta meravigliosamente "Put the Blame on Mame" e danza splendidamente "Amado mio". L'assurdità dell'intrigo diventa un difetto secondario in questa miscela di noir e melodramma passionale in cui i dialoghi di Marion Parsonnet sono di un Kitsch che sfiora il sublime. La latente carica omosessuale di questa pietra miliare nella storia del divismo fu scoperta soltanto dalla critica europea. (il Morandini)

Altri progetti

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