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Elettrone

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Diffrazione di un fascio di elettroni prodotta da una lamina di cristallo

Citazioni sull'elettrone.

  • Fino a relativamente poco tempo fa, gli investigatori – i fisici – avevano a disposizione un ordinato manuale di tattiche per scovare delinquenti, scritto da un criminologo del XVII secolo chiamato Newton. Per decenni quel manuale ha funzionato alla perfezione, facendo scovare e punire i trasgressori. Sfortunatamente, l'elettrone è un criminale più astuto dei suoi predecessori e i metodi usati in precedenza non sono serviti a nulla quando si è cercato di catturarlo. Al suo confronto, gli antichi criminali erano banditi di second'ordine; diversamente da loro, l'elettrone non solo fugge e scompare, ma, nel farlo, infrange tutte le leggi conosciute. (Jorge Volpi)
  • Heisenberg immagina che gli elettroni non esistano sempre. Esistano solo quando qualcuno li guarda, o meglio, quando interagiscono con qualcosa d'altro. Si materializzano in un luogo, con una probabilità calcolabile, quando sbattono contro qualcosa d'altro. I «salti quantici» da un'orbita all'altra sono il loro solo modo di essere reali: un elettrone è un insieme di salti da un'interazione all'altra. Quando nessuno lo disturba, non è in alcun luogo preciso. Non è in un luogo. (Carlo Rovelli)
  • Il comportamento chimico è questione di elettroni: i gas nobili li tengono in vetrina e li contemplano, gli alogeni sono smaniosi di accaparrarsi quel singolo elettrone che gli manca per completare la collezione, e i metalli alcalini non vedono l'ora di liberarsi del loro elettrone spaiato. Rispetto agli elettroni, i metalli di transizione hanno un atteggiamento molto più equilibrato. Li condividono volentieri con gli altri elementi, e se li prestano anche fra loro, senza quella smania vendicatrice degli estremisti di destra e di sinistra. (Marco Malvaldi)
  • Non esiste assolutamente alcuna possibilità di descrivere ciò che accade tra due osservazioni consecutive. Può essere certo allettante dire che l’elettrone deve essere stato in qualche posto fra le due osservazioni e che tutto ciò deve aver descritto un certo percorso, o un’orbita, anche se può risultare impossibile sapere quale sia. Nella fisica classica questo sarebbe un argomento ragionevole. Ma nella teoria dei quanta costituirebbe un uso improprio di un linguaggio che […] non può essere giustificato. (Werner Heisenberg)

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